In meno di un anno di supplenze “brevi”, stipulate direttamente delle scuole, lo Stato nega al docente precario una cifra all’incirca pari ad uno stipendio base per mancata assegnazione della Retribuzione professionale docente: tra i 1.300 e i 1.500 euro. Chi presenta ricorso ha alte possibilità di recuperarla. A provarci, trovando l’assenso del giudice del Tribunale di Vicenza, è stata una docente che si ritrova ora 1.325 euro di risarcimento più gli interessi maturati nel frattempo. Il motivo del contendere è stato il mancato pagamento della Rpd nell’anno scolastico 2017, durante il quale aveva svolto servizio a tempo determinato con due contratti pari a 136 prima e 100 giorni dopo. Una motivazione sulla quale il giudice stavolta non si è nemmeno soffermato, limitandosi a citare l’ampia giurisprudenza in materia.
Determinanti, ai fini dal risarcimento, rimane comunque il parere della Cassazione, che a sua volta non ha potuto che applicare l’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, per la quale gli assunti a tempo determinato “non possono essere trattati in modo meno favorevole ai lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato a meno che non sussistano ragioni oggettive”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rammenta che “l’assegnazione della Rpd ai docenti e della Cia agli Ata precari non è una concessione ma un diritto. Perché vale il lavoro svolto e non il contratto che è stato firmato per svolgerlo. Poiché non vi sono ormai più dubbi Anief consiglia tutti coloro che hanno svolto supplenze ‘brevi’, sottoscritte direttamente a scuola, di aderire al ricorso predisposto dal sindacato, così da recuperare in le cifre sottratte indebitamente più gli interessi che si sono venuti a determinare”.
Gli insegnanti supplenti o di ruolo - con un passato da precari - che aderiscono al ricorso Anief possono chiedere la RPD o CIA non corrisposta negli ultimi cinque anni, pari a circa stipendio in più per ogni anno di servizio svolto. Anief continua a tenere aperte le adesioni al ricorso.
Secondo il giudice di Reggio Emilia “il ricorso è fondato. Questo Tribunale ha già trattato la questione in codesta sede proposta. Si richiamano le sentenze (note al Ministero in quanto già parte) n. 300/2021, n. 42/2022 e n. 12/2022 (in tema di CIA per il personale ata) alle quali si rimanda. Si richiama inoltre la recente pronuncia, resa dallo scrivente, n. 408/2022”.
In conclusione, “il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così provvede: accerta e dichiara il diritto della ricorrente alla percezione della retribuzione professionale docenti in relazione al servizio prestato in forza dei contratti a tempo determinato stipulati con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ora Ministero dell’Istruzione e, per l’effetto, condanna il Ministero convenuto al pagamento in favore della ricorrente delle relative differenze retributive, che vengono quantificate in € 1.325,92 oltre interessi legali dalle singole scadenze al saldo; condanna il Ministero convenuto a rifondere in favore della parte ricorrente le spese di lite, con distrazione in favore dei difensori, che vengono liquidate nella complessiva somma di €. 700 oltre a spese generali e ad accessori di legge (iva e cpa)”
SEMPRE PIÙ RICORSI VINTI DA ANIEF
Sono tante le sentenze di restituzione ai docenti della retribuzione professionale docenti precari, pari a 174.50 euro al mese, negata a tutti gli insegnanti precari (come pure la Cia al personale Ata). Negli ultimi mesi tanti giudici hanno accordato la restituzione dei 174,50 euro al mese, per mancata assegnazione della cosiddetta Rpd: si era espresso favorevolmente a febbraio il tribunale di Forlì, poi quello di Modena, quindi di Catania, in primavera abbiamo avuto la sentenza favorevole di Paola. E ancora, nella provincia di Cosenza, dove una maestra ha recuperato quasi 2mila euro più interessi e un’altra quasi 2.900 euro, poi a Verona, dove il giudice del lavoro ha accordato 1.200 euro per un solo anno di supplenza annuale svolto. Di recente, è stata la volta del Tribunale di Firenze, che ha assegnato quasi 4mila euro più interessi ad una docente, quindi di Vercelli, che ha detto sì alla richiesta dei legali dell’Anief, presentata lo scorso mese di aprile, di rimborsare una docente con circa 1.700 euro più interessi. Poi è stata la volta di Modena, dove il tribunale del Lavoro ha restituito 1.646 euro più interessi a una docente per le supplenze “brevi” di tre anni scolastici, di Firenze, dove il giudice ha restituito più di 2mila euro con interessi ad un’insegnante che ha svolto due supplenze e poi ancora di Udine, dove sono stati assegnati circa 1.500 euro.
RPD, COME RICHIEDERLA
Il sidnacato Anief ricorda che è possibile presentare ricorso ad hoc per rivendicare il diritto alla riscossione di RPD (per i docenti) e CIA (per il personale Ata) mensili, negli ultimi due anni negato anche a decine di migliaia di supplenti “Covid”: sono tutti supplente che hanno percepito gli stipendi da precari ridotti di circa 170 euro mensili. Qualora volessero definire l’entità della somma da recuperare possono anche utilizzare il calcolatore online messo a disposizione gratuitamente da Anief: fatto ciò, potranno attivare i ricorsi in Tribunale con il patrocinio dello stesso sindacato a condizioni agevolate.
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