Molti docenti e Ata avranno amare sorprese dallo stipendio di febbraio, in pagamento giovedì prossimo e i cui dettagli sono già visibili, con il “cedolino”, collegandosi con la piattaforma digitale NoiPA: a circa un milione di insegnanti e Ata con contratto a tempo indeterminato e determinato con scadenza 31 agosto e 30 giugno 2023, è stato infatti applicato il conguaglio fiscale con molti casi di riduzione di importo per via del calcolo a debito (anche molto oneroso): “a tal punto - scriveOrizzonte Scuola - da non far percepire gli aumenti derivanti dalla nuova sequenza contrattuale economica firmata lo scorso 6 dicembre. Con la mensilità di febbraio 2023 entrerà in vigore anche la nuova indennità di vacanza contrattuale: si tratta di un esiguo elemento accessorio una tantum, una sorta di anticipazione da assegnare solo per il 2023, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura solo dell’1,5 per cento dello stipendio, in attesa dei rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024 che, come è noto, sono tutti scaduti già da 11 mesi.
Il problema è che l’indennità di vacanza contrattuale assegnata dovrebbe essere dieci volte tanto: la somma assegnata in busta paga va dai 6 ai 14 euro, a seconda dei profili professionali e del livello di carriera raggiunto, per una media quindi che a stento arriva a 10 euro mensili. “Questo aumento dovrebbe essere mediamente pari a quasi 100 euro al mese, perché è la legge a prevederlo: nel 2022 il costo della vita è stato pari all’8,1%, poi c’è il 2023, per il quale si prevede almeno un altro 4,3% di inflazione: mentre il nostro Ufficio Studi ha calcolato un incremento nello stesso periodo di quasi il 15%. Anief ha quindi deciso di procedere con una compagna di recupero del tasso indennità di vacanza contrattuale, gratuita e senza impegno, adeguatamente aggiornato e che qiundi si ponga in aperto contrasto per l’applicazione di un’aliquota ridotta in chiara violazione della legge”.
Anief ricorda che il costo della vita si va ad aggiungere al problema dei lavoratori della scuola che percepiscono stipendi ai quali mancano annualmente quasi 5 mila euro rispetto alla media della Pubblica amministrazione e in ritardo abissale rispetto ad altri Paesi europei come la Germania e quelli d’oltremanica. C’è poi anche il problema che iggi in Italia lo stipendio degli insegnanti precari o assunti in ruolo nei primi otto anni di carriera risulta inferiore a quello di un operaio che opera nel campo edilizio: se questi percepisce in media 1.600 euro al mese, un docente laureato collocato nella fascia stipendiale iniziale si ferma a meno di 1.500 euro mensili. Anche in Francia i compensi iniziali risultano non altissimi, ma non certo ai livelli sotto la soglia della dignità che vengono assegnati nel nostro territorio nazionale: nel paese transalpino, scrive Le Monde, lo stipendio degli insegnanti pur risultando in decrescita si colloca sempre ben al di sopra di quello di un operaio edile.
“Un insegnante in Italia nel 1993 guadagnava 29 milioni lire: per quale motivo – spiega Marcello Pacifico - lo stesso docente nel 2023 ha perso metà stipendio, visto che va a prendere in media 29 mila euro? Questo significa che negli ultimi 30 anni il personale della scuola ha perso quasi metà del valore della busta paga. Nello stesso periodo, un operario edile ha avuto invece quasi raddoppiato lo stipendio. E anche il salario minimo è di fatto raddoppiato per gli altri lavoratori italiani”.
Compensi assegnati in Italia: confronto rispetto a 30 anni fa
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Stipendio lordo 1993/95
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Stipendio lordo
nel 2023
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Operaio edile
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1,3 milioni di lire
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1,6 mila euro
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Insegnante laureato scuola secondaria (fascia iniziale)
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2,2 milioni di lire
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1,5 mila euro
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COME RECUPERARE L’INDENNITÀ DI VACANZA CONTRATTUALE PIENA
In questo contesto diventa indispensabile recuperare l’indennità di vacanza contrattuale piena prevista per legge, da assegnare almeno per gli anni 2022 e 2023: ad un insegnante laureato della secondaria ad inizio carriera vengono infatti assegnate, da questo mese, la miseria di poco più di 9 euro mensili, a fronte degli 85 euro circa che dovrebbe percepire. Ecco perché Anief ha prodotto una diffida per recuperare il maltolto. Per chi è interessato a non soccombere all’ennesimo sopruso economico, il sindacato ha creato una pagina internet apposita, attraverso la quale presentare direttamente la richiesta per aderire alla campagna di recupero - in attesa della sottoscrizione del Ccnl 2022/2024 - dell'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale liquidata mensilmente negli stipendi a decorrere dal 1° aprile 2022 secondo l'aggiornamento Nadef per l'indice del tasso di inflazione programmata 2022 e per il tasso previsionale 2023.
Coloro che volessero avere maggiori informazioni per aderire alla campagna nazionale Anief per il recupero degli arretrati del 2022 possono cliccare qui.
Scarica la tabella degli aumenti IVC 2022 del personale della scuola
Scarica la tabella emolumento una tantum 2023 del personale della scuola
Adesioni alla campagna recupero IVC 2022 - 2023 al seguente link. Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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