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  5. Pubblicata in Gazzetta la riforma n. 79/22 su reclutamento e formazione docenti, per Anief contiene diverse parti incostituzionali: la politica italiana si conferma inconcludente e lontana dall’UE

Pubblicata in Gazzetta la riforma n. 79/22 su reclutamento e formazione docenti, per Anief contiene diverse parti incostituzionali: la politica italiana si conferma inconcludente e lontana dall’UE

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Con l’approvazione anche alla Camera e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nella serata del 30 giugno, si è ufficialmente chiusa la fase di conversione in legge del D.L. 36 contenente la riforma del reclutamento e della formazione dei docenti: il testo, che per la scuola ha subìto alcune modifiche attraverso l’approvazione di un maxi-emendamento, ma mantenendo ampi spazi di illegittimità al suo interno, si è trasformato nella legge n. 79 del 29 giugno 2022. In attesa dei decreti attuativi, Anief annuncia che presenterà un nuovo reclamo collettivo al Comitato europeo dei diritti sociali e avvierà dei ricorsi avverso l’esclusione dei precari dalle quote di riserva per conseguire la specializzazione o l’abilitazione. Il problema della supplentite non solo non viene risolto, ma si aggrava.

 

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la Legge 79/22 non farà bene alla scuola italiana: “La verità è che non è stato fatto nulla contro l'abuso dei contratti a termine dei precari che continuano a rimanere tali malgrado diversi interventi dell’Unione europea, anche recenti attraverso la Corte di Giustizia e il Comitato europeo dei diritti sociali, per la loro stabilizzazione”.  Ma secondo il sindacalista non è solo la negazione del doppio canale di reclutamento a far gridare allo scandalo: “Nella legge 79 – spiega - non troviamo novità nemmeno per l'organizzazione lavorativo, ad iniziare dall'orario. Siamo pronti a lanciare i ricorsi nei tribunali per farla dichiarare incostituzionale, anche per l’esiguo numero di docenti che andranno a percepire i compensi aggiuntivi previsti dalla riforma, con una palese forma di discriminazione nei confronti di professionisti della formazione che non possono essere messi in competizione per andare a percepire una manciata di migliaia di euro non prima di tre anni. Noi speravamo molto nell’intervento del Parlamento, per sanare gli errori approvati dal Governo ad aprile, invece alla resa dei conti – conclude Pacifico - la maggior parte della politica nei confronti dei problemi della scuola ha confermato la sua distanza e inconcludenza”.

 

 

COSA CAMBIA CON LA LEGGE 79/22

Sono diverse le novità che la Legge 79 andrà a portare nella scuola. La stampa specializzata le ha riassunte. Riguardano, prima di tutto, il reclutamento dei docenti, con novità importanti su come si andrà a formare in ingresso e a selezionare i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Viene istituito un percorso abilitante di 60 CFU gestito dalle Università e attivato sulla base del fabbisogno di cattedre, con prova finale comprendente una prova scritta e una lezione simulata. A regime, si tratterà dell’unico modo consentito agli aspiranti di conseguire l’abilitazione. I 24 CFU, già acquisiti da numerosi aspiranti inseriti nelle GPS, non andranno perduti. La data ultima per acquisire i 24 CFU è stata fissata nel 31 ottobre 2022. L’abilitazione permetterà di accedere ai concorsi a cattedra per i quali sono state riformulate le prove selettive. Addio ai test a crocette e ritorno alle domande aperte. Quindi, il percorso per diventare insegnante diventa laurea magistrale (triennale per ITP) + percorso abilitazione di 60 CFU + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.

 

Per quanto riguarda la fase transitoria, sarà data possibilità fino al 31 dicembre 2024 ai candidati dei concorsi a cattedra di possedere 30 CFU o 24 (questi ultimi acquisiti entro il 31 ottobre 2022) e di conseguire i restanti dopo aver superato il concorso a cattedra. Una fase di passaggio prima dell’entrata a regime del nuovo sistema che entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026. I docenti con tre anni scolastici di servizio anche non continuativi, svolti entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, nei cinque anni precedenti nelle scuole statali valutati ai sensi dell’articolo 11/14 della legge n. 124/99 (naturalmente con il titolo di studio di accesso alla classe di concorso), partecipano al concorso. Il percorso successivo dipenderà, come per gli altri colleghi, dal possesso o meno dell’abilitazione o dei 30 CFU o dei 24 CFU.

 

I nuovi concorsi saranno annuali, con prova scritta a risposta aperta. Graduatoria per abilitati e non abilitati. La Formazione sarà in parte retribuita: il PNRR istituisce un sistema di formazione per i docenti in servizio parallela a quella prevista dalla riforma Renzi e che include anche la possibilità di premiare i docenti. La partecipazione sarà volontaria e quanti supereranno con successo un percorso triennale potranno ricevere un premio in denaro. A tal fine sarà istituita una Scuola di Alta formazione con il fine di dare le linee guida all’attivazione dei corsi premiali per i docenti. Per finanziare la scuola era inizialmente previsto il taglio della Carta del docente, che nella riformulazione del testo è stata scongiurata, almeno fino al 2024. I premi ai docenti saranno assegnati dal comitato di valutazione delle scuole e sulla base delle risorse annuali a disposizione.

 

Tra le altre misure approvate, troviamo gli esoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici per le scuole in reggenza;  lo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi docenti della secondaria; il rinvio al 2024 del taglio della carta del docente; il concorso riservato agli insegnanti di religione precari con almeno 36 mesi di servizio; la procedura straordinaria per l’assunzione di insegnanti di sostegno; i titoli di accesso A26 Matematica e A28 Matematica e Scienze saranno integrati entro il 31 luglio; la possibilità per i docenti abilitati e con tre anni di servizio su sostegno di accedere direttamente al TFA sostegno.

 

 

 

PER APPROFONDIMENTI:

 

Stipendi, Anief attiva il calcolatore rapido per verificare le differenze retributive spettanti

 

Ai precari negati scatti stipendiali, mensilità estive e carriera: arriva il Calcolatore Anief che stima il credito avanzato

 

A ogni precario lo Stato deve tra i 1.000 e i 40.000 euro per mancata considerazione di una parte delle supplenze e della ricostruzione carriera

 

Fino a decine di migliaia di euro sottratti ad ogni precario, Anief presenta il Calcolatore che dice quanti sono

 

Precari, malpagati pure da immessi in ruolo: il giudice gli riconosce migliaia di euro di arretrati e fa scattare lo stipendio maggiore

 

Ogni mese agli insegnanti e Ata precari negati fino a 257 euro, il Tribunale del Lavoro di Mantova dice che non si può fare

 

Ai docenti supplenti va assegnato lo stesso stipendio dei colleghi di ruolo, a Crotone il giudice dà ragione al sindacato: interessati in 300mila

 

Stipendi, assegnare la Retribuzione professionale docenti anche ai precari, nuova sentenza a Forlì: il supplente ha diritto a circa mille euro l’anno di arretrati, pure gli Ata e il personale “Covid”

 

Supplenti con stipendio ridotto, anche a Modena il giudice del lavoro risarcisce per RPD e CIA negati

 

Supplenti, le ferie non godute vanno pagate: lo dice il Tribunale di Como

 

Pagare ai supplenti i giorni di ferie non utilizzati, il giudice ordinario di Parma non transige

 

Precari con stipendio “accorciato”, a Reggio Emilia il giudice restituisce il maltolto alla docente che recupera 164 euro al mese

 

Anche il personale Ata può chiedere il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo, a Modena il giudice indennizza un’amministrativa con 2mila euro e la colloca su scaglione superiore

 

Docente assunta nel 2010 chiede la valutazione completa del servizio pre-ruolo: il Tribunale di Sassari gli dà ragione risarcendola con oltre 4.200 euro più interessi e facendola salire di livello

 

Collaboratrice scolastica con 10 anni di pre-ruolo, il giudice glieli fa valere tutti ai fini della carriera: ottiene il risarcimento e lo stipendio maggiorato perché collocata in un “gradone” più alto

 

Maestra siciliana diventa docente alle superiori ma perde il servizio svolto nella scuola dell’infanzia, il tribunale glielo fa riconoscere tutto con risarcimento e stipendio più alto

 

Sbagliato cancellare il “gradone” 0-3 anni a tutti i docenti che hanno svolto supplenze fino al 2010: una docente veneta fa ricorso e recupera lo scatto stipendiale più 3mila euro di indennizzo

 

A Lucca il giudice conferma la validità di tutti i servizi pre-ruolo ai fini della carriera: una docente delle superiori recupera migliaia di euro e lo stipendio maggiore grazie allo “scatto” 

 

I supplenti su “spezzone” vanno pagati fino al 31 agosto se su posto vacante, lo dice la Cassazione: Anief vince ricorso e fa recuperare ad una docente gli stipendi di luglio e agosto

 

Se il docente precario cambia graduatoria il punteggio delle supplenze non può essere decurtato, a Venezia il giudice restituisce 22 e 11 punti a un Insegnante tecnico pratico

 

Docente precaria per 15 anni si vede riconoscere solo una parte delle supplenze, il giudice di Firenze la indennizza con 2mila euro, le riconosce lo “scatto” del terzo anno e uno stipendio più alto

 

Stipendi, per i precari ancora più piccoli: a Catania il giudice del Lavoro restituisce 1.700 euro ad una docente per mancata assegnazione della Rpd

 

Gli stipendi dei docenti privati di 174,50 euro al mese: per il giudice del lavoro di Paola il ricorso è “sicuramente fondato” e li restituisce tutto alla maestra che ha chiesto giustizia

 

Supplenti senza Rpd, i giudici continuano a dare ragione all’Anief: restituiti quasi 2mila euro più interessi ad una maestra della primaria

 

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D.L. 36 riforma reclutamento e formazione, inizia la discussione alla Camera ma non c’è più tempo per cambiare. Delusione Anief: politica inconcludente, arrogante e sorda, come la Legge 107/15 cadrà pezzo dopo pezzo in tribunale

 

News dal mondo Anief
30 Giugno 2022
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