Sulla Carta del Docente alcuni mesi fa, ad ottobre, la Sezione Lavoro dalla Corte di Cassazione è stata limpida: “l’art. 1, co. 121 della L. 107/2015 deve essere disapplicato, in quanto si pone in contrasto con la clausola 4 dell’Accordo Quadro allegato alla direttiva 199/70/CE, nella parte in cui limita il riconoscimento del diritto alla Carta Docente ai soli insegnanti di ruolo e non lo consente rispetto agli insegnanti incaricati di supplenze annuali (art. 4, co.1, L. 124/1999) o fino al termine delle attività didattiche (art. 1, co. 2, L. 124/1999). Il che comporta, di converso, l’affermazione del principio per cui anche a tali docenti spetta ed in misura piena quello stesso beneficio”. A ricordarlo è stata pochi giorni fa il Tribunale del Lavoro di Rovigo nell’esaminare favorevolmente il ricorso presentato dai legali del sindacato Anief in difesa di un insegnante che ha svolto tre anni di supplenze, tra il 2020 e il 2023, senza ricevere un euro per l’aggiornamento. I 500 euro annui, dunque 1.500 totali, gli sono stati adesso assegnati dal giudice, con tanto di condanna esemplare al Ministero.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, ricorda ai docenti precari o ex precari che il ricorso gratuito con Anief per recuperare fino a 3.000 euro si può ancora oggi presentare: “L’importante – dichiara il sindacalista autonomo – è che il servizio svolto non abbia superato i cinque anni di prescrizione. Sulla possibilità che il ricorso venga accettato dico solo che valgono le oltre 15mila sentenze positive portate in porto dai legali che operano per Anief: del resto oltre al parere favorevole della Cassazione, abbiamo portato a casa anche quello del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22 del 16/3/2022, e della Corte di Giustizia europea, in risposta alla causa C-450/2021: i giudici dei tribunali non possono certo non tenerne conto, ancora di più perché in presenza di una legge sbagliata, che chi governa si ostina a mantenere in vita, le risposte dei tribunali possiamo dire che fanno piena giurisprudenza”, conclude Pacifico.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI ROVIGO
Il Tribunale di Rovigo, in composizione monocratica, in funzione di Giudice del Lavoro, definitivamente decidendo nella causa n. 679/2023 promossa da XXXXXXXX contro il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO, in persona del Ministro pro tempore, ogni diversa domanda, eccezione, difesa o istanza disattesa, così provvede:
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1) Accerta e dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui relativo alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, per gli anni scolastici dal 2020/21 al 2022/23 e condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione della parte ricorrente l’importo complessivo di € 1.500,00 tramite il sistema della Carta elettronica, oltre interessi legali ovvero rivalutazione monetaria dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
2) Condanna il Ministero convenuto a rifondere alla parte ricorrente – e per lei ai procuratori costituiti, che si sono dichiarati antistatari- le spese di lite, che liquida in € 1.444,00 per compenso di avvocato, oltre IVA e CPA come per legge, spese generali al 15% e spese esenti per € 49,00.
Così deciso in Rovigo, in data 23/02/2024
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