Risorse per rinnovare il contratto 2022-24 dando al personale gli aumenti promessi e valorizzarne le prestazioni, organico aggiuntivo di almeno 40mila docenti e Ata, inserire in graduatoria tutti i partecipanti al concorso Straordinario bis, bandire un corso-concorsi per dirigenti scolastici, confermare in ruolo tutti i lavoratori della scuola che hanno terminato con esito positivo l’anno di prova e sono stati poi defenestrati, a partire dai maestri con diploma magistrale: sono i primi emendamenti al decreto legge n. 176 Aiuti quater che il sindacato Anief ha predisposto e farà presentare in Parlamento per chiederne l’approvazione in fase di conversione in legge prevista a partire dal 3 dicembre, il giorno successivo alla scadenza delle istanze emendative.
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Ridare autorevolezza e rispetto alla figura dell’insegnante, di pari passo con il merito. È questo uno degli obiettivi prefissati dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che punta forte sul rilancio della docenza, anche attraverso la creazione di un gruppo di lavoro nominato “Autorevolezza e Rispetto” con l’obiettivo di mettere in campo strategie per ridare centralità al ruolo del docente. Il ministro, in queste ore ha detto di pensare alla figura di un docente tutor, consigliere delle famiglie, che sia formato e pagato di più, “che non lavori in ordine gerarchico. Il docente tutor in un team si prende carico di quei ragazzi che hanno difficoltà, ovviamente un docente preparato, che abbia determinate competenze”.
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Altro che investimenti nella scuola, la nuova bozza della manovra 2023, predisposta dal Governo Meloni, all'articolo 99 del testo provvisorio sacrifica centinaia di presidenze e di posti da direttore amministrativo per aumentare il Fondo unico nazionale e pagare le reggenze. Udir, il giovane sindacato dei dirigenti scolastici, e Anief, sindacato rappresentativo del personale scolastico, reputano tutto questo inaccettabile. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir e Anief, “per valorizzare dirigenti e direttori servono risorse aggiuntive e non riduzione del personale. Pensare che reggere 4 o 20 sedi o plessi scolastici sia la stessa cosa, con plessi spesso a decine di chilometri di distanza, significa non conoscere il lavoro svolto con dignità e difficoltà da chi dirige le nostre scuole, né la complessità della gestione amministrativa, al tempo del PNRR”.
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Sulla scia delle pronunce della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e dei Tribunali di Torino e Milano, che hanno riconosciuto il BONUS CARTA DOCENTE anche ai precari e non solo ai docenti di ruolo, la sezione lavoro del Tribunale di Treviso conferma la tesi dei legali Anief, i quali ottengono due pronunce favorevoli per due docenti precari.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in spregio della normativa comunitaria, aveva ingiustamente negato il bonus carta docente ai precari i quali riscontrando la violazione, si sono rivolti ad Anief, per far valere i loro diritti in sede giudiziale .
Il Tribunale di Treviso, primo fra i Tribunali del Veneto, ha quindi accolto in prima udienza le richieste dei legali del giovane sindacato (avv.ti Nicola Zampieri, Denis Rosa e Maria Maniscalco) riconoscendo il bonus anche ai docenti che di anno in anno continuano a lavorare con contratti a tempo determinato.