Solo i primi 36.627 sono al sicuro e verranno immessi in ruolo con le modalità attuali. Per l’assunzione degli altri 10.849 della fase B e i 55.258 dell’organico potenziato, “si provvede scorrendo l'elenco di tutte le iscrizioni nelle graduatorie”: lo dice il comma 100 della riforma approvata ieri alla Camera dei Deputati. Quindi, il sistema informatico incrocerà le loro preferenze con i posti disponibili, ma in mancanza di questi nelle vicinanze della residenza del candidato al ruolo, la proposta di assunzione sarà inevitabilmente quella di una sede in una provincia o regione diversa. Ma non solo: coloro che “non accettano la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase non partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie” (comma 96).
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): si tratterebbe di un vero ricatto. Speriamo che nella fase attuativa della riforma si aggiusti quanto indicato nella legge approvata. Ovvero, che non si obblighi il personale, nelle preferenze sulle assunzioni da attuare, ad inserire tutte le province italiane. Dopo aver impugnato la valutazione, fisica e psichica, costretti a subire i neo assunti con l’organico funzionale, ad opera dei dirigenti scolastici, saremmo costretti a ricorrere anche contro questa decisione. Senza dimenticare che sui posti vacanti, pesa come un macigno la questione delle nuove assegnazioni provvisorie.