La decisione giunta dopo che il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha disertato l’incontro del 25 luglio con le parti sociali: lunedì la legge sarà già stata votata dal Senato, senza la possibilità di un confronto preventivo coi sindacati e senza si sia potuto discutere dell'applicazione dell'accordo del 3 maggio. Duro anche il giudizio della Confedir.
Sulla spending review il governo tiene duro. E i sindacati affilano le armi, ricorrendo all’iniziativa più insidiosa a loro disposizione: lo sciopero. Ad annunciarlo sono state Cgil e Uil, al termine di un incontro sostanzialmente fallimentare tenuto a Palazzo Vidoni la mattina del 25 luglio. Il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha infatti disertato il confronto con le organizzazioni sindacali e le parti sociali. E la cosa non è andata già ai sindacati.
La Cgil, dopo aver appreso dell'assenza del ministro Patroni Griffi all'incontro, è intervenuta esprimendo, con una nota del segretario nazionale, Nicola Nicolosi, e i segretari generali della Fp e Flc, Rossana Dettori e Domenico Pantaleo, "tutta la propria contrarietà e ricordando che sul tavolo del confronto c'è l'applicazione dell'accordo del 3 maggio scorso, ad oggi del tutto congelato" e ha osservato che "per le implicazioni e le scelte che deve compiere, il tavolo deve essere politico, nel quale il Ministero deve essere presente al massimo livello di autorevolezza, per provare a costruire le condizioni che portino a modifiche dell'impostazione della spending review".
"Nei prossimi giorni la Cgil – continua il sindacato confederale - valuterà la predisposizione di un calendario di iniziative di mobilitazione, sul quale verificare la disponibilità degli altri sindacati, a partire dallo sciopero generale delle categorie del lavoro pubblico di Cgil e Uil per fine settembre".
Inoltre, sempre sull'assenza di Patroni Griffi, i tre dirigenti della Cgil fanno notare che "tale scelta costituisce oggettivamente una mortificazione delle relazioni sindacali, e che il tavolo, in questa formazione, non ha ragione di essere".
Infine, sull'ipotesi di una nuova convocazione per lunedì, la Cgil esprime "un giudizio profondamente negativo su tale iter, visto che lunedì prossimo la spending review sarà già stata votata dal Senato, senza la possibilità di un confronto preventivo con i sindacati e senza che si sia potuto discutere dell'applicazione dell'accordo del 3 maggio".
Sulla mancata presenza di Patroni Graffi all’incontro con le parti sociali hanno avuto da ridire anche altre organizzazioni: secondo Michele Poerio, segretario organizzativo della Confedir, “dispiace dovere ancora una volta osservare che il governo dei tecnici ignora le esigenze della scuola e dei dirigenti dello Stato: dopo questo ennesimo mancato confronto possiamo dire che non siamo stati infatti mai consultati sul provvedimento in esame ora al Senato”.
Deluso pure Marcello Pacifico, delegato Confedir ai quadri e alte professionalità e presidente Anief: “contestiamo l'assenza del governo in un momento in cui – ha detto Pacifico - sarebbe stato veramente importante ascoltare tutti, in particolare per attuare un approfondimento del sugli emendamenti accantonati e presentati dai sindacati”.