Dopo una fase iniziale di “conoscenza” tra le parti, da martedì prossimo entrerà nel cuore dei problemi il confronto tra ministero dell’Istruzione e sindacati rappresentativi: il 17 gennaio, alle ore 17,30, l’amministrazione centrale ha convocato i sindacati rappresentativi per un confronto con il Capo di Gabinetto. La convocazione arriva dopo la richiesta che l’Anief ha inviato all'inizio del nuovo anno, il 2 gennaio, al ministro Giuseppe Valditara. Il tema principale sui cui ci si soffermerà è quello del “reclutamento del personale”.
Sulle nuove modalità selettive, concorsuali e di individuazione dei candidati, la delegazione Anief ha predisposto una serie di punti: le richieste di emendamento al decreto Milleproroghe presentate lunedì in Senato; le modifiche alla gestione della fase transitoria del reclutamento prevista dal PNRR nell'utilizzo del doppio canale di reclutamento, e delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e straordinari, l'utilizzo di un organico aggiuntivo, come fatto nell’ultimo biennio; l'assunzione in ruolo del personale abilitato e specializzato all'estero; la semplificazione per la formazione iniziale curricolare e su posti di sostegno degli insegnanti in Italia e lo sblocco del concorso abilitante; l’individuazione di soluzioni per il personale in servizio nelle scuole all’estero, per educatori, ITP e docenti di religione cattolica; l’assorbimento del precariato su tutti i posti vacanti e disponibili, anche in organico di diritto o in deroga senza titolare e senza vincoli per la mobilità; la conferma dei ruoli per il personale assunto con riserva dopo il superamento dell'anno di prova.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “oggi più che mai serve un cambio di marcia su questioni che le amministrazioni scolastiche precedenti all’attuale hanno affrontato con poco coraggio. Questo Governo ha preso in mano il Paese ed essendo fortemente politico ha buone possibilità di durare un’intera legislatura: dimostri di volere dare seguito, a differenza degli esecutivi che l’hanno preceduto, alle promesse elettorali. Nella scuola, su cui ha detto di contare tantissimo, le nuove assunzioni del personale non possono essere quelle previste dalla Legge 79/22 approvata la scorsa estate, perché ci si affiderebbe a concorsi lunghi e macchinosi che confermerebbero l’attuale sistema elefantiaco che contraddistingue le poche immissioni in ruolo dei docenti che non coprono nemmeno il turn over e neanche i posti a tempo indeterminato programmati dal Mef. Servono provvedimenti che svecchino la categoria, aprano le porte delle assunzioni in ruolo a chi è abilitato e specializzato e fa questo lavoro da almeno tre anni. Basta con le promesse, è l’ora delle leggi da cambiare”, conclude Pacifico.
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