Anief invita a presentare la domanda cartacea per ricorrere contro il Bando emanato per la scuola secondaria dalla PAT: per chi ha maturato il terzo anno di servizio nell’anno in corso o in quelli precedenti agli ultimi otto anni, per chi ha già due anni di servizio, per chi ha presentato domanda di partecipazione al TFA V Ciclo per i posti su sostegno, e per gli ITP se non ammessi. Adesione ai ricorsi Anief entro il 4 maggio.
Continuano le vittorie Anief in tribunale per la tutela dei diritti dei lavoratori con contratti di supplenza breve e saltuaria cui l'Amministrazione non riconosce la Retribuzione Professionale Docenti aggiuntiva nello stipendio o il Compenso Individuale Accessorio per il personale ATA. Marcello Pacifico (Anief): I precari con supplenze brevi non sono “figli di un Dio minore”, Anief al loro fianco per la tutela di tutti i loro diritti. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief specifici per il personale precario con supplenze brevi per il recupero della Retribuzione Professionale Docenti o del Compenso Individuale Accessorio recuperando mensilmente fino a 175,50 Euro per i docenti (RPD) e fino a 64,50 Euro mensili per il personale ATA (CIA).
Lunedì 27 aprile, dalle ore 15 alle 17, il sindacato sarà in diretta col presidente nazionale Marcello Pacifico, che presiederà l’evento. #ANIEF ti segue anche a distanza. Per partecipare e registrarti, clicca qui
ANIEF risponde alle dichiarazioni rilasciate oggi da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, durante un’intervista radiofonica rilasciata a Radio Capital. Per Gavosto, infatti, basterebbero poche nuove immissioni in ruolo per garantire il ritorno a scuola a settembre, a patto di aumentare l’orario di lavoro degli insegnanti.
Marcello Pacifico (ANIEF): l’orario frontale dei docenti copre solo la metà di quello effettivamente svolto, che è pari a circa 36 ore settimanali per 45 settimane. E poi non dimentichiamo che già oggi sono circa 200mila i precari su cui si regge la DaD, se non li assumeremo in ruolo a settembre cresceranno ancora del 25%.
Lo sostiene l’Anief, che attraverso un emendamento al Decreto Legge n. 22 sulla Scuolaha chiesto alla VII Commissione del Senato di modificare il comma 3 dell’articolo 2 dello stesso decreto già approvato dal CdM. Il giovane sindacato ha spiegato, anche nell’audizione tenuta in questi giorni presso la stessa commissione Cultura di Palazzo Madama, che il personale docente assicura solo “ove possibile” e non sempre e “comunque” le “prestazioni didattiche nelle modalità a distanza” adottate con gli “strumenti informatici o tecnologici a disposizione” fino al termine del periodo emergenziale derivante dal pericolo di contagio del coronavirus. Inoltre, la realizzazione di sessioni formative in modalità telematica comporta degli oneri, a livello temporale e di organizzazione, molto diversi da quelli comuni, senza dimenticare le nuove modalità di prevenzione dei rischi alla salute: si tratta di tematiche che necessitano di passare per i tavoli contrattuali, anziché farle imporre direttamente dal legislatore.
Marcello Pacifico (Anief): “Pensare di rendere obbligatoria la didattica ignorando che una parte dei docenti può essere priva degli strumenti tecnologici adeguati per realizzarla è una contraddizione in termini. Ci sono tanti precari, soprattutto i più giovani, che non possono attuare questo genere di didattica perché esclusi dai benefici del bonus della carta docente: visto che lo Stato li lascia fuori dall’aggiornamento professionale annuo obbligatorio introdotto con la Legge 107/2015, negando loro i 500 euro della formazione annua con i quali il resto del personale può dotarsi di computer, tablet, microfoni e di tutta la strumentazione utile a crearsi una postazione telematica, perché ora li deve obbligare a portare avanti la DaD interamente a loro spese?”.