Ancora una volta l'Anief vince in tribunale e dimostra la validità delle proprie tesi riguardo l'illegittimità, per contrasto con i principi costituzionali del merito, della IV Fascia delle Graduatorie a Esaurimento. Il TAR Lazio, con una nuova sentenza che dà piena ragione al nostro sindacato, annulla il Decreto Ministeriale n. 374/2019 di aggiornamento GaE nella parte in cui non consente ai laureati SFP, agli abilitati tramite i corsi Cobaslid e AFAM già inseriti nelle graduatorie in IV fascia, il corretto passaggio nella corrispondente III Fascia. Marcello Pacifico (Anief): “Il Ministero esegua e rispetti il giudicato: graduare in base al mero criterio della data di acquisizione del titolo abilitante è incostituzionale!”
Continua a Montecitorio l’esame del decreto legge sulla scuola, il cosiddetto salva-precari, in attesa dell’approvazione finale prevista per lunedì 2 dicembre e per la cui conversione finale in legge, con passaggio obbligato a Palazzo Madama, c’è tempo fino al 29 dicembre: nel frattempo, per alcuni emendamenti si è optato per un ulteriore approfondimento, anche per “riflettere sulle coperture finanziarie” sulle quali il ministero dell’Economia avrebbe posto dei veti, scrive oggi Orizzonte Scuola. Le modifiche, in particolare, su cui i parlamentari della Camera pongono dei dubbi sono diverse: delle assegnazioni dei posti che si andranno a liberare a seguito dei pensionamenti effettuati avvalendosi dell’anticipo “Quota 100”; l’inclusione nel concorso per Dsga degli assistenti amministrativi facenti funzione da almeno tre anni; la trasformazione dei contratti sottoscritti dai maestri con diploma magistrale con sentenza negativa in supplenze con scadenza 30 giugno.
Per Anief è assurdo. Già questi provvedimenti non risolvono i problemi aperti, ma pensare pure di bloccare le proposte approvate dalle Commissioni equivale a inibire il dibattito parlamentare dopo la tagliola sull'ammissibilità di emendamenti che non si è voluto discutere. L’appello di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ai deputati: “Chiediamo al Parlamento di approvare tutte le notifiche richieste, stabilizzando il personale Ata, assumendo su tutti i posti vacanti, impedendo il licenziamento di chi ha superato l'anno di prova. Perché si deve continuare a risolvere le cose solo nelle aule di giustizia?”.
Dopo le sentenze ottenute dalla Corte di Cassazione, rispetto alle pronunce della Corte di giustizia europea, è stata dichiarata illegittima la norma interna (artt. 485 e 569 del Dlgs 297/94 e CCNL vigente) laddove non valuta per intero tutto il servizio effettivamente prestato durante il pre-ruolo (attualmente congelato di un terzo dopo il quarto anno di servizio per quasi vent'anni). Il sindacato ora rappresentativo è pronto a offrire la sua consulenza anche legale per ottenere la restituzione degli aumenti non percepiti e aumentare da subito la busta paga. Per aderire ai ricorsi vai al seguente link
Novembre è ormai finito e fanno capolino, come “funghi”, diverse migliaia di nuovi posti di sostegno: gli uffici scolastici pubblicano, infatti, l’esigenza di coprire tantissime cattedre, che senza la burocrazia e le leggi sbagliate si sarebbero potute tranquillamente materializzare prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, dal momento che le diagnosi funzionali degli alunni vengono presentante già pima di giugno e quindi con notevole anticipo. Accade, invece, che solo in questi giorni diversi Uffici Scolastici hanno pubblicato gli elenchi dei tanti posti da assegnare: i più recenti sono quelli di Cuneo, Bari, Milano, Brindisi, Sassari, Ferrara, Taranto, Messina e Lecce.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è giunta l’ora di garantire ai nostri studenti docenti specializzati, con corsi regolari e con posti equamente distribuiti, non di certo come accaduto nell’ultimo ciclo specializzante, rispettando i tempi e le quantità fissate nelle esigenze certificate dal Pei, assegnando con sollecitudine posti in deroga ogni volta che la scuola lo richieda senza ricorrere ai tribunali. Se il ministro Lorenzo Fioramonti dovesse decidere di convocarci al Miur per un confronto sul tema, saremmo ben lieti di spiegare come si fa a non arrivare a Natale con tanti alunni che ancora attendono il loro docente di didattica speciale”.
Anief: Assurdo andare in pensione a 70 anni. Se un organismo internazionale interviene perché uno Stato sovrano destina 7,5 miliardi per permettere ai suoi lavoratori di andare in pensione seppur con penalizzazione sull'asse contributivo entro la media degli altri Paesi potrebbe cominciare a perdere di credibilità
Nella media dei Paesi OCDE l'età pensionabile è di 63 anni. In Italia, per il secondo anno consecutivo, si permette di accedere alla pensione con una penalizzazione pro rata a 62 anni, rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero. Cosa ci sia di scandaloso per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico per la quale occorre aumentare l’età pensionabile “limitando indebiti sussidi di prepensionamento”, a partire proprio da “Quota 100”, perché lasciare il lavoro a 62 anni non è ammissibile? Il giovane sindacato non lo capisce.
Perché un lavoratore con quasi 40 anni di contributi versati, soprattutto quando sottoposto ad uno stress particolarmente accentuato, come quello che arreca la scuola, deve essere costretto a rimanere in servizio? I conti di uno Stato si possono far quadrare in tanti modi, non di certo sulla pelle dei suoi cittadini.
“Anief – ricorda il suo presidente nazionale Marcello Pacifico - in audizione alla Camera ha di recente espressamente chiesto di sbloccare i posti liberati con ‘Quota 100’ per le assunzioni, con l’emendamento al decreto salva-precari che sta procedendo in questa direzione, e reputa particolarmente grave che si possa pensare che tutte le professioni siano uguali: non a caso, il giovane sindacato ha richiesto che la Legge di Bilancio possa contenere una norma che collochi l’insegnamento tra le professioni gravose, finanziando l’operazione dal fondo con la legge 23 dicembre 2014 n. 190. Ecco perché non c’è altra scelta che collocare l’insegnamento, non solo quello nella scuola dell’infanzia, tra le professioni a carattere gravoso, quindi nell’Ape Social”.