Non vi è alcun dubbio sul rimborso dei 500 euro da dare ai precari con supplenza fino al termine delle lezioni, al 30 giugno o al 31 agosto. Adesso, i giudici del lavoro stanno anche provvedendo ad assegnare ai supplenti gli interessi nel frattempo maturati. Così ha fatto anche il tribunale di Verona: nel condannare il Ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire con 1.000 euro l’insegnante che ha fatto ricorso con i legali, Anief, a seguito di due supplenze annuali, il giudice ha specificato che annualmente “l’importo di € 500 deve essere maggiorato degli interessi o rivalutazione, secondo i criteri dettati dall’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
Nella sentenza, oltre alle indicazioni e ai pareri dei giudici transnazionali che operano a tutela del diritto europea, il giudice ha fatto diretto riferimento alla sentenza emessa a fine ottobre 2023 dalla Sezione Lavoro dalla Corte di Cassazionesul rinvio pregiudiziale disposto dal Tribunale di Taranto con ordinanza del 24 aprile 2023: è stato specificato, in particolare, che “la Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del1999, senza che rilevi l’omessa presentazione, a suo tempo, di una domanda in tal senso diretta al Ministero”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda “a questo punto presentare ricorso gratuito con Anief per recuperare fino a 3.000 euro diventa un’occasione d’ora da non perdere, sia per avere giustizia sia per recuperare somme utili all’aggiornamento professionale che dovevano essere assegnate per diritto. I giudici, del resto, riscontreranno pareri favorevoli ai precari anche da parte del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22 del 16/3/2022, e della Corte di Giustizia europea, in risposta alla causa C-450/2021”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VERONA
P.Q.M.
Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata
1) In accoglimento del ricorso, dichiara il diritto del ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici 2021/22, 2022/2023;
2) Condanna il Ministero convenuto ad erogare al ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;
3) Condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 721,00 per compensi professionali, € 49 per contributo unificato, oltre al rimborso spese generali al 15%, IVA e CPA con distrazione in favore del procuratore antistatario.
Verona, 15.2.2024
IL GIUDICE
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