“Sono evidenti i motivi che portano a dovere concludere rapidamente la trattativa sul rinnovo del contratto della Scuola e poi guardare ai passi successivi”: lo ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Durante una diretta sui canali di Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha bocciato le decisioni prese al Senato sul decreto su reclutamento e formazione, e poi ricordato che la scuola necessita di un rinnovo contrattuale immediato. Lo scorso accordo di “quattro anni fa dopo dieci anni di blocco, prevedeva 87 euro lordi che corrispondevano a 56 euro netti. Oggi – ha ricordato Pacifico - dopo quattro anni di blocco, in media si tratta di dire sì a 107 euro lorde, pari ad oltre 70 euro netti. Con arretrati pari a circa 3mila euro medi. Se invece andiamo ad attuare tutto quello che c’è scritto nell’Atto di indirizzo, si va però a firmare un accordo non prima di un anno e mezzo”.
Il 28 giugno, martedì prossimo, è in programma un nuovo incontro all’Aran, il terzo, tra parte pubblica e sindacati per arrivare al rinnovo del contratto nella Scuola, come pure per Università e Ricerca, per il periodo 2019/2021. “Noi abbiamo detto che sul passato – ha continuato il sindacalista autonomo - non è il caso di introdurre l’Atto di indirizzo proposto dall’Aran: discutiamo, comunque, di qualcosa di aggiuntivo, come il lavoro agile e il diritto alla disconnessione, ma poi chiudiamo e riavviamo il tavolo con i soldi stanziati dalla prossima Legge di Bilancio: se tutti siamo d’accordo, se c’è, come sembra, anche l’impegno del Governo, si firma”.
Il presidente del giovane sindacato ammette: “È vero che sono pochi i soldi attuali, ma almeno servono a coprire una parte dell’inflazione che ha impoverito gli stipendi di docenti e Ata. Perché la gente a casa nemmeno riesce a pagare le bollette della corrente elettrica”. Pacifico ha anche detto che il suo sindacato è pronto “a capire il personale cosa pensa, quindi si confronterà con i lavoratori. Come bisogna capire che chi approva la nuova Legge di Gilancio non firmerà il rinnovo 2022/24”.
Il giovane sindacato Anief ricorda che prima di tutti, oltre un mese fa, si è detto favorevole per un contratto ‘ponte’, parlandone anche in occasione del primo confronto con la parte pubblica. Il sindacato chiede, inoltre, di condividere all’Aran un testo nuovo e sintetico e che gestisca anche il lavoro agile del personale amministrativo e che si chiarisca sul diritto alla disconnessione. Anief, a questo proposito, ha predisposto una piattaforma dettagliata sulle modifiche da apportare alla parte normativa, anche con indennità da introdurre per il personale scolastico, universitario e della Ricerca, tenendo conto pure dell’arrivo del salario minimo legale.
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