C’è accordo tra il governo e i sindacati per il rinnovo del contratto scuola 2019-21, per quanto riguarda il lato economico, per oltre un milione di lavoratori tra docenti e Ata. Aumenti e arretrati già da dicembre in busta paga. Il via libera all’intesa giunge dopo una lunga giornata a Viale Trastevere con i rappresentanti del Ministero, le organizzazioni sindacali e l’Aran (presente il presidente Antonio Naddeo).
Intesa solo sul fronte economico, successivamente nuova trattativa sul fronte normativo
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Domani si firma per 1,4 milioni di lavoratori e lavoratrici. Aumenti e arretrati in busta paga a dicembre. Raggiunto l'accordo politico tra il ministro Valditara e i sindacati. Passa il contratto ponte chiesto da #Anief sei mesi fa, quando è scoppiata la crisi energetica e l'inflazione è schizzata. A dicembre, in busta paga arretrati e aumenti di stipendio. Aumenti lordi sopra i 100 euro e più di 3 mila in media per gli arretrati. Domani la firma in Aran della sequenza contrattuale relativa alla parte economica per stipendio tabellare e salario accessorio parte fissa. Governo stanzia 100 milioni in più per retribuzione professionale docenti (85,8%) e contributo individuale accessorio (14,2%) una tantum per il 2022. A decorrere dal 2022, altri 89,4 milioni per RPD e 14,8 per CIA. Valditara si impegna a trovare risorse aggiuntive ulteriori in legge di bilancio per aumenti tabellari e in caso contrario a destinare alla contrattazione i 300 milioni del MOF.
Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Il Governo s'impegna a cambiare le norme anche per garantire la parità di trattamento del personale degli enti di ricerca non vigilati.
Anief: “Se ci avessero ascoltati, avremmo messo questi soldi già a maggio scorso nella disponibilità dei lavoratori e lavoratrici. Oggi con un'inflazione superiore a 12 punti è indispensabile liberare delle risorse, peraltro già stanziate insieme a quelle poche aggiuntive oggi autorizzate. La vera prova starà nella prossima legge di Bilancio, dove il Ministro si è impegnano a recepire ulteriori risorse”.
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Sul rinnovo del contratto di Istruzione, Università e Ricerca siamo alla stretta finale: quello che sta scaturendo dalla trattativa odierna tra parte pubblica e sindacati, in corso presso il ministero dell’Istruzione, interrotto per un paio d’ore anche per permettere un’interlocuzione tra il ministro dell’Istruzione e del merito con quello dell’Università e Ricerca, è la probabile sottoscrizione dell’accordo solo sulla sola parte economica, mentre quella giuridica verrebbe affrontata successivamente. Sempre però a patto che dal Governo giungano rassicurazioni sulle risorse aggiuntive. E su questo il ministero di viale Trastevere sta operando, a livello politico, per venire incontro alle richieste sindacali. Rispetto al passato, c’è comunque l’espressa volontà del ministro dell’Istruzione di chiudere l’accordo entro un paio di settimane e cercare di fare avere i soldi al personale scolastico, docenti e Ata, entro poche settimane: il confronto odierno si è infatti trasformato in un una trattativa fiume. “Qualora la firma al contratto dovesse arrivare entro Natale, come auspicato dal Ministro, gli aumenti e gli arretrati arriverebbero a gennaio-febbraio 2023”, scrive anche la stampa specializzata. Leggi il comunicato integrale.
Oggi pomeriggio, su Orizzonte scuola Tv, al termine del primo incontro – in cui sono state messe in luce le urgenze della scuola - tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, i rappresentanti dei sindacati sono intervenuti per le prime impressioni. Sono intervenuti: Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe D’Aprile (Uil Scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).
Il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, ha affermato che è stato un primo incontro che ha avuto il fine di far comprendere “le urgenze e i problemi fondamentali: abbiamo chiesto di confermare l’organico Covid, poiché risulta indispensabile per le scuole. Se non viene approvato questo pomeriggio potrebbe essere approvato con la legge di bilancio, ma se ne parlerebbe a gennaio. Sul reclutamento, bisogna assumere 15 mila precari dal concorso straordinario bis. È indispensabile attivare il doppio canale di reclutamento, non solo sul sostegno ma anche sui posti comuni, assumendo da I e II fascia. Per noi il tema dei diplomati magistrale rimane fondamentale. Ricordiamo che abbiamo ancora 200mila precari e questo non va bene. Valorizziamo il ruolo dei Dsga e di tutti gli Ata, pensiamo alla mobilità, alla valorizzazione del merito anche per i docenti di religione. Basilare anche il tema della sicurezza”.
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