“La supplenza annuale implica tanto per il datore di lavoro quanto per il docente, una prospettiva di insegnamento, che per la sua durata annuale, giustifica quell’ ulteriore ausilio formativo, dato dal “bonus docenti”, al pari del dipendente assunto a tempo indeterminato”: lo scrive il giudice del lavoro di Verona nell’accogliere il ricorso di una insegnante che, tramite i legali Anief, ha chiesto e ottenuto l’assegnazione della Carta del docente a seguito delle supplenze annuali svolte tra il 2019 e il 2023. La card annuale, ha sottolineato il Tribunale, sulla base del parere della Cassazione, va assegnata quando si stabilisca un rapporto di lavoro annuale, pure se la supplenza non è su cattedra completa o in regime di part time e pure se svolta su posto di sostegno ricoperto senza avere la specializzazione.
Il Tribunale scaligero, nell’assegnare all’insegnante 2 mila euro più gli interessi legali nel frattempo maturati, ha ricordato che la Corte di Cassazione, ai sensi dell’art. 363-bis c.p.c. (Cass. 4.10.23-27.10.23 n.29961) non ha avuto dubbi nell’associare la Carta del docente anche ai supplenti con contratto fino al termine delle lezioni, oltre che nello “specificare che il lavoro a tempo indeterminato part time settimanale non è ex se un criterio di comparazione perché comunque “si tara sull’intero anno scolastico e dunque rientra nel concetto di didattica ‘annua’”. Infine, sempre la Suprema Corte, ha ricordato il giudice di Verona “Neppure rileva il fatto che le supplenze siano state svolte dalla ricorrente in mancanza di specifico titolo di specializzazione per il posto di sostegno, atteso che la normativa disciplinante le modalità di assegnazione dei posti di sostegno non richiede quale requisito necessario il possesso del titolo di specializzazione, consentendo piuttosto l’assegnazione anche a docenti privi del titolo specializzante, il quale ultimo costituisce mero titolo di precedenza”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quanto stabilito dalla Corte di Cassazione ha allargato molto il numero di beneficiari precari della Carta del docente: ora sappiamo anche si deve dare anche se il supplente svolge servizio si cattedra oraria ridotta e se fa sostegno agli alunni con disabilità senza avere il titolo di specializzazione. In attesa di una norma riparatoria, anche queste categorie, che riguardano diverse decine di migliaia di precari, hanno piano facoltà di presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare fino a 3.000 euro di mancata assegnazione della card annuale così da potere finalmente espletare in pieno il diritto all’aggiornamento professionale”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VERONA
P.Q.M.
Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata 1) In parziale accoglimento del ricorso, dichiara il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la
formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici 2019/20, 2020/21, 2021/2022, 2022/2023;
2) Condanna il Ministero convenuto ad erogare alla ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
3) Condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 721,00 per compensi professionali, oltre al rimborso spese generali al 15% e aumento del 30% per utilizzo di link ipertestuali, IVA e CPA, con distrazione in favore del difensore antistatario.
Verona, 8.2.2024
IL GIUDICE
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