“L’indennità una tantum di 200,00 € sarà erogata in favore dei lavoratori dipendenti aventi diritto, le cui retribuzioni sono gestite dal Sistema NoiPA, entro il mese di luglio 2022 con cedolino separato”: lo annuncia il ministero dell’Economia e delle Finanze, con un messaggio sul portale Noi PA, precisando anche “che l’indennità una tantum non ha alcun impatto fiscale, non è pensionabile, né rappresenta una detrazione e si sostanzia in un’erogazione di somma netta in busta paga”. Il Mef specifica che “l’importo sarà erogato automaticamente ai dipendenti che abbiano percepito una retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro almeno per un mese e, pertanto, siano beneficiari dell’esonero contributivo di cui all’art. 1 comma 121, Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (c.d. Legge di Bilancio 2022)”. Il problema è che oltre 200 mila precari della scuola non avranno accesso al bunus: sono tutti coloro, anche supplenti annuali e cosiddetti Covid, che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro nel mese di giugno. Anief non ci sta e annuncia battaglia legale.
“Abbiamo sperato fino all’ultimo che la ‘dimenticanza’ si potesse risolvere e che il contributo una tantum previsto dal Decreto Aiuti (DL 50/2022) per far fronte all’aumento potesse essere superato con un emendamento presentato nei giorni scorsi: invece la legge finale ha confermato l’assurda esclusione. E il disinteresse della politica per i nostri lavoratori della scuola, a partire dai precari: i lavoratori che, invece, dovrebbero essere i primi destinatari degli aiuti del Governo. Già percepiscono stipendi al di sotto della media, gli vengono negati anche i mesi estivi, non hanno possibilità di vedersi aumentare i compensi perché supplenti: chi più di loro avrebbe motivo di ricevere il bonus dei 200 euro? Non solo gli diamo il “benservito”, ora li umiliamo ulteriormente negandogli pure questa piccola indennità. È chiaro che non risolverebbe nulla, perché sono ben altre le cifre da assegnare per venire incontro alle loro esigenze e per ripagare la loro professionalità. Ma questo non significa che si può fare finta di nulla: ci rivolgeremo al più presto a chi di dovere”.
Chi volesse ricevere informazioni dettagliate sull’argomento e sulla Naspi può chiedere una consulenza a Cedan. Mentre per rivendicare, a ragione, il compenso delle ferie non godute e per il recupero delle mensilità estive, si può chiedere fare richiesta di una consulenza ai sindacalisti Anief.
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