La Carta del docente va pure agli insegnanti supplenti, come previsto dal contratto collettivo di lavoro. A ribadirlo è il Tribunale di Treviso, che una settimana fa ha risposto positivamente al ricorso formulato dai legali del sindacato Anief in difesa di un insegnante che per due annualità tra il 2020 e il 2022, con scadenza sempre 30 giugno, ha svolto supplenze annuali senza ricevere il bonus per l’aggiornamento: a fargli avere i 1.000 della Carta del docente è stata adesso l’Aula di giustizia, con tanto di motivazioni e precedenti che condannano ancora una volta l’amministrazione anche al pagamento delle spese processuali.
Il giudice del lavoro di Treviso ha ricordato che “il Consiglio di Stato ricostruiti i rapporti tra legge e contratto collettivo, ha rilevato come la formazione professionale sia materia non sottratta alla contrattazione collettiva, da cui l’insussistenza della prevalenza dell’art. 1 commi 121 e segg. legge 107/15 sugli artt. 63 e 64 CCNL di categoria 29 novembre 2007 che pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di garantire gli strumenti per la formazione a tutti i docenti, senza distinzioni tra docenti di ruolo e non, laddove “non v’ha dubbio che tra tali strumenti possa (e anzi debba) essere compresa la Carta del docente”.
Il giudice del Tribunale veneto ha inoltre citato la Corte di Giustizia Ue, che il “18/5/22 a seguito di domanda pregiudiziale ex art. 267 TFUE ha ritenuto che la carta docenti rientri tra le “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 accordo quadro in quanto indennità versata per sostenere la formazione continua dei docenti che è obbligatoria anche per i docenti non di ruolo, valorizzando, altresì, il dl 22/20 che, in relazione all’emergenza Covid, nel prevedere la didattica a distanza, ha ricordato che i docenti per potevano acquistare i supporti tecnologici necessari mediante “le risorse di cui alla Carta” ex art. 1 comma 121 L.107/15”.
Il giudice di Treviso ha infine reputato “condivisibili” osservazioni della Suprema Corte di Cassazione che con la posizione n. 29961/2023 ha “ribadito la contrarietà dell’art.1 co 121 L.107/15 con la clausola 4 Accordo allegato alla direttiva 1999/70/CE nella parte in cui non consente la percezione del beneficio ai supplenti con incarichi annuali o al termine delle attività didattiche”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “se dConsiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22 del 16/3/2022, Corte di Giustizia europea, in risposta alla causa C-450/2021 e anche Corte di Cassazione, con il via libera anche ai contrattualizzati sino al 30 giugno o alla fine di ogni anno scolastico, hanno detto sì all’aggiornamento pagato dei precari è evidente che la norma è sbagliata: l’unica ‘scocciatura’ è che per avere giustizia occorre presentare il ricorso gratuito con Anief: per chi ha svolto cinque mesi per anno nell’ultimo quinquennio rimane l’ultimo scoglio per accedere alla Carta del docente”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI TREVISO DEL 24 GENNAIO 2024
P.Q.M.
definitivamente pronunciando, ogni altra domanda rigettata
Condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione del ricorrente l’importo di €1000,00 tramite Carta elettronica per l’aggiornamento e formazione del personale docente ed al pagamento delle spese processuali sostenute dal ricorrente che liquida in €515,00 oltre oneri di legge per competenze professionali con distrazione a favore dei procuratori dichiaratisi antistatari.
Treviso, 24/01/2024
Il G.L.
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