Solo l’avere imposto la didattica a distanza a tutto il corpo insegnante, durante la pandemia da Covid19, è un motivo più che sufficiente per assegnare la Carta del docente anche ai precari: a sostenerlo è il Tribunale di Pistoia che ha accolto il ricorso di una docente, assistita dai legali Anief, che reclamava la mancata ricezione della card annuale da 500 euro per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22, quando la dad ha avuto la sua massima diffusione.
Il giudice del lavoro ha scritto nella sentenza che “l’art. 2 del decreto legge n. 22/2020 ha, poi, statuito quanto segue: “3. In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione, potendo anche disporre per l’acquisto di servizi di connettività delle risorse di cui alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di cui all’articolo 1, comma 121, della legge n. 107/2015”.
Secondo il giudice quella decisione, di imporre la didattica a distanza, è stato anche il motivo per il quale “il Consiglio di Stato, Sezione Settima, il quale, con sentenza n. 1842/2022 pubblicata il 16.3.2022”, ha mutato “il proprio precedente orientamento di cui alla sentenza n. 3979/2017” annullando “gli atti amministrativi impugnati nella parte in cui non contemplavano i docenti non di ruolo tra i destinatori della carta del docente”. Sempre nella sentenza di Pistoia si ricorda che anche la Corte di Giustizia UE, sezione VI, con ordinanza n. 450 del 18.5.2022, ha detto che i precari devono avere la Carta del docente perché la stessa legge n. 107/2015, che li ha dimenticati, ha previsto che “tale indennità è versata al fine di sostenere la formazione continua dei docenti, la quale è obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero, e di valorizzarne le competenze professionali.».
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA
Il Tribunale di Pistoia, in conclusione, “accerta e dichiara il diritto della ricorrente a vedersi riconoscere il beneficio economico di euro 500,00 annui tramite la Carta elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1, L. n. 107/2015, relativamente agli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022; 2. condanna parte convenuta al pagamento della somma di euro 1000,00 in favore di parte ricorrente”.
RICORRI CON ANIEF
L’organizzazione sindacale Anief mette a disposizione di tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 la possibilità di presentare ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali del giovane sindacato, per chiedere l’assegnazione dei 500 euro annui prevista dalla Carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma, che può raggiungere 3.500 euro netti. È possibile visionare la video guida, lascheda rilevazione datie la modalità di adesione al ricorsoper chi non vuole sottostare alla sottrazione illegittima della Carta del docente.
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