L’aggiornamento annuale nella scuola riguarda tutti gli insegnanti precari “interni al sistema delle docenze scolastiche, perché iscritti nelle graduatorie per le supplenze, incaricati di una supplenza o transitati in ruolo”: a costoro “spetta l’adempimento in forma specifica, per l’attribuzione della Carta Docente”. A ricordarlo è il giudice del lavoro di Verona al termine dell’esame del ricorso prodotto, tramite i legali Anief, da una insegnante precaria, immessa in ruolo nel settembre del 2021 e che in precedenza, dal 2017, aveva effettuato quattro supplenze annuali: il giudice ha risarcito la stessa insegnante con 2 mila euro più gli interessi legali nel frattempo maturati.
Nella sentenza, datata 8 febbraio 2024, il Tribunale scaligero ha ricordato che di recente, nell’ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha concluso - ai sensi dell’art. 363-bis c.p.c. (Cass. 4.10.23-27.10.23 n.29961 – quanto segue: “Ai docenti di cui al punto 1, ai quali il beneficio di cui all’art. 1, comma 121, L. n. 107/2015 non sia stato tempestivamente riconosciuto e che, al momento della pronuncia giudiziale sul loro diritto, siano interni al sistema delle docenze scolastiche, perché iscritti nelle graduatorie per le supplenze, incaricati di una supplenza o transitati in ruolo, spetta l’adempimento in forma specifica, per l’attribuzione della Carta Docente, secondo il sistema proprio di essa e per un valore corrispondente a quello perduto, oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito alla concreta attribuzione”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rammenta che “l’espressione della Corte di Cassazione è diventata la classica posizione giudiziaria che fa ‘giurisprudenza’: è stata infatti ormai ampiamente superato il ‘buco’ normativo creato dal legislatore della L. 107/15 che nega illegittimamente l’aggiornamento ai docenti precari. Attendiamo, quindi, una norma riparatoria e nel frattempo rimane fondamentale presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare fino a 3.000 euro di mancata assegnazione della Carta docente”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VERONA
P.Q.M.
Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata
1) in accoglimento del ricorso, dichiara il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici: 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021;
5
2) condanna il Ministero convenuto ad erogare alla ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
3) condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 1.080,00 per compensi professionali, oltre al rimborso spese generali al 15%, IVA e CPA, con distrazione in favore del procuratore antistatario.
Verona, 8 febbraio 2024
IL Giudice
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