Il 2023 è alle spalle: è il tempo dei resoconti. Per Anief, ancora una volta, non possono che essere positivi. L’azione vincente del giovane sindacato ha infatti prodotto moltissimi risultati, a partire da tante nuove regole migliorative per la scuola: con il contratto collettivo 2019/2021, accordato all’Aran lo scorso 24 luglio e in via di definizione, il personale ha ottenuto più di una miglioria. I precari annuali, ad esempio, per la prima volta potranno fruire dei tre giorni di permesso per motivi personali/familiari sinora riservati ai colleghi di ruolo.
È davvero lunga la lista dei risultati prodotti dal “sì” al contratto collettivo nazione 2019/21: oltre ad un aumento stipendiale complessivo di ben oltre il 4%, superiore all’inflazione del periodo, a differenza dei contratti precedenti, sono stati portati a casa anche i 60 euro mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi; i 4 mesi di congedo per le donne vittime di violenza; l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto); l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore; la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati; l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza; l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari; l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
LE VITTORIE IN TRIBUNALE
Il sindacato, però, non è giocato solo una “partita”, quella con l’amministrazione: è stato determinante nella formazione delle leggi di settore avendo un ruolo attivo e permanente anche a livello di confronto con la politica. Anief, parallelamente, nel 2023 ha continuato a portare avanti le sue battaglie in tribunale, nazionali ed europei, raggiungendo risultati strabilianti, a tutela dei diritti di decine di migliaia di lavoratori del comparto Istruzione e non solo. Sono circa 3.000 le cause giudiziarie vinte dal giovane sindacato, per un totale che sfiora i 12 milioni di euro recuperati: in media, ogni mese il maltolto recuperato nelle aule dei tribunali d’Italia da legali dell’Anief è stato circa di un milione di euro. In media, ogni lavoratore della scuola ha avuto come risarcimento alcune migliaia di euro: ma vi sono casi, come a novembre, di docenti o Ata che hanno percepito dal giudice ben 30.000 euro (per volontà del Tribunale di Frosinone), ma anche 24.000 euro ad Ivrea, 12.000 e 11.500 a Genova.
Attraverso i ricorsi, condotti sempre più di frequente anche in modalità collettiva, sono diverse le motivazioni che nel 2023 hanno portato l’amministrazione pubblica a soccombere: tantissime cause, oltre 15.000, sono state vinte per fare avere la Carta del docente negata ingiustamente ai precari, con casi di oltre 3.000 euro recuperati da ogni supplente. C’è poi il problema della mancata presenza nello stipendio della Retribuzione professionale docente per tutti coloro che stipulano con la scuola un contratto di breve durata; ma anche della mancata monetizzazione delle ferie non godute, con gli avvocati che hanno chiesto e ottenuto il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite. Molti risarcimenti danni ottenuti nel 2023, infine, hanno riguardato discriminazione che l’amministrazione scolastica ha esercitato negli anni sui precari, ai quali si sono negati in modo illegittimo gli scatti stipendiali automatici, con conseguente riduzione della portata dei conteggi che vanno a determinare prima ricostruzione di carriera e poi le fasce di stipendio: Anief è riuscita a fare riconoscere i diritti i negati, con risarcimenti cospicui e adeguamenti immediati in busta paga.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, tiene a ricordare che “il 2023 si ricorderà perché è stato l’anno dell’affermazione dell’Anief in tutte le sedi. Con una costante: in tutti i casi, il personale scolastico è stato difeso a spada tratta, per ottenere giustizia, respingere le norme sbagliate e recuperare le somme economiche negate; l’amministrazione della scuola, ad iniziare dal Ministero, si sono resi conto che certe disposizioni normative andavano superate. E anche la politica ha preso atto che l’Istruzione italiana ha bisogno di nuove regole. Un esempio per tutti è stata l’estensione, voluta dal Governo dopo le sentenze favorevoli all’Anief, della Carta del docente ai precari annuali (seppure solo con contratto al 31 agosto). È di due mesi fa, anche, il via libera della Cassazione per dare la Carta del docente anche ai supplenti annuali con scadenza del contratto datata 30 giugno. Farebbero bene, quindi, questi dipendenti (almeno 150.000) ad avvicinarsi, a questo punto nell’anno nuovo, alle sedi Anief territoriali e verificare con i nostri consulenti se vi sono i presupposti per presentare ricorso e non rassegnarsi a soccombere”.
Il leader del giovane sindacato ricorda che “i risultati raggiunti sono notevoli, ma lavoriamo ogni giorno in ogni scuola per fare sì che siano sempre maggiori. Nel 2024 la sfida continua come e più di prima: l’obiettivo rimane sempre quello di accrescere la nostra rappresentatività e riuscire a nominare nuovi docenti e Ata come dirigenti sindacali, così che possano partecipare alla contrattazione integrativa o anche per la sola promozione delle attività sindacali nel territorio. È con loro che andranno migliorati i contratti di istituto, di ateneo e degli enti di ricerca, di accademia e conservatorio”.
Sono diversi gli obiettivi dichiarati dall’Anief per il 2024: “Continueremo a fare di tutto – ha assicurato Pacifico - per riuscire a centrare il ripristino del doppio canale di reclutamento, le assunzioni per tutti da Gps, la stabilizzazione dei docenti e Ata precari con la parità di trattamento e di accesso ai diritti, la messa ad esaurimento delle graduatorie concorsuali con l’assunzione in ruolo progressiva di tutti coloro che sono risultati idonei attraverso i concorsi, bisognerà raddoppiare almeno l’organico aggiuntivo per il Pnrr e confermarlo fino al 2026, arrivare a cancellare i vincoli sulla mobilità e sui passaggi di ruolo, la sparizione degli organici di fatto o in deroga, il mantenimento della Carta del docente, la valorizzazione del personale Ata ed educativo, universitario, dei ricercatori e tecnologi, dell'Afam”.
L’AZIONE VINCENTE DELL’ANIEF DEL 2023: LE SENTENZE SIMBOLO
GENNAIO 2023
Riconoscere l’anzianità di servizio e i connessi incrementi stipendiali maturati non percepiti durante il periodo di precariato, con le progressioni economiche connesse all’anzianità di servizio maturate durante le supplenze. Lo hanno chiesto i legali dell’Anief alla sezione Lavoro del Tribunale di Grosseto, che ha detto sì al riconoscimento di “3.078,47 oltre interessi legali dalla maturazione al saldo” nei confronti di un docente, nel frattempo entrato in ruolo, che ha anche ottenuto la revisione della ricostruzione di carriera e la collocazione in una fascia stipendiale più alta.
Il giovane sindacato si conferma vincente nelle aule dei tribunali della Repubblica grazie all’azione della propria squadra di avvocati.Dal 27 dicembre 2022 al 13 gennaio 2023 le cause patrocinate dagli avvocatidel giovane sindacato hanno prodotto oltre 50 mila euro di risarcimento a favore dei lavoratori della scuola. I ricorsi che hanno portato al risarcimento dei docenti sono: scatti di anzianità per i periodi di precariato, mancati pagamenti delle mensilità estive, ricostruzione di carriera comprensiva del servizio pre-ruolo, riconoscimento del salario accessorio (RPD/CIA) ai supplenti brevi e saltuari, assegnazione della carta del docente anche ai precari, monetizzazione delle ferie non godute dai precari.
Il decreto Milleproroghe può essere l’ultima opportunità per non compromettere pezzi importanti della funzionalità della scuola italiana: occorrono modifiche al decreto per permettere una mobilità del personale senza blocchi gratuiti, per prorogare i termini sulle deroghe per i trasferimenti, per intervenire subito sulle graduatorie degli ultimi concorsi, per sancire una volta per tutte le immissioni in ruolo di chi è stato assunto riserva, confermare l’organico aggiuntivo introdotto nell’ultimo biennio, per assumere e valorizzare i dipendenti anche della ricerca e della PA. Lo ha detto oggi la delegazione Anief in audizione, insieme ad Udir e Cisal, in prima e quinta commissione del Senato per proporre le modifiche da apportare al decreto legge n.198 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre 2022.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa per parlare di organico sostegno e reclutamento. Sul primo tema ha affermato che “117 mila posti di sostegno sono in deroga, non è così che si garantisce la continuità didattica né il diritto allo studio.
Si è conclusa ieri la tre giorni di incontri presso l'Aran sulla parte comune del CCNL Istruzione e Ricerca e il sindacato Anief – presente al tavolo con la sua delegazione composta dai Segretari Generale Stefano Cavallini e Chiara Cozzetto – ha presentato le sue proposte di modifica anche per questa sezione del testo contrattuale. Gli incontri, infatti, stanno procedendo con metodo affrontando volta per volta tutti gli articoli contenuti nel CCNL. Si proseguirà il prossimo 7 febbraio con la discussione sulle singole sezioni contrattuali.
CARTA DEL DOCENTE NEGATA AI PRECARI, PRIMA SENTENZA DA 3.500 EURO: VANNO AD UNA DOCENTE DI VICENZA
Non assegnare al docente precario la Carta annuale del docente “opererebbe quale atto discriminatorio e, come tale, in contrasto con la normativa euro-unitaria”, come indicato nel “richiamo dell’Ordinanza resa dalla Corte di Giustizia nella causa C-451/21”: a sostenerlo è la prima sezione civile del Tribunale di Vicenza, che ha assegnato 3.500 euro ad una docente per il mancato conferimento della card annuale per le supplenze svolte tra il 2014 e il 2022. In questa sentenza il giudice ha anche detto che su tale genere di ricorso è la posizione della “Corte di Giustizia” europea, “con pronuncia (interpretativa del diritto comunitario)” è “vincolante per il giudice nazionale”. E che non scatta nemmeno la “prescrizione quinquennale non avendo la prestazione di cui si discute natura retributiva e, in ogni caso, non attenendo la stessa, il diritto qui azionato, al pagamento di una somma di denaro (art. 2948, co. 1, n. 4 c.c.) bensì solo, come si è già sopra detto, alla messa a disposizione di una simile somma secondo un meccanismo riconducibile allo schema della delegazione (ovvero dell’espromissione o dell’accollo)”.
FEBBRAIO 2023
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto nel corso della trasmissione dell’agenzia Italia stampa per parlare di Economia differenziata, il disegno di legge entrato in Consiglio dei ministri. Il leader del giovane sindacato rappresentativo ha detto che “chiediamo che sia esclusa la parte sulla scuola, abbiamo già una scuola autonoma, non possiamo avere 20 sistemi diversi d’istruzione. Riteniamo che la scuola e la libertà d’insegnamento - in quanto organi costituzionali - debbano essere garantiti e rimanere sempre di competenza dello stato anche rispetto alle proposte che verranno dalle regioni non autonome a oggi”.
“Se tutto il tuo stipendio lo spendi per poter andare a lavorare non è dignitoso”: a dichiararlo è stato Marcello Pacifico, durante una diretta su Orizzonte Scuola dal titolo “Fondi privati e stipendi differenziati, soluzioni per migliorare la scuola?”. Quello dello stipendio adeguato al costo della vita è “un concetto fondante della nostra Repubblica, ma il problema non è andare ad insegnare da Napoli a Bergamo ogni giorno, perché potrebbe essere difficile lavorare anche all'interno della stessa regione, ad esempio in Sicilia. Il problema è concretamente andare a finanziare un'indennità di trasferta per il personale scolastico”.
La carta del docente da 500 euro annui va assegnata anche ai precari: lo ha ribadito il tribunale di Venezia accogliendo la domanda di un docente che ha svolto sei supplenze annuali, tra il 2017 e il 2022, senza ricevere il bonus per l’aggiornamento annuale. Il giudice ha stabilito che l’insegnante ha pieno diritto a ricevere i 3 mila euro negati nel corso degli anni, perché “il ricorrente ha svolto un’attività pienamente equiparabile a quella del personale di ruolo, protraendo l’attività per gli anni scolastici dal 2017 a tutt’oggi quasi sin dall’inizio dell’anno fino al termine delle lezioni. Né il Ministero ha allegato e provato ragioni concrete che smentiscano la sovrapponibilità delle mansioni della ricorrente a quelle svolte da dipendenti a tempo indeterminato aventi la medesima qualifica”.
Ancora 3 mila euro ad un docente in un’unica soluzione da parte del tribunale di Venezia: a distanza dalla sentenza di alcuni giorni fa, il tribunale veneto ha assegnato ad un altro supplente della scuola pubblica ben sei annualità della Carta del docente da 500 euro annui prevista dall’art.1 della Legge n. 107/2015 solo per gli insegnanti di ruolo. Il giudice ha stilato un lungo elenco di tipologie di insegnanti che beneficiano della card di aggiornamento, tra cui vi sono anche quelli in prova e che potrebbero essere anche non immessi in ruolo: la tesi di esclusione è irragionevole. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è ormai acclarato che il docente precario, come pure l’educatore, ha pieno diritto ad avere la carta del docente, a partire da quando è stata introdotta nel 2016. Chi ha svolto una o più supplenze annuali in questi anni farebbe quindi bene a presentare ricorso al giudice del lavoro con Anief”.
Nella scuola “l’anzianità maturata in tutti i servizi non di ruolo prestati” ha lo stesso peso di quella svolta dal “personale docente assunto a tempo indeterminato”: lo ha confermato la sezione Lavoro del tribunale di Modena accogliendo il ricorso di un docente di scuola secondaria, assistito dai legali Anief, che ha giustamente chiesto il riconoscimento “ai fini economici e giuridici” della “anzianità maturata in tutti i servizi a tempo determinato con la medesima progressione stipendiale riconosciuta al personale di ruolo dal CCNL Comparto Scuola applicabile ratione temporis”.
Per l’Anief arriva un nuovo record di risarcimenti: è quello che hanno fatto registrare i legali del giovane sindacato nell’ultima settimana, con oltre 200 mila euro di risarcimento sanciti nei tribunali italiani. Tra lunedì 6 e venerdì 10 febbraio, quindi in soli cinque giorni, l’amministrazione scolastica è stata condannata a versare ai docenti e Ata che hanno prodotto ricorso una media di risarcimento pari a quasi 4 mila euro ed in tre casi il maltolto accertato, da restituire, si è collocato tra i 15 e i 20 mila euro. I motivi del contendere, con i ricorrenti usciti vincitori, sono svariati: si va dai mancati pagamenti dei mesi estivi nella ricostruzione di carriera alla immissione in ruolo mai attuata pure avendo ampiamente superato i 36 mesi di supplenze; dal rifiuto immotivato del riconoscimento del salario accessorio (RPD/CIA) a chi ha stipulato un contratto di tipo “breve e saltuario” oppure degli scatti di anzianità negati per le supplenze svolte. Diversi ricorsi hanno riguardato l’assurda mancata concessione della Carta ai supplenti annuali, come pure la mancata monetizzazione delle ferie dei dai precari non fruite.
Si allunga la striscia di successi dell’Anief in tribunale: nell’ultima settimana sono ben 56 le cause vinte dai legali che operano per il giovane sindacato, per complessivi 147 mila euro recuperati. Il ministero dell’Istruzione è stato condannato a versare ai docenti e Ata cifre importanti, con casi crescenti di più lavoratori – precari e di ruolo – beneficiari dei risarcimenti all’interno di una sola sentenza. Le motivazioni del contendere sono numerosi: dalla Carta el docente negati ai supplenti con almeno 5 mesi di servizi svolti, alla negazione delle mensilità estive o delle ferie non godute dai precari, dalla mancata inclusione di tutti i periodi di pre-ruolo nella ricostruzione di carriera alle stabilizzazioni non attuate pure avendo il dipendente precario superato i 36 mesi di supplenze ritenuti da tempo dall’Unione europea come soglia minima utile per l’accesso al ruolo; dal rifiuto immotivato del riconoscimento del salario accessorio (RPD/CIA) a chi ha stipulato un contratto di tipo “breve e saltuario” oppure degli scatti di anzianità negati per le supplenze effettuate.
Sulla Carta del docente da assegnare agli insegnanti precari fioccano le sentenze di accoglimento, adesso anche cumulative: in una di queste, emessa dal Tribunale di Roma il 15 febbraio scorso, dieci docenti – con diversi periodi di supplenza svolti alle dipendenze di istituti scolastici pubblici dal 2016 ad oggi - hanno ricevuto complessivamente 16.500 euro. Decisiva, ai fine del parere del giudice, sono stati i numerosi orientamenti dei giudici europei e nazionali.
La Carta del docente va data anche ai supplenti annuali, non vi sono dubbi. I giudici adesso lo stabiliscono pure con un’unica sentenza che accomuna più singoli ricorsi: in una di queste sentenze, emessa dal Tribunale di Roma il 15 febbraio scorso, dieci docenti – con diversi periodi di supplenza svolti alle dipendenze di istituti scolastici pubblici dal 2016 ad oggi - hanno ricevuto complessivamente 16.500 euro. Sul parere espresso dal giudice, hanno inciso tanto i numerosi orientamenti dei tribunali europei e nazionali, tutti orientati a concedere la card per l’aggiornamento annuale anche ai precari al fine non discriminarli e per ottemperare all’espletamento di un loro diritto-dovere.
I periodi di precariato valgono alla pari di quelli di ruolo e incidono quindi nella carriera del personale allo stesso modo, anche per il conteggio degli scatti di anzianità retributivi: a confermarlo è la corte d’appello del Tribunale di Bologna - Sezione controversie del lavoro - che il 16 febbraio ha emesso una sentenza esemplare, sulla scia del pluri-parere della Cassazione, collocando su fascia stipendiale maggiore una docente immessa in ruolo nel 2017 e risarcendola con 2.745,67 oltre accessori, a seguito del danno subito nel corso degli anni. La sentenza di Bologna, tra l’altro, ha superato il parere del Tribunale di Rimini, che in funzione di Giudice del Lavoro il 18 gennaio 2022 “ha ritenuto di non dover riconoscere l'aumento stipendiale” e quindi nemmeno il risarcimento. Nell’accogliere l'appello, il giudice ha quindi accordato “il diritto dell'appellante a vedersi applicata "la fascia stipendiale 9-14" dal 1.9.2017 al 1.9.2018” e condannato “il Ministero dell'Istruzione e del Merito a pagare la somma di€ 2.745,67 oltre accessori” come risarcimento per il maltolto.
Le modalità di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza si appresta a vivere il rush finale: dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei giorni passati del Decreto Legge 24 febbraio, n. 13, la valutazione del testo è passato all’esame di Palazzo Madama per le sue valutazioni in vista della sua conversione in legge: nelle ultime ore il decreto è stato assegnato alla quinta Commissione del Senato. Per la scuola, ricordiamo, le disposizioni urgenti sono collocate nel Capo II e purtroppo non risultano determinanti. “L’Ufficio legislativo Anief – conferma oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - sta elaborando una memoria per presentare emendamenti al decreto Pnrr su reclutamento, organici, graduatorie, contratti, formazione e mobilità. Chiediamo ai lavoratori della scuola di fornire a breve eventuali proposte ulteriori in merito”
MARZO 2023
Il 27 marzo 2023, alle ore 10.30, i sindacati verranno nuovamente convocati in Aran “per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca triennio 2019 – 2021”. Anief guarda alle problematiche legate alla questione della contrattazione e torna a parlare dell’annoso problema della valorizzazione del personale docente e Ata. Il sindacato rappresentativo si chiede come è possibile portare avanti questo tema senza un reale incremento delle risorse e di conseguenza senza un sostanziale aumento stipendiale. Parliamo della parte normativa del contratto collettivo nazionale 2019/2021 e il giovane sindacato riflette su come si possa davvero operare una valorizzazione dei lavoratori della scuola, che ogni giorno portano avanti l’istruzione del paese e formano i futuri cittadini della nostra nazione.
Ieri, venerdì 10 marzo, si è svolto l’Incontro con la Direzione Generale AFAM e le organizzazioni sindacali; per la delegazione Anief era presente Pasquale Spinelli e Nuccio Santochirico. Per l’Amministrazione il Dott. Covolan. È proseguita la discussione per il rinnovo del Contratto integrativo Nazionale 2021/24, con le proposte di modifica e integrazioni, rispetto al testo in vigore. Inoltre è stato sottoscritto il verbale di confronto sull’integrazione dei criteri per la mobilità del personale tra le istituzioni AFAM ai sensi del CCNL/2018.
"La continuità didattica dipende soprattutto da una gestione intelligente della fase transitoria del reclutamento degli insegnanti": a sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare la riforma 2.1 sul sistema di nuove assunzioni del personale scolastico. L’organizzazione sindacale rappresentativa ha comunicato la sua proposta nei giorni scorsi partecipando, con la delegazione Cisal, a un’audizione in quinta Commissione Bilancio di Palazzo Madama: in quell’occasione, ha detto Pacifico all’agenzia Teleborsa, abbiamo spiegato le nostre ragioni per andare a mettere mano alla fase transitoria “assumendo dalle GPS di prima e seconda fascia, all'interno del sistema di formazione universitario, e in secondo luogo, semplificando le procedure per i neoassunti, consentendo anche agli immessi in ruolo di poter conseguire un ulteriore abilitazione o specializzazione per i passaggi di ruolo".
Diventa sempre più elevata la somma di risarcimenti prodotta dai legali Anief per il personale docente e Ata: da lunedì scorso ad oggi, appena cinque giorni si è arrivati a 250 mila euro di risarcimento sanciti nei tribunali italiani. Per una media di risarcimento che sfiora i 2.750 euro a ricorrente e punte di 19.100 euro assegnati in appello a Torino ad un insegnante. Ma anche oltre 13 mila euro quantificati da un giudice a Velletri. In entrambi i casi per reiterato abuso dei contratti a termine e senza prevedere la stabilizzazione del precario.
“Attuare un percorso che porti dignità al ruolo, al lavoro svolto da tutti gli insegnanti e da tutto il personale della scuola”: lo ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando l’intervento del sindacato presso la VII Commissione del Senato a proposito del “contrasto ai crescenti episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico” e delle circolari ministeriale dell’8 febbraio e del 17 febbraio scorso, attraverso le quali il Ministro ha rimarcato come questi accadimenti ledano l’autorità e la dignità dei lavoratori della scuola.
Il sindacato rappresentativo è intervenuto in VII commissione del Senato, AA67 sul “contrasto ai crescenti episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico”. Daniela Rosano, segretaria generale Anief, ha illustrato la memoria che l’organizzazione sindacato ha prodotto.
SENTENZA RECORD A MODENA CON MAXI RISARCIMENTO DA 32 MILA EURO AD UN DOCENTE PRECARIO
Niente aumenti stipendiali né stabilizzazione. Questo il destino di centinaia di migliaia di insegnanti supplenti della scuola italiana, vissuto per anni, anche per decenni, dettato da regole del secolo scorso e dalla mancata presa di coscienza del Governo di turno che l’Italia è un Paese membro a tutti gli effetti dell’Unione europea, tanto da attingere più di tutti dal Pnrr, ma continua a disattendere le direttive Ue sulla non discriminazione dei precari. Non tutti però intendono soccombere: sempre più insegnanti si rivolgono al sindacato che porta il ministero dell’Istruzione in Tribunale, dove si ribalta tutto. Con condanna piena dell’amministrazione e con molti zero a carico del bilancio pubblico.
Il docente, difeso dai legali dell’Anief, ha presentato ricorso al Tribunale di Torino: è di questi giorni la sentenza che gli dà pienamente ragione. A beneficiare dell’operato del sindacato Anief sono stati però anche altri 80 lavoratori della scuola, tra docenti e personale Ata: in tutto i risarcimenti hanno superato i 200 mila euro, per l’esattezza 206.243 euro, con oltre 2.500 euro in media recuperati a dipendente. Una sentenza con le stesse motivazioni, la richiesta di risarcimento del danno, e lo stesso esito, con il Ministero condannato, è stata emessa a Vercelli, con oltre 5 mila euro recuperati
Un altro docente precario non immesso in ruolo benché avesse prodotto ben oltre i 36 mesi di supplenze e vi fossero diversi posti liberi della sua classe di concorso: l’insegnante si è informato che esiste una norma che impone a tutti i Paesi membri dell’Unione europea di non incorrere nella abusiva reiterazione dei contratti a termine. A quel punto ha contattato i legali dell’Anief e con loro ha presentato ricorso al Tribunale di Torino: è di questi giorni la sentenza che gli dà pienamente ragione, risarcendo il docente con oltre 10 mila euro. Nel corso della settimana che sta per terminare, a beneficiare dell’operato dei legali Anief sono stati però anche altri 80 lavoratori della scuola, tra docenti e personale Ata: in tutto i risarcimenti hanno superato i 200 mila euro, per l’esattezza 206.243 euro, con oltre 2.500 euro in media recuperati a dipendente. Una sentenza con le stesse motivazioni, la richiesta di risarcimento del danno, e lo stesso esito, con il Ministero condannato, è stata emessa a Vercelli, con oltre 5 mila euro recuperati.
Oggi l’Anief è stata audita in senato per parlare di “Istituzione assistente per autonomia e comunicazione nei ruoli personale scuola” presso le Commissioni riunite VII e X. Il sindacato che ha ben chiarito la necessità, nella definizione del profilo, di distinguerlo da quello dell'insegnante di sostegno, ha ribadito che bisogna incardinare nello Stato il personale il cui fabbisogno è stato definito un obbligo dalla legge 104. Si tratta di porre fine a 32 anni di abusi, di discriminazioni, di incertezze anche sulla continuità del lavoro di figure fondamentali per garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.
MAESTRA CON STIPENDIO “MINI”, MANCA LA RPD: IL GIUDICE DI TRAPANI LA RISARCISCE CON 2.318 EURO
La Retribuzione professionale docente va assegnata a tutti gli insegnanti: negarla ai precari è un illecito. A confermarlo è il giudice del lavoro di Ragusa nell’esaminare il ricorso di una docente di scuola primaria – assistita dai legali Anief - che ha svolto supplenze per brevi periodi tra il 2013 e il 2018 senza vedersi mai riconoscere nella busta paga la voce della “RPD”. Nella sentenza del Tribunale siciliano si ricorda che la Retribuzione professionale docente è “un emolumento avente natura fissa e continuativa, non collegato a particolari modalità di svolgimento della prestazione del personale docente ed educativo” che rientra “nelle «condizioni di impiego» che, ai sensi della clausola 4 dell'Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali «non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato”.
APRILE 2023
Sono Lodi, Massa e Torino le città dove i rispettivi Tribunali hanno sentenziato i più corposi risarcimenti della settimana, dal 27 al 31 marzo, che grazie all’operato dei legali Anief ha portato a decine di docenti e personale Ata della scuola oltre 206mila euro più interessi. A Lodi si contano cinque sentenze di cui tre particolarmente onerose per lo Stato: due, da 10.500 euro, di cui hanno beneficiato quattro insegnanti precari a cui era stata negato il bonus della Carta del docente; la terza, sempre nel capoluogo lombardo, da quasi 17mila euro, per risarcimento danni da assegnare in questo caso ad un solo precario.
Si moltiplicano le cause che portano risarcimenti danni a favore dei precari della scuola, con lo Stato costretto a pagare cifre sempre più importanti ed emblema di leggi sbagliate e da rivedere: solo nel mese di marzo 2023, appena concluso, il sindacato Anief ha vinto ben 397 sentenze che hanno portato nelle tasche del personale supplente o che ha un passato da precario oltre 886 mila euro, per una media di oltre 2 mila euro recuperati da ogni singolo lavoratore.
L’anzianità di servizio del personale scolastico va applicata anche ai precari: lo conferma il Tribunale di Varese, che la scorsa settimana ha accolto il ricorso di una docente con oltre dieci anni di precariato, fino al 2019, difesa dai legali Anief, assegnando alla stessa insegnanti 8.641 euro “oltre interessi legali dal dovuto al saldo”, perché “l'accordo quadro recepito dalla Direttiva 1999/70/CE” non può essere disatteso. Gli avvocati hanno fatto notare al giudice del lavoro che alla docente non poteva essere assegnato, una volta immessa in ruolo, la fascia stipendiale iniziale, perché durante le numerose supplenze svolte aveva “espletato le stesse mansioni svolte dai colleghi di ruolo” e che quindi non gli era “mai stato riconosciuto il passaggio alla fascia stipendiale successiva”.
Circa 223 mila euro più interessi in soli nove giorni lavorativi: sono i soldi riguardanti i risarcimenti danni che, a cavallo di Pasqua 2023, i Tribunali del lavoro italiani – da Agrigento a Trani e Foggia, passando per Torre Annunziata fino a Roma, Prato, Parma, Pavia, Vicenza e Milano, tanto per citarne alcuni - hanno fatto avere a tanti docenti e Ata della scuola italiana difesi dai legali che operano per l’Anief in ben 100 cause complessive. La media delle somme recuperate è stata quindi di 2.223 mila euro a lavoratore, ma anche stavolta non sono mancati i risarcimenti maxi. Stavolta, quello maggiore ha riguardato la mancata equiparazione di trattamento di un docente pracario che nel corso di diversi anni di supplenze ha dovuto, oltre che vedersi reiterato ben oltre i 36 mesi massimi previsti da una precisa direttiva Ue del 1999 la condizione di supplente, anche ricevere stipendi sempre fermi al livello iniziale: il giudice del Lavoro di Torino non ha potuto che applicare la normativa, tenendo conto anche di quella transnazionale, assegnando al ricorrente ben 23.401 euro più interessi legali.
Oggi a Roma si è tenuto il Consiglio nazionale di ANIEF Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori. Sono state approvate le priorità su cui il giovane sindacato lavorerà instancabilmente nei prossimi mesi. Marcello Pacifico, leader dell’organizzazione sindacale, ha affermato che “bisogna certamente cambiare il Decreto Pnrr su reclutamento, organici e mobilità. È necessario inoltre chiudere il Contratto Collettivo Nazionale con una valorizzazione di tutte le figure professionali. Come sindacato intendiamo anche completare la campagna di accredito dei dirigenti sindacali territoriali in ogni sede di lavoro. Questi sono i punti su cui lavoreremo affinché una scuola più giusta possa essere realtà”.
Nel corso del X Congresso Cisal, dopo gli interventi del ministro Calderone e dell'ex presidente Conte, oltre a quelli di diversi parlamentari, c’è stata la conferma di Francesco Cavallaro a segretario generale e, tra gli altri, di Marcello Pacifico a segretario confederale Cisal. Riparte dunque l'azione sindacale della confederazione autonoma che rappresenta più di 1,7 milioni di lavoratori in Italia insieme ad Anief per il comparto Istruzione e ricerca e a Cesi.
MAGGIO 2023
Per un lavoratore su quattro della scuola la celebrazione del 1° maggio ha il sapore della beffa. Quasi 300 mila insegnanti e 50 mila Ata a fine mese si ritrovano con lo stipendio più basso dalla pubblica amministrazione, sempre fermo perché gli scatti di anzianità non gli vengono conteggiati, e pure senza prospettive di carriera; per chi firma contratti di breve periodo si ritrova anche l’indennità Rpd (per i docenti) e Cia (per gli Ata) sottratta senza motivazione e, come se non bastasse, con le ferie mai prese dissolte nel nulla perché non pagate.
Subito dopo l’incontro tra i sindacati e il ministro Giuseppe Valditara, Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, dalla sua pagina Facebook, ha avviato una diretta per informare sulle novità. “Il ministro ha parlato di quasi 100mila immissioni in ruolo che saranno autorizzati. Come Anief abbiamo evidenziato quali solo le urgenze e gli emendamenti da dover presentare e approvare affinché questo piano si possa realizzare. Abbiamo chiesto che sia per sostegno che per posto comune si assuma da I e II fascia Gps, così come deve accadere anche per chi ha acquisito un titolo di specializzazione o di abilitazione all’estero, oltre che per gli idonei dei concorsi ordinari e per chi ha partecipato all’ultimo concorso straordinario. È inutile bandire un nuovo concorso straordinario quando ancora ci sono docenti che attendono dal vecchio concorso”, ha affermato Pacifico.
#Anief propone emendamenti per realizzarli: in particolare, chiede scorrimento doppio canale anche su posti comuni di I e II fascia GPS, assunzione in ruolo abilitati e specializzati anche all'estero, scorrimento graduatorie idonei dei concorsi ordinari e partecipanti ultimo concorso straordinario, conferma ruoli assegnati con riserva. Servono, inoltre, 300 milioni per un organico aggiuntivo di 40mila unita Ata e docenti ora per non perdere 30 miliardi di fondi Pnrr domani. Sulla mobilità bisogna estendere la deroga ai vincoli del transitorio al biennio successivo e consentire l’assegnazione provvisoria anche interprovinciale. Senza risorse aggiuntive per valorizzare personale Ata e Dsga difficile chiudere il contratto in Aran dopo l’annuncio di un nuovo concorso per 2.600 Dsga che non include i facenti funzioni con tre anni di esperienza anche senza laurea. La materia della formazione su tutor e orientatori deve essere ricondotta alla contrattazione.
La Carta del docente va assegnata anche ai supplenti. Lo ha stabilito anche il Tribunale di Arezzo, nell’esaminare il ricorso di una docente, difesa dei legali Aneif, che ha svolto “per una pluralità di anni scolastici” delle supplenze annuali. Oltre che a citare l’ormai imprescindibile sentenza della Corte di Giustizia UE n. 450/2022, il giudice ha fatto riferimento anche agli “insegnamenti della più illuminata giurisprudenza di Cassazione” (in particolare la ex multibus: Cass. civ. sez. un., 19.4.2022, n.12441), dai quali si evince in modo chiaro e assoluto “il riconoscimento della spettanza” agli insegnanti non di ruolo “dell’emolumento previsto dalla c.d. carta elettronica del docente”.
“LA SCUOLA DEI DIRITTI”, TERMINATO L’ULTIMO INCONTRO. POSSIBILE RIVEDERE LE REGISTRAZIONI
È appena terminato l’ultimo dei nove incontri organizzati dal sindacato Anief “La scuola dei diritti”. Ogni incontro ha analizzato un particolare tema: tutti hanno avuto un punto in comune, il diritto dei lavoratori della scuola cioè. Si sono susseguiti i legali della rete Anief e anche il presidente Anief, Marcello Pacifico, è intervenuto nel corso di qualche incontro. Ecco l'intervista al presidente Marcello Pacifico per l'agenzia Italia stampa.
ANIEF EPR, OGGI INCONTRO CONTRATTAZIONE ALL’ARAN PER LA SEZIONE RICERCA. IL SINDACATO PRESENTE
A 5 mesi dall’ultimo incontro sul rinnovo del CCNL 19/21 si è riaperto oggi il tavolo di contrattazione all’Aran per la sezione Ricerca
Anief ha presentato oggi alle Commissioni riunite I e XI della Camera le proposte di modifica della parte del reclutamento e gestione del personale scolastico e dirigenziale nel Decreto Legge PA-Pnrr 44/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 aprile. Presentati emendamenti per la scuola, per l'università e per la ricerca.
Un’altra sentenza storica incassata dal sindacato Anief a favore di un lavoratore della scuola: ad emetterla è stata la sezione Lavoro del Tribunale di Messina che nell’esaminare il ricorso di un insegnante di scuola superiore, precario dal 2000 al 2014, ha dato ragione al suo ricorso, derivante dal mancato riconoscimento degli scatti di anzianità professionale in tutti quegli anni, accordandogli oltre 30 mila euro di risarcimento e la collocazione su una fascia stipendiale maggiore. Dopo avere studiato la normativa non sussiste, il giudice ha rilevato che non c’è “alcuna “ragione oggettiva”, concretatasi in peculiari elementi, circostanze o modalità di esecuzione del rapporto di lavoro, che valga a distinguere l’attività lavorativa prestata dal ricorrente rispetto a quella svolta dai colleghi di ruolo (v. sul punto già sent. Corte di Giustizia sent. 22 dicembre 2010, cause riunite C-444/09 e C- 456/09, Gavieiro Gavieiro)”. Per questi motivi, il docente “ha, dunque, diritto al pieno riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, dell’anzianità maturata e quindi alla medesima progressione economica dei docenti di ruolo per i servizi annuali e/o superiori a 180 giorni l’anno svolti dall’a.s. 2000/2001 all’a.s. 2013/2014”.
Oltre 187 mila euro, più interessi, recuperati in cinque giorni: è il resoconto dell’attività portata avanti dai legali dell’Anief nei Tribunali d’Italia in questa settimana, da lunedì 8 maggio a ieri. Tra le circa 60 sentenze vinte spiccano quelle di Piacenza e Torino, dove i giudici del lavoro hanno rispettivamente assegnato quasi 25.000 e 16.500 euro, entrambi per risarcire il danno dovuto alla mancata considerazione degli scatti di anzianità e della progressione stipendiale quindi bloccata, dopo avere stipulato reiterati contratti a termine sebbene la normativa euro-unitaria preveda la stabilizzazione automatica dopo 36 mesi di supplenze svolte. Sulla base anche del parere della Corte di Cassazione. Si tratta, è bene ricordarlo, di sentenze che comportano benefici notevoli sulla ricostruzione di carriera, sugli scatti di anzianità e sugli stipendi mensili, tutti maggiorati grazie a quanto chiesto dagli avvocati Anief e stabilito dai giudici.
Sono stati presentati in prima e undicesima Commissione della Camera dei deputati più di 50 emendamenti da parlamentari di maggioranza e opposizione che rispondono alle sollecitazioni dei sindacati Anief e Udir: le richieste per salvare il prossimo anno-scolastico sono quelle annunciate pochi giorni fa alle Commissioni riunite I e XI della Camera: durante una audizione tenuta dall’Anief, sono stati presentati i tanti emendamenti per migliorare il Decreto Legge PA - Pnrr 44/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 aprile. Quindi, le richieste sono state ribadite 48 ore fa all’Aran, nel corso dell’incontro per il proseguimento della trattativa sul rinnovo normativo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021, settore Istruzione.
Il giovane sindacato Anief ha oggi presentato in audizione al Senato, presso la VII Commissione, le modalità con cui superare il precariato endemico nelle nostre scuole pubbliche, dove ogni anno vengono stipulati quasi 250 mila contratti annuali almeno fino al termine delle lezioni: la soluzione contro la precarietà nella scuola è stata proposta nell’ambito degli interventi della delegazione Cisal sul decreto collegato lavoro, durante i quali la Confederazione ha chiesto interventi su sicurezza, contratti, contributi, rappresentanza e cuneo fiscale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto nel corso dell’incontro odierno presso il ministero dell’istruzione e del merito: all’ordine del giorno il “personale Ata. Iter di definizione del CCNL Istruzione Ricerca 2019-21”.
Dal momento in cui la Corte di Giustizia europea ha detto che la Carta del docente va anche ai precari, i giudici nazionali non possono che prenderne atto e dare seguito a quella posizione: lo scrive il Tribunale di Roma, sezione Lavoro, che per questa ragione ha anche assegnato 2.500 euro ad un docente che ha presentato ricorso con i legali Anief dopo avere svolto cinque supplenze annuali formandosi a proprie spese. Il giudice ha spiegato che “è noto che l’interpretazione delle norme comunitarie è riservata alla Corte di Giustizia, le cui pronunce hanno carattere vincolante per il giudice nazionale, che può e deve applicarle anche ai rapporti giuridici sorti e costituiti prima della sentenza interpretativa. A tali sentenze, infatti, siano esse pregiudiziali o emesse in sede di verifica della validità di una disposizione, va attribuito il valore di ulteriore fonte del diritto della Unione Europea, non nel senso che esse creino ex novo norme comunitarie, bensì in quanto ne indicano il significato ed i limiti di applicazione, con efficacia erga omnes nell’ambito dell'Unione (per tutte, Cass. 8.2.2016, n. 2468)”.
LAVORO - MINISTERO INCONTRA RAPPRESENTANZE SINDACALI ANPAL, SETTORE RICERCA
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone ha ricevuto oggi, presso la sede del Ministero, una delegazione delle sigle sindacali FLC CGIL, FSUR CISL, Federazione UIL SCUOLA RUA, FGU ANPRI ed ANIEF in rappresentanza del personale dell'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive (ANPAL) del settore ricerca. L'ampia discussione si è incentrata, soprattutto, sul rilancio dell'attività di ricerca capace di analizzare e restituire le esatte complessità del mondo del lavoro, anche a sostegno di percorsi di riforma. Durante il confronto, i dipendenti dell'ANPAL hanno rappresentato la loro richiesta di riassorbimento del contingente del comparto istruzione e ricerca in INAPP. In vista di una riorganizzazione complessiva delle direzioni del Ministero, il Ministro Calderone si è dichiarata disponibile a portare avanti le istanze pervenute oggi. Il confronto proseguirà nel prossimo futuro anche per individuare le modalità attraverso cui valorizzare l'attività di ricerca e di supporto alle funzioni ed alle politiche del Ministero e, parimenti, lo sviluppo delle professionalità dei lavoratori.
Altri 135 mila euro recuperati dai legali Anief in soli cinque giorni: sono i risarcimenti assicurati ad oltre cento docenti e Ata della scuola italiana, dopo che svariati Tribunali hanno accertato il danno economico esercitato nei loro confronti. Le sentenze, portate avanti anche in modalità collettiva, riguardano diverse questioni: la negazione della Carta del docente ai supplenti annuali, con il recupero totale anche di 3.500 euro da parte dell’insegnante precario o ex supplente (questa settimana è accaduto anche a Milano); la mancata presenza nello stipendio di tutti coloro che stipulano un contratto di breve durata della Retribuzione professionale docente; la mancata monetizzazione delle ferie non godute, con gli avvocati che hanno chiesto e ottenuto il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite; infine, risarcimenti danni per motivazioni svariate ma che spesso si riconducono alla discriminazione che l’amministrazione esercita riguardo i periodi di precariato, privati di scatti stipendiali automatici e con riduzione della portata anche nei conteggi che vanno a determinare le fasce di stipendio a seguito della ricostruzione di carriera. Risarcimenti del danno importanti si sono realizzati questa settimana in tre casi a Torino, dove il giudice del lavoro ha assegnato ai docenti cifre che vanno da 5mila a 6.300 euro più interessi.
GIUGNO 2023
Il testo del decreto legge PA n. 44/2023 che dopodomani arriverà in Aula a Montecitorio conterrà modifiche importanti sui titoli acquisiti all'estero per svolgere con specializzazione il sostegno agli alunni con disabilità: nel decreto cambiato in questi ultimi giorni, dopo l’esame delle commissioni I e XI della Camera, è infatti mutata la norma per le assunzioni in ruolo di oltre 8mila docenti precari inseriti con riserva. La novità, approvata grazie anche alla denuncia Anief, con tanto di emendamento, tra gli oltre 50 fatt presentare dall’Anief, riguarda tutti coloro che risultassero nelle Gps in posizione utile già quest'anno, anche se in riserva: dopo il riconoscimento del titolo, quindi, saranno immessi in ruolo con priorità nell'anno successivo con precedenza rispetto ad ogni procedura ulteriore di reclutamento e con le stesse modalità dell'attuale immissione in ruolo straordinaria.
“I docenti a tempo determinato sono comparabili a quelli a tempo indeterminato dal punto di vista della natura del lavoro e delle competenze professionali richieste”: pertanto, non esistono “ragioni oggettive che giustifichino la differenza di trattamento rispetto al riconoscimento della carta docente (identiche essendo mansioni e funzioni)”: a scriverlo è stato il 1° giugno 2023 il giudice del lavoro di Livorno nell’assegnare ben, 3.500 euro ad un docente che per sette anni, dall’anno scolastico 2016/17 a quello in corso non ha ricevuto la Carta del docente. Il Tribunale ordinario ha messo tutto a posto, assegnandogli i 3.500 euro e ricordando che sul tema si è espressa la “Corte di Giustizia Europea che, con ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022 resa nella causa c 450/2, ha statuito che il comma 121 della legge 107 del 2015 oggetto di causa, nella parte in cui non attribuisce il bonus di € 500,00 al personale a termine, contrasti con la clausola 4 dell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato (recepito con Direttiva 1999/70/CE)”.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto Pa bis, con interventi nella scuola: l’accelerazione delle procedure concorsuali per l’assunzione di docenti nell’ambito del PNRR, la formazione iniziale degli insegnanti, nell’ambito della riforma del reclutamento prevista sempre del PNRR, il rafforzamento della capacità amministrativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Novità in arrivo anche per i docenti ingabbiati, ovvero quegli insegnanti assunti in ruolo che vorrebbero cambiare ruolo o grado d’istruzione o specializzati su sostegno ma privi di abilitazione su posto comune, impossibilitati a farlo a causa dell’assenza di un corso abilitante. Le nuove regolamentazioni sui corsi abilitanti vanno a influenzare la formazione iniziale dei futuri insegnanti e le modalità di erogazione dei corsi: in particolare, scrive Orizzonte Scuola, “il limite numerico precedentemente imposto sul numero di abilitati per specifiche classi di concorso è stato soppresso”, quindi “non esisteranno più restrizioni al numero di docenti che possono ottenere l’abilitazione in una particolare classe di concorso”.
È stata sottoscritta oggi l’ipotesi di contratto collettivo nazionale quadro sulla ripartizione delle prerogative sindacali per il triennio 2022-2024: “l’accordo – spiega l’Aran - definisce il riparto dei distacchi e dei permessi tra le associazioni sindacali rappresentative che, nelle more della definizione dei comparti e delle aree di contrattazione, sono stati determinati tenendo conto del vigente assetto”. Tra i distacchi nel comparto istruzione e ricerca, grazie alla media tra deleghe e voti, aumentano di una unità Flc Cgil, Gilda e Anief. Stabile invece la Uil Scuola. Lo Snals esce dall'area rappresentativa della dirigenza.
LUGLIO 2023
Stamani Marcello Pacifico, leader del sindacato rappresentativo Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia stampa. Il sindacalista ha parlato della carta docenti e ha sottolineato come grazie “all’operato del sindacato nel decreto salva-infrazioni sia stato riconosciuta ai precari con contratto al 31 agosto”. Ha anche ribadito come “ciò non basta, è necessario estenderla a tutti i supplenti. Per questo è necessario aderire all’azione legale promossa da Anief”.
“Il testo del nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università potevamo certamente non firmarlo, per diversi motivi, ad iniziare dalle tantissime cose che andavano cambiate e dagli stipendi ancora troppo bassi, però avremmo perso la possibilità di distribuire le risorse aggiuntive conquistate con due anni di trattativa. E comunque anche chi non ha firmato il testo approvato ieri secondo noi sottoscriverà il contratto definitivo”. Questo commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’ipotesi di accordo, sottoscritto all’Aran, del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021. Il sindacato è il primo a chiedere più risorse e nell’immediato una indennità di vacanza contrattuale reale: ha già predisposto appositi ricorsi in tribunale per il suo recupero pieno e l’assegnazione di cospicui arretrati.
Il contratto è stato firmato: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, riflette sul perché della firma del sindacato, rilasciando un'intervista a Orizzonte scuola. “La firma della seconda parte del contratto arriva dopo un confronto serrato che ha visto prima chiedere ai ministri competenti di rimettere alcune risorse economiche destinate per legge ai contratti poi convincere il tavolo sulla possibilità di distribuire in maniera equitativa le poche risorse disponibili per un triennio che è passato da due anni, il 2019/2021. Ma qualcuno si chiede in che cosa Anief ha contribuito a cambiare questo contratto rispetto alla bozza iniziale? In tanti punti, certo potevamo fare di più ma prima non c'eravamo. Esempio posizione economiche? Bloccate da 12 anni. Oggi le raddoppiamo e semplifichiamo le nuove selezioni. Permessi retribuiti ai precari? Siamo riusciti a fare pagare tutti e tre i giorni rispetto a ipotesi iniziale di due. Indennità DSGA? Da 6 euro mensili l'abbiamo portati a 60 euro mensili. Avevamo chiesto 300 euro e menomale. Oggi abbiamo consentito di prendere anche i compensi del MOF preclusi da anni. E per i docenti? Abbiamo fatto aumentare per tutto il personale i compensi, per lo straordinario dal 3,90% di aumento al 10%. Abbiamo rimesso alla contrattazione integrativa la possibilità che voleva essere preclusa di fare riunione collegiale online. Abbiamo esteso i mesi di congedo delle donne vittime di violenza”, ha affermato Pacifico.
“Si firma finalmente un contratto che doveva attribuire 400 milioni di euro residui e chiarire alcuni punti rispetto ai 2 miliardi assegnati per gli aumenti tabellari. Anief ha fatto la sua parte. Cosa deve fare il Governo? Sbloccare subito indennità di vacanza contrattuale per ulteriori aumenti automatici di 160 euro mensili in attesa dello stanziamento delle risorse per il prossimo rinnovo 2022/2024”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief al termine della trattativa conclusa oggi all’Aran per il rinnovo contrattuale 2019/21 di Istruzione, Università e Ricerca che riguarda circa 1.300.000 lavoratori. Qualora il Governo non incrementi l’indennità di vacanza contrattuale, il sindacato Anief ha già predisposto appositi ricorsi in tribunale per il suo recupero pieno e per l’assegnazione di cospicui arretrati.
“Il nuovo contratto della scuola, atteso da diversi anni, contiene miglioramenti significativi anche dal punto di vista economico: siamo consapevoli che si tratta di un primo passo e che dobbiamo pretendere, tutti insieme, altri passi nel prossimo contratto”, ma anche che nel Ccnl 2019/21 appena sottoscritto “vi sono novità positive per tutte le categorie e che vanno nella direzione dell’attenzione del personale”. Lo ha detto oggi il ministro dell'istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in video collegamento con la Sala rossa di Palazzo Reale di Palermo, dove l’organizzazione sindacale Anief ha organizzato una giornata di studio dal titolo “Mim, Mur e Sindacato nella sfida del Pnrr”.
Gli insegnanti precari non sono di serie B: anche a loro spetta la Carta del docente. Lo ha confermato il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia che ha in questo modo risposto positivamente al ricorso presentato, attraverso gli avvocati dell’Anief, da un insegnante assunto a tempo determinato con contratti annuali al 30/6 o al 31/8 negli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023. Nella sentenza, pubblicata la scorsa settimana, il giudice ha ricordato “la previsione che limita la platea dei destinatari ai soli assunti a tempo indeterminato è stata recentemente ritenuta contraria ai precetti costituzionali dal Consiglio di Stato (v. sentenza 1842/2022), venendo a creare un’ingiustificata discriminazione tra i docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e i docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcun sostegno economico alla formazione”. Sempre il giudice del tribunale Veneto ha ricordato che per il Consiglio di Stato ““Un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”.
AGOSTO 2023
Con la versione definitiva del decreto 75 PA bis avevamo chiesto di ottenere alcune cose importantissime per la scuola e ci siamo riusciti”: a dichiararlo, nel corso di un intervento radiofonico ad Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare gli emendamenti promossi dal sindacato Anief ed in parte approvati dalla Camera dei Deputati.
Anche sul decreto legge Salva Infrazioni c’è il via libera del Parlamento: dopo il sì di Palazzo Madama è arrivato anche l’assenso della Camera, per cui il testo ora è diventato legge. Sono confermate le due principali acquisizioni di nuovi diritti per i lavoratori della scuola: la prima è sulla ricostruzione di carriera, da realizzare su tutto il periodo e senza limitazioni, ma venendo meno la considerazione dell’anno completo dopo 180 giorni di servizio; la seconda riguarda la Carta dei docenti, accessibile ora anche i supplenti annuali ma solo se con termine del contratto datato 31 agosto. Preso atto del piccolo passo avanti compiuto con questi due provvedimenti, Anief – che aveva espresso la sua posizione sul decreto Salva Infrazioni nel corso di una audizione a Palazzo Madama tenuta a fine giugno - ha deciso quale strada intraprendere per tutelare i tanti lavoratori ancora esclusi o addirittura danneggiati.
30 miliardi per la nuova manovra da scrivere. Dopo lo studio #Anief del 6 agosto, ieri 18 agosto 2023 tutta la stampa nazionale rilancia il tema dell'indennità di vacanza contrattuale da finanziare nella prossima legge di bilancio. Servono 4,5 miliardi all'interno di una manovra di 10 miliardi per aumenti automatici in busta paga di 100 euro lordi. 9 miliardi serviranno il prossimo anno per chiudere i contratti degli statali e del personale scolastico per recuperare l'aumento del costo della vita.
SETTEMBRE 2023
“Se l’anno scolastico 2023-2024 si apre con oltre 200 mila cattedre, un numero impressionante, pari agli abitanti di una città come Venezia, di cui la metà di sostegno, e decine di migliaia di posti di Ata assegnati ai supplenti è tutta colpa dei governi che hanno precarizzato la scuola non tenendo conto delle stabilizzazioni automatiche dopo 36 mesi indicate dall’Unione europea”: lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief all’indomani della comunicazione ai sindacati da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito sui ritardi delle nomine in ruolo e di conseguenza delle assunzioni a tempo determinato.
"Sulle pensioni del personale scolastico è evidente che non possiamo accettare la previsione di trattenere i giovani insegnanti fino a 75 anni: non è possibile neanche trattenere gli insegnanti in maniera ragionevole sopra i 63 anni". L’affermazione è del presidente Anief Marcello Pacifico.
In attesa dell’avvio delle trattative per il Ccnl 2022-24 della Scuola e del Pubblico impiego, "il tema stipendi è certamente alla base delle richieste che noi facciamo al Governo sul rinnovo dei contratti in Legge di Bilancio": un dipendente della scuola e della pubblica amministrazione continua a percepire uno stipendio ben al di sotto, almeno 10 punti, il costo della vita. Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In una video-intervista all’agenzia nazionale Teleborsa, il sindacalista autonomo ricorda che per oltre tre milioni di lavoratori pubblici "c'è bisogno di pagare innanzitutto l'indennità di vacanza contrattuale. Stiamo parlando di aumenti" medi immediati "di 100 euro al mese a lavoratore e che per legge spetterebbero in maniera automatica: servono 6-7 miliardi per fare questo e poi soltanto dopo tale passaggio, il prossimo anno, potremmo parlare delle altre risorse, cioè degli altri 10 miliardi per poter rinnovare i contratti".
Arriva in Gazzetta Ufficiale, il decreto legge, n.123, del 15 settembre, noto come decreto Caivano, con all’interno le misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, già approvato dal governo lo scorso 7 settembre. Il testo verrà ora esaminato dal Senato e dovrà essere convertito entro metà novembre. Le disposizioni approvate finora prevedono il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano, anche per favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area, l’applicabilità delle misure cautelari ai minori di 18 anni. A livello prettamente educativo, si prevedono in generale specifici percorsi di reinserimento e rieducazione del minore autore di condotte criminose, ma anche importanti azioni nelle scuole più a rischio dispersione, la formazione ad hoc di docenti, che aumenteranno anche di numero, incentivi a chi rimane nella stessa sede scolastica per tre anni, pene fino a due anni di carcere per le famiglie che non mandano i figli a scuola, una “stretta” sulla fruizione di contenuti on line non adatti ai minori, l’ammonimento per i giovani tra i 12 e i 14 anni, più severità verso gli over 14.
Nessun tentennamento, nessun dubbio: i Tribunali d’Italia continuano a sostenere con estrema certezza che la Carta dei docenti da 500 euro annui deve essere assegnata pure agli insegnanti precari. E si riduce sempre più la soglia per accedere alla somma utile alla formazione e all’aggiornamento professionale: il Tribunale di Roma – sezione terza lavoro – nell’assegnare a due docenti che hanno fatto ricorso con Anief 1.500 euro e 2.500 euro, rispettivamente per tre e cinque annualità di supplenze, ha quantificato infatti in 150 giorni il minimo per accedere all’emolumento. “Considerato che la Carta è riconosciuta dal DPCM 2016 anche ai docenti di ruolo “part-timers”, i quali, ai sensi dell’art.39, co.4 del CCNL e dell’art.4.1 del OM 55/98, debbono lavorare almeno il 50% del tempo pieno, pari a 5 mesi/ 150 ore annue; il giudicante ritiene di aderire all’orientamento di merito che segna in tale consistenza il limite minimo per fruire del diritto”.
Parte la mobilitazione Anief per informare, consultare e confrontarsi con docenti, Ata ed educatori delle scuole italiane. Previsti 2mila incontri in presenza, in orario di servizio, a partire dalle sedi delle RSU elette nelle liste Anief e dei TAS/DSTA del sindacato accreditati.
Al via dunque le assemblee sindacali, presiedute dal leader del giovane sindacato rappresentativo Anief, Marcello Pacifico. Si parte lunedì 25 settembre. Per visualizzare il calendario per un aggiornamento costante sulle nuove date, cliccare qui.
Sulla Carta del docente non vi sono più dubbi: deve essere accreditata anche ai precari. Lo ha ribadito il Tribunale di Parma che, sollecitato dall’azione dei legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto servizio a tempo determinato tra il 2018 e il 2022. Il giudice ha esaminato le carte giungendo alla conclusione che “il diritto-dovere di formazione professionale e aggiornamento grava su tutto il personale docente e non solo su un'aliquota di esso”. Pertanto, nella sentenza, emessa qualche giorno fa, si è giunti alla conclusione che “la normativa primaria possa essere sottoposta a interpretazione costituzionalmente orientata, senza la necessità di sottoporre la questione alla Corte costituzionale, anche alla luce di quanto disposto dalla contrattazione collettiva; gli artt. 63 e 64 del CCNL di categoria impongono all’Amministrazione scolastica di fornire a tutto il personale docente, sia di ruolo sia non di ruolo, «strumenti, risorse e opportunità che garantiscono la formazione in servizio»”.
OTTOBRE 2023
SCUOLA - LEGGE DI BILANCIO, ANIEF: “SERVE UN MILIARDO PER L’ISTRUZIONE. È TRA LE PRIORITÀ”
Dalla conferma dell'organico aggiuntivo alla carta docenti, dal doppio canale per assumere i precari alle deroghe alla mobilità. Il giovane sindacato rappresentativo Anief chiede al Governo rispetto per il personale scolastico e il finanziamento dell'indennità di vacanza contrattuale con 3,5 miliardi per tutelare le retribuzioni in attesa delle risorse per compensare aumento dell'inflazione.
“Tutti gli insegnanti, sia quelli di ruolo che quelli assunti con contratti a termine, svolgono le stesse mansioni e hanno l’obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali”: lo scrive il Tribunale di Cosenza nella sentenza con cui ha accreditato i 500 euro della Carta del docente per l’anno scolastico 2022/23 dopo che un’insegnante precaria ha presentato ricorso tramite i legali Anief per il mancato conferimento della card annuale per l’aggiornamento professionale. Secondo il giudice, inoltre, sulle liceità dell’assegnazione della Carta del docente “alcun dubbio sorge per le supplenze annuali cc.dd. su “organico di diritto” e per le supplenze temporanee cosiddette su “organico di fatto”, la cui durata è tale da far ritenere sussistente la medesima esigenza di formazione e aggiornamento”. Pertanto, anche il Tribunale di Cosenza è d’accordo con la tesi espressa dall’Anief e dai suoi avvocati secondo la quale tutte le supplenze fino al 30 giugno, svolte a qualsiasi titolo, debbano comportare l’automatica assegnazione della card annuale da 500 euro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): “un passo in avanti verso la digitalizzazione della scuola, adesso è necessario intervenire in Legge di bilancio su altri fronti”. All’incontro, per Anief, hanno partecipato il Segretario Generale Andrea Messina e Orazio de Giulii, Componente della Direzione Nazionale per i sistemi informativi.
Ancora una sentenza a Tivoli, a due passi da Roma, che sulla Carta del docente dà piena ragione alla tesi dell’Anief: va assegnata anche agli insegnanti precari. L’espressione del giudice, che ha fatto avere 3.000 euro di risarcimento a una precaria per le supplenze svolte tra il 2016 e il 2022: la sentenza fa il paio con quella emessa lo stesso giorno, martedì 10 ottobre, e anche in questo caso si conclude con “la condanna del Ministero convenuto a dare applicazione (..) a provvedere alla consegna alla ricorrente della carta docente, con valore nominale di € 3.000,00, e con le limitazioni e le modalità già previste e adottate per i docenti di ruolo”, con “le spese del giudizio (…) poste a carico del Ministero convenuto”.
SCUOLA - SENTENZA RECORD A VICENZA SULLA CARTA DEL DOCENTE AI PRECARI: 4.000 EURO ALLA SUPPLENTE
Sentenza record a favore di un’insegnante precaria per il recupero della Carta del docente per più anni di supplenze svolte: ad emetterla è stato il Tribunale ordinario di Vicenza - prima sezione civile, settore delle controversie di lavoro e di previdenza – ha assegnato alla docente che ha presentato ricorso con Anief ben 4 mila euro partendo dal fatto che l’Unione europea “vieta la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato, ed in particolare dall’art. 4 Direttiva 1999/70/CE, le cui prescrizioni sono, come noto, da tempo considerate direttamente applicabili nel nostro ordinamento”. Inoltre, il giudice del Tribunale veneto ha fatto osservare che la Corte di Giustizia europea ha di recente ribadito come “l’indennità in questione”, il bonus annuale di 500 euro per l’aggiornamento, “sia finalizzata alla formazione continua dei docenti, la quale è obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero, e di valorizzarne le competenze professionali”, posto anche “che le mansioni svolte dal docente a termine sono, evidentemente, del tutto identiche a quelle del docente di ruolo”. Il giudice ha quindi citato una lunga serie di sentenze e norme favorevoli ai precari e concluso Eche la soglia minima per l’effettiva comparabilità tra docenti a termine e docenti di ruolo possa essere individuata dalla durata di almeno 5 mesi (150 giorni)”.
La Corte di Cassazione interviene sulla Carta del docente dopo un recente intervento del legislatore che con la Legge 103 del 10 agosto 2023 estende dal 1° settembre il bonus di 500 euro per la formazione ai soli supplenti annuali, la Corte Suprema apre anche ai precari con contratto in scadenza 30 giugno. “Dopo questa decisione, che riprende un caso analogo portato in Corte di giustizia dell’Unione Europeasempre dai legali Anief, anche i 150 mila supplenti fino al termine delle attività didattiche potranno chiedere il bonus attraverso i ricorsi gratuiti promossi dal nostro sindacato”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
NOVEMBRE 2023
Per accedere alla Carta del docente non occorre essere di ruolo, ma prestare servizio per almeno 180 giorni per anno scolastico: lo ricorda il Tribunale di Vicenza - settore delle controversie di lavoro e di previdenza e assistenza obbligatoria – nell’esaminare il ricorso proposto dal sindacato Anief, attraverso i propri legali, in difesa di tre insegnanti precari. Nella sentenza, il giudice ha assegnato fino a 2.500 euro a docente ed evidenziato che quello dei sei mesi di supplenze svolte nell’arco dell’anno scolastico è anche l’orientamento fornito il 27 ottobre scorso dalla Cassazione nell’allargare l’assegnazione del bonus annuale da 500 euro a tutti gli insegnanti con supplenza annuale fino al 30 giugno.
Arrivano in Parlamento gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2024 proposti da Anief per risolvere i problemi più urgenti della scuola: l’ha confermato il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico, a ridosso dell’audizione Cisal svolta in V Commissione del Senato congiunta con quella della Camera. Il leader dell’Anief ha spiegato che le richieste di modifica riguardano prima di tutto gli organici del personale, in particolare l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto, il tema del reclutamento dei precari, la loro parità di trattamento, ma anche specifiche indennità per i lavoratori fuori sede, la richiesta di un'indennità di burnout e infine una finestra specifica per accedere anticipatamente alla pensione.
Non assegnare il bonus docente da 500 euro annui ai precari “collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”. A scriverlo è stata la Sezione VII del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842, che ha dato il via libera per “far sì che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti”. La tesi dei giudici amministrativi, in linea con quella della Corte di giustizia europea, è ormai fatta propria dai tribunali del lavoro di mezza Italia. Anche quello di Venezia ha accolto tale orientamento condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito, l’altro ieri, a dare 2.500 euro ad un insegnante che ha svolto 5 anni di supplenze formandosi a proprie spese. Il ricorso era stato depositato lo scorso mese di agosto dai legali Anief: in tre mesi, dunque, è arrivata la sentenza e anche pienamente favorevole al docente.
LEGGE DI BILANCIO – PUBBLICI GLI EMENDAMENTI ANIEF PER SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA E AFAM
Sono state rese pubbliche le 36 proposte di modifica del disegno di legge di bilancio presentate dall’organizzazione rappresentativa Anief per migliorare tutti i settori della Conoscenza, dalla Scuola all’Università passando per l’Afam e gli Enti di ricerca. Gli emendamenti al ddl di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, rivolti alle Commissioni di Palazzo Madama deputate a verificarli, presentano diverse sfaccettature: vanno dall’indispensabile incremento dei dipendenti alle immissioni in ruolo dei precari e alla loro parità di trattamento rispetto a chi è già di ruolo, dalle indennità per i lavoratori fuori sede alla fine dei vincoli per chi chiede di trasferirsi di sede. Tra le rivendicazioni del giovane sindacato c’ anche un'indennità di burnout per le categorie di lavoratori che risultano tra le più logorate, una “finestra” specifica per accedere anticipatamente alla pensione e il riscatto gratuito degli anni di studio universitari, il miglioramento del sostegno agli alunni con disabilità, in generale una maggiore tutela dei diritti del personale, anche quello impiegato in sedi non italiane. C’è anche spazio, tra le proposte, per l’equipollenza dei diplomi per i lavoratori dell’Afam, della valorizzazione del personale tecnico amministrativo degli Enti di ricerca e di interventi specifici per l’Università.
L’amministrazione induce 1,3 milioni di docenti e Ata ad aderire al Fondo Espero integrativo col silenzio-assenso. Secondo il sindacato Anief il personale scolastico deve essere libero di decidere: “Metodo illegittimo, daremo assistenza gratuita per dire no”.
DICEMBRE 2023
Ennesima vittoria dell'ANIEF, grazie all'azione congiunta degli avvocati Elda Izzo, Attilio Caliendo, Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Walter Miceli e Fabio Ganci, che da sempre portano avanti le azioni legali dell'ANIEF a livello nazionale e locale.
“C’è qualcuno nella scuola che continua a inviare messaggi negativi sul nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21, sul quale Anief e altri sindacati hanno trovato l’accordo lo scorso 14 luglio e che a breve dovrebbe essere ratificato in via definitiva all’Aran: la verità è che con le risorse pubbliche limitate messe a disposizione abbiamo fatto il massimo ed oltre non era possibile. Tra i vantaggi di cui godrà il personale, tutt’altro che scontati, voglio ricordare che per i precari sono stati introdotto tre giorni di permesso retribuito al 100%, per motivi personali o familiari, per ogni anno scolastico: è un risultato di cui andiamo fieri, che risulterà molto utile, perchè per la prima volta nella storia della scuola italiana ne andranno a beneficiare almeno 200 mila lavoratori l’anno, che risultato, in fatto di diritti, sempre in una condizione effettiva di svantaggiato”.
Si è svolto oggi un confronto al MIM convocato dal Capo di Gabinetto Prof. Recinto a seguito delle richieste di chiarimento avanzate dalle Organizzazioni sindacali rappresentative tra cui l’Anief con una richiesta di proroga dei termini di scadenza rispetto alla linea d’Investimento PNRR 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi.
I maestri e gli insegnanti precari “rendono una prestazione equivalente se non identica, per qualità, a quella del docente con contratto a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 agosto o al 30 giugno, da cui si differenziano solo per ragioni di quantità o durata della prestazione”: quindi, sottrarre i 175 euro al mese della "Retribuzione professionale docenti" non è un comportamento corretto.
Come riporta anche la rivista specializzata Orizzonte scuola, rispetto ai concorsi scuola “il 2023 si chiude con i bandi per infanzia e primaria DDG n. 2576 e secondaria DDG n. 2575 del 6 dicembre. Le domande di partecipazione vanno presentate entro il 9 gennaio 2024 ore 23:59. La prova scritta probabilmente si svolgerà a ridosso della chiusura delle domande, considerando i tempi tecnici necessari. Seguirà la prova orale (e pratica per le classi di concorso che la prevedono), la chiusura delle operazioni è prevista necessariamente entro le immissioni in ruolo 2024/25. Poi partirà il secondo concorso della fase transitoria PNRR”.
Cosa c’entra la formazione del personale con la carriera? Un insegnante o un assistente amministrativo possono svolgere il loro lavoro in modo impeccabile, farsi carico di responsabilità enormi, organizzare la scuola al meglio, senza però aggiornarsi tutti gli anni. E allora? Dobbiamo penalizzarlo? Lo chiede il sindacato Anief commentando in particolare la presenza dei comitati di valutazione nel piano nazionale di formazione volontaria e incentivata per la comunità educante, in via di definizione, dedicato al personale docente e ATA già di ruolo.
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31 dicembre 2023
Ufficio Stampa Anief