“La riforma in materia di formazione dei docenti è da bocciare e da riscrivere”: lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 79/2022, derivante dal del D.L. 36 che cambia anche il reclutamento degli insegnanti italiani: il testo è stato modificato attraverso l’approvazione di un maxi-emendamento, ma mantenendo ampi spazi di illegittimità. Pacifico, intervista dall’agenzia Teleborsa, ha detto di essere favorevole “alla formazione, ma vuole una formazione di servizio”: invece, nella legge n. 79 appena approvata “vi sono ore aggiuntive, si parla di migliaia di persone che dovranno trovare queste ore aggiuntive. Per poi dare un assegno una tantum solo a 5.000 persone. Non ci sembra seria una cosa del genere. Noi non siamo per il bastone e la carota, ma per la formazione come diritto permanente di tutti i lavoratori".
Con almeno 150 mila cattedre che rimarranno anche quest’anno scoperte, pure per quanto riguarda il reclutamento il giudizio di Anief è negativo: "L'Europa – ha detto ancora Pacifico - ci chiedeva una risposta certa per quanto riguarda le migliaia di precari della scuola italiana e contro l'abuso dei contratti a termine. Ricordo che c'è in piedi una procedura d'infrazione, c'è un reclamo collettivo accolto dal Comitato per i diritti sociali, c'è una raccomandazione del Comitato dei Ministri del consiglio d'Europa. Ma sono state tutte ignorate dallo Stato italiano. Quindi, chiediamo finalmente che venga data una risposta chiara, dall'Europa all'Italia su questa riforma". Altrimenti, ci ritroviamo ad andare “contro quello che l'Europa ci chiedeva”.
Il giovane sindacato, pertanto, oggi si è detto pronto a lanciare i ricorsi nei tribunali: l’obiettivo è far dichiarare la Legge 79/2022 incostituzionale, anche per l’esiguo numero di docenti che andranno a percepire i compensi aggiuntivi previsti dalla riforma, con una palese forma di discriminazione nei confronti di professionisti della formazione che non possono essere messi in competizione per andare a percepire una manciata di migliaia di euro non prima di tre anni.
COSA CAMBIA CON LA LEGGE 79/22
Sono diverse le novità che la Legge 79 andrà a portare nella scuola. La stampa specializzata le ha riassunte. Riguardano, prima di tutto, il reclutamento dei docenti, con novità importanti su come si andrà a formare in ingresso e a selezionare i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Viene istituito un percorso abilitante di 60 CFU gestito dalle Università e attivato sulla base del fabbisogno di cattedre, con prova finale comprendente una prova scritta e una lezione simulata. A regime, si tratterà dell’unico modo consentito agli aspiranti di conseguire l’abilitazione. I 24 CFU, già acquisiti da numerosi aspiranti inseriti nelle GPS, non andranno perduti. La data ultima per acquisire i 24 CFU è stata fissata nel 31 ottobre 2022. L’abilitazione permetterà di accedere ai concorsi a cattedra per i quali sono state riformulate le prove selettive. Addio ai test a crocette e ritorno alle domande aperte. Quindi, il percorso per diventare insegnante diventa laurea magistrale (triennale per ITP) + percorso abilitazione di 60 CFU + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.
Per quanto riguarda la fase transitoria, sarà data possibilità fino al 31 dicembre 2024 ai candidati dei concorsi a cattedra di possedere 30 CFU o 24 (questi ultimi acquisiti entro il 31 ottobre 2022) e di conseguire i restanti dopo aver superato il concorso a cattedra. Una fase di passaggio prima dell’entrata a regime del nuovo sistema che entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026. I docenti con tre anni scolastici di servizio anche non continuativi, svolti entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, nei cinque anni precedenti nelle scuole statali valutati ai sensi dell’articolo 11/14 della legge n. 124/99 (naturalmente con il titolo di studio di accesso alla classe di concorso), partecipano al concorso. Il percorso successivo dipenderà, come per gli altri colleghi, dal possesso o meno dell’abilitazione o dei 30 CFU o dei 24 CFU.
I nuovi concorsi saranno annuali, con prova scritta a risposta aperta. Graduatoria per abilitati e non abilitati. La Formazione sarà in parte retribuita: il PNRR istituisce un sistema di formazione per i docenti in servizio parallela a quella prevista dalla riforma Renzi e che include anche la possibilità di premiare i docenti. La partecipazione sarà volontaria e quanti supereranno con successo un percorso triennale potranno ricevere un premio in denaro. A tal fine sarà istituita una Scuola di Alta formazione con il fine di dare le linee guida all’attivazione dei corsi premiali per i docenti. Per finanziare la scuola era inizialmente previsto il taglio della Carta del docente, che nella riformulazione del testo è stata scongiurata, almeno fino al 2024. I premi ai docenti saranno assegnati dal comitato di valutazione delle scuole e sulla base delle risorse annuali a disposizione.
Tra le altre misure approvate, troviamo gli esoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici per le scuole in reggenza; lo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi docenti della secondaria; il rinvio al 2024 del taglio della carta del docente; il concorso riservato agli insegnanti di religione precari con almeno 36 mesi di servizio; la procedura straordinaria per l’assunzione di insegnanti di sostegno; i titoli di accesso A26 Matematica e A28 Matematica e Scienze saranno integrati entro il 31 luglio; la possibilità per i docenti abilitati e con tre anni di servizio su sostegno di accedere direttamente al TFA sostegno.
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