Da oggi la scuola deve fare a meno di oltre 150 mila docenti precari. Più alcune decine di migliaia di Ata. Almeno altri 80mila, circa, avevano terminato l’incarico con la fine delle lezioni, come i lavoratori cosiddetti Covid. In tutto, si tratta di non meno di 250 mila supplenti che lo Stato ha deciso di licenziare, anche se nella maggior parte di casi si tratta di lavoratori che hanno sottoscritto contratti su cattedre e posti senza titolare, quindi del tutto liberi. Il loro “benservito” non è casuale, ma funzionale al risparmio dei soldi pubblici e a discapito del servizio scolastico: privandosi del loro apporto, l’amministrazione scolastica ha benefici non indifferenti.
Il sindacato Anief continua a ritenere tutto questo inaccettabile: “Il risparmio dello Stato non può essere realizzato sulle spalle dei lavoratori della scuola – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Se si lavora su un posto libero, va assolutamente inserito nell’organico di diritto e non in quello di fatto. Quindi, le mensilità di luglio e agosto non possono essere sottratte dal periodo di supplenza. Anche perché la scuola non chiude di certo nei periodi estivi e le professionalità vanno mantenute per i rendiconti di fine anno scolastico e la progettazione del nuovo. Le ferie, inoltre, non possono essere sottratte, ma vanno monetizzate. Come il Trattamento di fine rapporto, l’accantonamento retributivo con funzione previdenziale liquidato dall’INPS al personale a tempo determinato, va liquidato per le vie brevi”.
Pacifico sostiene che “ha anche dell’incredibile la decisione di non assegnare a nessuno di questi lavoratori il bonus da 200 euro, il contributo una tantum previsto dal Decreto Aiuti (DL 50/2022) per far fronte all’aumento dell’inflazione, che ad oggi, invece, viene incredibilmente negato tutti coloro che non hanno uno stipendio a luglio: chi, però, più di un precario della scuola, che percepisce già gli stipendi più bassi della PA, ha diritto a questo indennizzo introdotto dal Governo Draghi? In attesa di ricevere risposte dal legislatore – conclude Pacifico – la via del ricorso è l’unica percorribile”.
Per ricevere informazioni dettagliate sulla Naspi è possibile chiedere una consulenza a Cedan. Mentre per rivendicare, a ragione, il compenso delle ferie non godute e per il recupero delle mensilità estive, si può chiedere fare richiesta di una consulenza ai sindacalisti Anief. Lo stesso dicasi per il bonus da 200 euro negati al personale precario della scuola non in servizio nel mese di luglio 2022.
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