I fondi che devono giungere alla scuola dall’Unione europea attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbero non raggiungere l’obiettivo richiesto dalla stessa UE e quindi non essere assegnati nell’entità stabilita: lo denuncia il sindacato Anief alla vigilia della cabina di regia che Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, attiverà domani 15 novembre con i vari ministeri interessati sullo stato di esecuzione. L’organizzazione sindacale rappresentativa ricorda che gli impegni presi con l’Europa sulla scuola non possono prescindere dal potenziamento del personale scolastico e nemmeno dalla stabilizzazione di docenti con esperienza pluriennale che hanno svolto positivamente le procedure concorsuali poiché continuiamo ad avere 200mila cattedre che ogni anno vanno a supplenza.
“Nella scuola – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - mancano risorse umane per programmare e attuare le linee di intervento, ne è possibile pensare di assumere 70 mila precari subito senza far scorrere le graduatorie dell'ultimo concorso straordinario bis entro dicembre e senza estendere la fase transitoria all'assunzione dei precari inseriti nella prima e seconda fascia delle GPS su posti comuni oltre ai posti di sostegno come già programmato. Ne ho parlato già venerdì scorso con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con i ministri Fitto e Giorgietti, al termine dell'incontro tenutosi a Palazzo Chigi. Attendiamo fiduciosi delle risposte positive, sotto forma di cambiamenti sostanziali rispetto alla prima versione del Piano”, conclude Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
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Emergenza stipendi, a fine carriera ai docenti italiani va la metà dei colleghi tedeschi: Anief chiede di dare subito 3mila euro di arretrati e 100 già stanziati, più almeno 250 euro col nuovo contratto
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Rinnovato nella notte il Ccnl Sanità, Anief: va trovato subito l’accordo pure per i lavoratori di Scuola, Università e Ricerca per i quali sono previsti aumenti e arretrati leggermente più alti
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SCUOLA – Contratto, Pacifico (Anief) spiega perché conviene firmare un contratto “ponte”: i lavoratori non possono attendere un anno e mezzo
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Stipendi fermi al 2018, nuovo incontro Aran-Sindacati: Anief ha confermato la volontà di chiudere al più presto con un contratto “ponte”
Il nuovo contratto dovrà contenere nuovi profili e livelli professionali, lo chiede l’Anief: risalgono a 50 anni fa, se si vogliono valorizzare i dipendenti vanno attualizzati
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