Rassegna stampa

Gelmini dichiara di rispettare le sentenze ma non nella scuola.

E poi difende chi le sentenze non le applica come nella FIAT. Almeno è coerente dopo quello che sta avvenendo con la questione coda-pettine nelle graduatorie.

Il ministro Gelmini dichiara in un’intervista al Corriere della Sera sulla questione Fiat-Stabilimento di Melfi che le sentenze vanno rispettate ma anche le aziende e giustifica la scelta di Marchionne di non fare entrare gli operai della Fiat reintegrati in servizio dal giudice. E come avrebbe potuto affermare il contrario dopo che ha dato il buon esempio nella gestione delle graduatorie ad esaurimento del personale precario: da brillante avvocatessa ha sostenuto in un’intervista pubblica, mai smentita, che i giudici sono chiamati a eseguire le leggi e non a interpretarle, ha festeggiato l’approvazione di un emendamento alla legge salva-precari che avrebbe dovuto bloccare il suo commissariamento, continua a impedire l’inserimento a pettine disposto dai giudici per più di 20.000 docenti nelle graduatorie di coda di tutta Italia, e ora dichiara che fanno bene i dirigenti FIAT a tutelare gli interessi dell’azienda a discapito del dispositivo della giustizia.

Non è un buon esempio educativo, né rende onore a chi ha giurato sulla costituzione oltre ad essere inserita nell’albo degli avvocati. Se almeno fosse coerente, avrebbe il coraggio di dichiarare che le sentenze non devono essere rispettate…, cambieremmo qualche articolo del nostro ordinamento ma almeno dormiremmo sogni tranquilla e non assisteremmo alla mortificazione quotidiana della giustizia e alla conseguente cattiva amministrazione della scuola e dell’università pubblica.

 

Pubblichiamo a seguire i link agli articoli apparsi su diversi organi di stampa e di informazione sulla scuola di formazione quadri sindacali recentemente svoltasi ad Agrigento.

Agrigentonotizie.it 

 

Agrigentoweb.it

 

Sicilia24h.it  (qui disponibile anche un fotoreportage della giornata)

 

Sicilia24h.it (link 2) 

 

Agrigentoflash.it

 

Canicattiweb.com

 

Pubblichiamo a seguire i link agli articoli apparsi su diversi organi di stampa e di informazione sulla conferma del commissariamento ai danni del MIUR per i ricorsi contro le code patrocinati dall’ANIEF.


Apcom: Scuole a rischio caos, Cons. Stato a Miur, rivedere graduatorie

Leggi anche L’Unità - Il Riformista


Il Sole 24 Ore: per i precari graduatorie a rischio 

Tecnica della Scuola: Graduatorie precari, il Consiglio di Stato riabilita il commissariamento del Miur

Tuttoscuola: un vizio di procedura riporta in alto mare gli inserimenti in coda

Repubblica: precari, inserimento in coda o a pettine è caos per un errore di procedura


“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”

“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,

ruolo centrale alla scuola”

“UCIIM: rischio confusione”

“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”

“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”

“Pensioni, boomerang per 30mila”

“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”

“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”

“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”

“Terza media, è il giorno della prova nazionale”

 

la Repubblica - 8 giugno

“Tempo pieno alle elementari, è caos. Non c’è posto per 150 mila bambini”

░ Salvo Intravaia fa il quadro, regione per regione, della situazione di carenza dei posti e di protesta delle famiglie per i tagli delle prime classi a tempo pieno, in tutta Italia.

… “saranno attivate 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37275 classi, e per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo orario”. In effetti, come sostiene la Ministra, le classi a tempo pieno aumenteranno, ma le prime (quelle che condizionano le scelte per gli anni successivi), in molte realtà sono in netto calo. Così le proteste non si placano… A Milano, per due giorni, insegnanti e famiglie hanno dato vita alla “protesta festosa anti-Gelmini”… saranno almeno tremila i piccoli fuori dal tempo lungo. A Roma le famiglie deluse saranno 4mila. A Firenze, il comune pensa a un servizio di “custodia” postscuola per i bambini cui sarà negato il tempo prolungato…A Palermo, trovare una prima a tempo prolungato sarà una specie di lotteria: nove in tutto.

 

Ufficio Stampa Ministero - 10 giugno

“Immigrazione, Gelmini: Con Accordo Integrazione,

ruolo centrale alla scuola”

░ In un comunicato stampa, il Ministero vanta l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi.

“L’Accordo di Integrazione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri riconosce alla scuola e all’istruzione un ruolo centrale. Il provvedimento stabilisce che ogni cittadino straniero tra i 16 e i 65 anni che presenti per la prima volta la richiesta di permesso di soggiorno sottoscriva un accordo che lo impegna ad imparare l’Italiano, ad apprendere i principi fondamentali della Costituzione e a mandare i figli a scuola. L’accordo quindi non si applica ai minori di 16 anni, poiché per loro è già in vigore l’obbligo d’istruzione. Il progetto dunque stabilisce l’esclusiva competenza della scuola per l’integrazione dei ragazzi stranieri, legando la possibilità di risiedere nel nostro Paese e richiedere il permesso di soggiorno a precisi doveri a cui adempiere, tra i quali conoscere la lingua e garantire l’istruzione scolastica ai propri figli. Si tratta di misure estremamente efficaci che mettono al centro l’educazione, perché non c’è vera integrazione senza istruzione e conoscenza. Un fenomeno complesso come l’immigrazione può essere affrontato solo in questo modo, lasciando da parte gli approcci ideologici e quel buonismo inutile che già tanti danni ha provocato all’Italia. Il governo ancora una volta ha scelto la via della concretezza per rispondere alle esigenze dei cittadini e trasformare l’immigrazione in un’opportunità positiva per il nostro Paese”.

 

Avvenire - 10 giugno

“UCIIM: rischio confusione”

░ Pur promuovendo l’anno che sta per concludersi, l’UCIIM critica la mancanza di un linguaggio uniforme, del Miur, standard per i programmi.

Impegnativo, con alti e bassi, e che “alla fine arriva a conquistare un 6 stiracchiato”… l’anno scolastico che si chiude arriva comunque alla promozione. “Di certo è stato intenso di novità – commenta il presidente dell’UCIIM – soprattutto per il cammino che riguarda la riforma della secondaria superiore”. Il riferimento è alle Indicazioni nazionali che riguardano licei, tecnici e professionali che “abbiamo esaminato, valutato, e cercato di modificare”. E proprio ieri l’UCIIM, come le altre associazioni professionali, ha ascoltato al MIUR le linee guida per i tecnici e i professionali. Ci lascia perplessi la mancanza di un linguaggio comune per tutti i segmenti della nuova secondaria, aggiunge Villarosa. Nei licei si parla di Indicazioni nazionali, per gli altri due si parla di linee-guida. Il rischio di confusione esiste”. Ma non è soltanto una questione semantica. “In realtà questi documenti lasciano ancora aperto il problema tra contenuti e competenze, il vero dilemma nel quale ci stiamo dibattendo”. Un dilemma “che coinvolge anche il mondo dell’editoria scolastica” che si trova spiazzato dai nuovi programmi e dai nuovi contenuti per le classi prime delle superiori per il prossimo a.s….. Non abbiamo condiviso la decisione di considerare anche l’apprendistato come percorso per ottemperare all’obbligo di istruzione, mentre sulla norma che ha introdotto il tetto del 30% di alunni stranieri in ogni scuola, abbiamo invitato a far prevalere il principio di accoglienza e la valorizzazione dell’autonoma scolastica nell’affrontare e gestire il fenomeno gli alunni con nazionalità non italiana”. Note positive ? “Abbiamo assistito a una maggiore attenzione verso la scuola, e anche in Parlamento siamo stati spesso ascoltati e consultati”.

 

La Repubblica - 12 giugno

“Scuole, scrutini bloccati: così i prof contestano i tagli”

░ Salvo Intravaia riporta il quadro della contestazione che ha bloccato gli scrutini in diverse zone della penisola: stop alle valutazioni finali in 4mila classi delle superiori, e la protesta dei docenti proseguirà anche lunedì e martedì. A rischio le prove d’esame: quella nazionale per gli alunni delle scuole medie e la maturità.

Centinaia di scrutini deserti anche ieri in Puglia, Marche, Veneto, Umbria e Sardegna. Oggi si replica. Per fare saltare una riunione basta l’assenza di un solo professore, e lo sciopero di Cobas e precari per denunziare i tagli a stipendi e organici scolastici sta avendo un successo insospettato. “E’ andata molto bene e siamo solo al primo tempo: la maggior parte sciopererà lunedì e martedì”, spiega Piero Bernocchi, leader dei Cobas, “….complessivamente sono oltre 4mila le classi superiori dove non è stato possibile tenere gli scrutini”.L’iniziativa proseguirà lunedì e martedì, in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano. E a questo punto, che possa essere intralciata la prova nazionale Invalsi del 17 giugno, per gli allievi di terza media, o l’esame di maturità, al via il 22 giugno con il compito d’italiano, è un’ipotesi tutt’altro che remota. Lo sciopero potrebbe far slittare tutto in avanti. Complessivamente – tra elementari, medie e superiori – le classi da scrutinare quest’anno sono oltre 207 mila…. Tre gli effetti sugli stipendi di prof., maestri e personale non docente: niente rinnovo del contratto, blocco degli automatismi stipendiali, e pesanti ripercussioni sulle pensioni. E’ la stessa relazione tecnica allegata alla legge di conversione del decreto che chiarisce i termini della questione. Il blocco degli scatti automatici (ogni 6 anni) peserà per quasi 19 milioni di euro e produrrà effetti fino al 2048. Ogni addetto alla scuola, docente e no, perderà dal 2011 a fine carriera dai 29mila ai 42mila euro che non potrà più recuperare, e avrà una pensione più “leggera”.

 

Corriere della sera - 14 giugno

“Esami di terza media al via con il metodo anticopiatura”

░ Oggi la prima prova, giovedì i quiz dell’Invalsi (30 quesiti d’italiano e 21 di matematica) che incidono sul voto finale. Intanto, alle superiori, i Cobas cercano di bloccare gli scrutini per tutta la settimana, e oltre (un articolo di Giulio Benedetti).

Oggi iniziano gli esami di terza media, una prova di Stato per 575mila ragazzi. Con una grossa novità: il risultato della prova Invalsi, un quiz di Italiano e una di Matematica, da quest’anno sarà espresso in decimi e farà media aritmetica col voto di ammissione, i tre scritti (Italiano, Matematica, Inglese) e con il voto degli orali. Trattandosi di una prova nazionale e oggettiva, i genitori e i ragazzi potranno divertirsi a confrontare il risultato con quello conseguito dagli altri studenti in ogni parte del Paese. Salvo comportamenti “opportunistici”, cioè prof che lasciano copiare (ma questa volta rischiano un po’ di più), l’esame di terza media fornirà un’occasione per paragonare i risultati su due materie chiave (al netto dell’inevitabile discrezionalità che caratterizza la correzione tradizionale. La prova Invalsi inoltre offrirà, anche questa volta, una nitida istantanea di quanto ne sanno i nostri ragazzi alla fine del primo ciclo. I quesiti di Italiano (30 domande, con punteggio da 0 a 40) saranno composti da esercizi di grammatica, comprensione del testo e capacità di argomentazione. Quelli di Matematica (21 domande, con punteggio da 0 a 27) prevedono la risoluzione di equazioni, esercizi di geometria e di logica. I due quiz si svolgeranno in tutte le scuole il 17 giugno, secondo le nuove regole anticopiatura volute dal Miur: i commissari dovranno tenere spenti i telefonini, prof vigilantes faranno la spola tra i banchi per evitare che qualcuno tenti di copiare. Nuovi criteri per l’apertura delle buste. Nel 2009, con l’esito della prova che concorreva alla votazione finale solo se previsto dai docenti, gli alunni del Nord hanno ottenuto nella prova di Italiano un punteggio medio di 27,9, contro 25,1 degli studenti del Sud e il 26,8 degli studenti del Centro. In Matematica, il punteggio degli alunni del Centro-Nord è stato pari, sempre in media, a 18,5, contro il 15,5 degli studenti del Meridione. Altri 7 giorni, durante i quali i Cobas e altri sindacati di base cercheranno di bloccare quanti più scrutini possibile, e sarà la volta dell’altra prova di Stato, la Maturità, che inizierà martedì 22 giugno con il tema di Italiano, per 500 mila ragazzi. Finora la protesta contro la politica del Governo si è svolta nei limiti consentiti dalla legge: massimo 2 giorni, e mai “blocco” nelle classi terminali. Secondo “radio Cobas”, in 7 regioni finora sarebbero slittate 5000 sedute dei consigli di classe, per mancanza di numero legale. Oggi e domani si replicherà nelle regioni dove le lezioni si sono concluse sabato scorso…

 

ItaliaOggi - 15 giugno

“Pensioni, boomerang per 30mila”

░ Nicola Mandelli pubblica una prima stima degli effetti nella scuola (prof e ATA), dell’innalzamento a 65 anni dell’età delle donne.

L’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne dipendenti pubbliche, imposta dalla UE, con effetto dall’1.1.2012 anzi ché dall’1.1.2018 come invece disponeva una legge varata dal parlamento italiano, diverrà legge dello Stato dopo la pubblicazione nella G.U. del D.L. n.78 del 31 maggio 2010… L’obiettivo di equiparare l’età… a quella degli uomini verrà conseguito tra due anni. E a pagarne le conseguenze nella scuola potrebbero essere circa 30.000 lavoratrici. Anche se per il momento non si conoscono i contenuti dell’emendamento che il governo si appresta a predisporre per…rendere esecutiva la decisione… lo scenario entro il quale si verranno a trovare le insegnanti e il personale ATA..., a partire dal primo settembre 2011 (inizio dei termini di pensionamento della domanda di pensionamento avente effetti dal primo settembre 2012)… non dovrebbe discostarsi molto da quello che si illustra di seguito…. Per il personale della scuola, la sola finestra di uscita resta quella del primo settembre di ogni anno (C.9 art.59 Legge n.449/1997).

PENSIONI DI VECCHIAIA. Il primo settembre 2011 potranno accedere al trattamento pensionistico di vecchia, previa formale presentazione della domanda di dimissioni volontarie entro i termini annualmente fissati dal ministro dell’istruzione, le donne che entro il 31 dicembre 2011 potranno fare valere almeno 61 anni di età e non meno di 19 anni 11 mesi e 16 giorni di contribuzione utile a pensione. Secondo i dati in possesso di Azienda Scuola, al 31 dicembre 2011 potrebbero fare valere almeno 61 anni di età ma non più di 64: 3500 docenti della scuola dell’infanzia; 5mila docenti di scuola primaria; 8mila docenti di scuola media; 10mila docenti di scuola secondaria superiore, e 13mila ATA, unitamente a una anzianità contributiva non inferiore appunto ai 19 anni 11 mesi e 16 giorni. E’ auspicabile… che l’emendamento preannunciato dal governo… consenta a quante avranno maturato entro il 31 dicembre 2011 i requisiti richiesti dall’art.22 ter della Legge 3 agosto 2009 di potere continuare ad accedere alla pensione di vecchia anche prima del compimento del 65mo anno d’età… la deroga di cui sopra andrebbe estesa anche al personale che chieda di cessare dal servizio dal primo settembre 2012.

PENSIONI DI ANZIANITà. L’innalzamento dell’età del personale femminile del comparto scuola… non modifica, almeno per il momento, i requisiti anagrafici e contributivi richiesti (nel 2011 e 2012, quota 96, che può essere costituita da 60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 di età e 35 di contributi; nel 2013 e 2014 ma salvo verifica) quota 97 che po’ essere costituita da 61 anni di età e 36 di contribuzione, oppure 62 di età e 35 di contribuzione.

 

Avvenire - 16 giugno

“Pizze, scrutini, amicizie sprecate,e mamme sull’orlo di una crisi di nervi”

░ L’occhiello dell’articolo di Davide Rondoni ironizza: “Anno scolastico addio, con un inno speciale al bocciato”; e anche il titolo annunzia un pezzo “di costume”.

…va in scena il grande show di giugno: la fine della scuola. Non mi riferisco solo ai tanti appuntamenti di natura più o meno teatrale: quei saggi fine anno, tra il delizioso, il grottesco e lo straziante, che commuovono e affliggono famiglie e giovanissimi. Spesso le recite di fine ano, volute da zelanti insegnanti….sono cose da lacrimucce ottocentesche mixate con stramberie all’ultima moda… Non solo le recite, le commedie spesso più simpatiche e surreali avvengono nelle sale degli scrutini… E se gli scrutini sono spesso i luoghi dove si manifestano oltre a indubbie doti di saggezza e di equilibrio, anche clamorose e micidiali forme di nevrosi e di stress… vorrei alzare un inno speciale al bocciato. A quei ragazzini che hanno ora lo sguardo triste… essere bocciati non vuol dire valere meno degli altri. Vuol dire subire un colpo della realtà che chiede di essere rispettata e mata di più, studiata e curata. Un colpo che è come una sveglia che suona. La cosa peggiore è romperla… restando piccoli.

 

Avvenire - 16 giugno

“Scrutini bloccati. Scontro sui numeri”

░ L’iniziativa di Comitati di base degli insegnanti, che hanno bloccato gli scrutini, ha avuto un successo insperato, ma il Miur polemizza sulla portata del successo, qualificandolo mediatico (come fosse nulla).

Da una parte l’esultanza dei Cobas, dall’altra il Ministero della Istruzione che minimizza… Secondo i dati dei sindacati, gli scrutini bloccati in tutta Italia sarebbero oltre 20 mila. Un successo sminuito, invece, dal Ministero secondo cui quella del blocco è “esclusivamente un’operazione mediatica, che cerca visibilità politica… si sono verificati solo casi isolatissimi nelle scuole, a seguito di una manifestazione davanti al Miur alla quale hanno partecipato non più di trenta persone”.

 

ItaliaOggi - 17 giugno

“La scuola sopravvive alla Gelmini. Con i soldi della fiction Mediaset”

░ Il quotidiano lo ha scelto come “caso del giorno”, nell’articoletto di Antonio Calitri.

I tagli del ministro Maria Stella Gelmini affossano la scuola, Mediaset la salva. O almeno ne salva una, quella che fa da sfondo ai Cesaroni. La fiction di successo di Canale 5, ambientata nel popolare quartiere romano della Garbatella,… aiuta in un certo senso l’opposizione. Protagonista ne è infatti il “comunista dichiarato” Claudio Amendola… E sempre la stessa fiction contribuisce a sopperire a una parte dei tagli del governo e del ministero, nei confronti della scuola elementare “Cesare Battisti”… che è una delle location più importanti della serie. La somma che la Publispei di Carlo Bixio, produttore per Mediaste della fiction, cede al preside della scuola, Marco Olivieri, per l’affitto estivo della scuola, supera di poco i 10mila euro. Piccola cifra ma sufficiente al preside per evitare situazioni incresciose… La Cesare battisti, grazie alle riprese e alla produzione milionaria ottiene anche piccoli lavoretti, dalla pulizia dopo le riprese a qualche rattoppo o pitturazione che servono alle inquadrature ma che poi restano alla scuola…

 

Avvenire - 17 giugno

“Terza media, è il giorno della prova nazionale”

░Enrico Lenzi si sofferma sulla prova Invalsi, che da quest’anno entra ufficialmente a pieno titolo tra quelle che concorrono alla valutazione d’esame. Si accenna anche alla conclusione dell’iter formale legislativo di riforma della scuola secondaria di secondo grado.

E’ il giorno della prova Invalsi per quasi 580mila studenti impegnati nell’esame di terza media. Un test nazionale uguale per tutti che da un paio di anni concorre alla valutazione globale dello studente. E alla vigilia giunge anche la pubblicazione sulla G.U. dei tre decreti del Presidente della Repubblica con i decreti attuativi della riforma Gelmini per la scuola superiore. Di fatto, con il via libera della Corte dei Conti, lo scorso 3 giugno, la riforma delle superiori potrà partire con il prossimo primo settembre per le prime classi di ogni istituto. Si tratta dei regolamenti (DPR del 15 marzo nn.87 – 88 – 89), con la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico di licei,

istituti professionali e tecnici, a norma dell’art.64 comma 4 del decreto-legge 25 giugno 2008 n.133. …… La prossima settimana, mezzo milione di studenti di quinto anno delle superiori inizieranno le prove scritte della maturità… Intanto sono i colleghi più giovani, quelli delle medie inferiori, ad affrontare la prova scritta nazionale. Appuntamento atteso e temuto dagli studenti, che dovranno affrontare il test predisposto dall’Istituto Nazionale per la VALutazione del Sistema di Istruzione, su incarico del Ministero della P.I. Si tratta di una prova semistrutturata, composta da quesiti a risposta multipla e aperta, che punta a verificare, sulla base di parametri standard, il livello di apprendimento conseguito dagli studenti in due materie considerate basilari: la lingua italiana e la matematica.

 

L’Unità - 4 giugno

“Parlando di riforma delle superiori”

░ La CdC ha dato l’ok ai regolamenti concernenti il riordino del II ciclo di istruzione (licei, istituti tecnici e istituti professionali)

La riforma della scuola superiore compie l’ultimo passo prima dell’approdo in gazzetta ufficiale: ieri è stata registrata anche dalla Corte dei Conti.

 

liberal- 4 giugno

“Sfida, nel pdl, sul maestro unico”

░ Giulia Stella accenna al latente dualismo tra le due donne della politica scolastica italiana, la Gelmini e la Aprea, ministro l’una, presidente della VII commissione permanente della Camera Insolitamente numerosi sono stati i rilievi che l’on. Valentina Aprea ha formalizzato, come relatrice di maggioranza, al testo ministeriale.

… Non sono mancate critiche al testo prodotto dagli esperti del ministro Gelmini. Il relatore, la stessa Aprea, che di scuola ne sa eccome (è stata sottosegretario della Moratti, ma anche preside per diversi anni), ha posto oltre 20 condizioni nel suo parere finale su cui, comunque ci sarebbe il sostanziale accordo con il ministero, almeno su alcuni punti.

… dalla camera è arrivata la richiesta di una maggiore chiarezza su quando apriranno i nuovi corsi di laurea necessari per diventare insegnanti. Secondo quanto emerge dal Ministero, on si partirà prima del 2011/12.. mentre sembra che il prossimo autunno potrebbero già essere messi in campo i tirocini formativi attivi, la nuova modalità utili per abilitarsi all’insegnamento, che saranno obbligatori per tutti coloro che vorranno diventare docenti. I primi tirocini, però, non saranno dedicati alle matricole dei nuovi corsi di laurea, ma saranno l’ultimo treno per l’abilitazione (fino all’anno 2012/13) offerto a coloro che già insegnano (servono 360 giorni certificati di cattedra), ma senza questo titolo, o a quanti, ad es., hanno fatto la SSIS ma non l’hanno completata. L’accesso ai tirocini sarà, comunque, condizionato come prevede il regolamento sulla formazione bisognerà superare un apposito test nazionale. Tornando alle condizioni, la relatrice ha chiesto anche di valutare l’attivazione di corsi formativi distinti per lavorare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria… Ma su questo punto Viale Trastevere non sembra intenzionato a cedere… La Aprea raccomanda di prevedere, per i docenti della primaria, “la possibilità di acquisire, con un lavoro di approfondimento, la preparazione in una specifica area disciplinare, al fine di delineare un profilo di docente esperto in un’area disciplinare ma in possesso, nel contempo, di una formazione pluridisciplinare”. Insomma, niente “tuttologi”… non sia mai che un domani lo Stato ci ripensi sul maestro unico prevalente…. Nel frattempo resta l’incognita concorsi: la Finanziaria del 2008 indicava la necessità di rimodulare la formazione, ma di procedere, al contempo, anche all’assunzione di nuovi docenti mediante concorsi a cadenza biennale, in attesa dei nuovi laureati. Ferme restando, comunque, le graduatorie. Poiché in queste ultime ci sono 220000 aspiranti, e lo Stato sta immettendo in ruolo una media di 8 – 10 mila docenti all’anno, i nuovi concorsi sembrano una chimera.

 

Il Messaggero - 7 giugno

“Scuola: via agli esami di terza media.Sugli scrutini, la scure degli scioperi”

░ Ilaria Ricci fa il punto sull’attualità esami. Sono 575mila gli studenti coinvolti; il giorno 17 ci sarà il test nazionale Invalsi. Ma per gli esami conclusivi della Secondaria superiore c’è un inedito: in un liceo di Bari, il d.s. chiede alle famiglie dei candidati un prestito (145 euro) per pagare i commissari; restituirà alle famiglie, non appena il Miur accrediterà i fondi. Che cosa gli farà dire la Gelmini ?

“…Per tutti gli altri alunni è tempo di scrutini. E proprio su questi ultimi pende la minaccia dello sciopero indetto dai sindacati Cobas e Unicobas che annunciano due giorni di defezione in ciascuna regione (si procederà a scaglioni, si comincia oggi e domani in Emilia, Calabria e a Trento; il Lazio sarà coinvolto il 14 e 15 giugno, per rallentare le operazioni in segno di protesta… Incognita scrutini, dunque, ma non per chi dovrà sostenere esami di terza media e di maturità. Per le classi finali le operazioni di valutazione si svolgeranno regolarmente anche perché ci sono le prove scritte che incombono. Alla media c’è chi partirà questa settimana… La carica dei 575mila alle prese con le prove di terza già trema. Ma tremano pure i ragazzi della maturità: nei prossimi giorni sapranno se accederanno agli esami. Quest’anno ci vuole il sei in ogni materia, e i presidi annunziano un’impennata di bocciature… La macchina della maturità metterà al lavoro migliaia di commissari, ma per pagarli c’è già chi ricorre a espedienti drastici: al Liceo scientifico “Majorana” di Putignano (BA), il preside ha chiesto un prestito alle famiglie degli esaminandi: 145 euro a testa per pagare i professori delle commissioni. Il motivo ? La cassa della scuola è vuota, e il Ministero paga in ritardo”. Le famiglie saranno risarcite non appena arriveranno i soldi del ministero.

 

Il Piccolo - 7 giugno

“L’ipocrisia della scuola severa”

░ Franco Del Campo dice tutto il suo scetticismo sulle misure di severità docimologica che esordiscono da questa sessione di scrutini

Che la riduzione d’orario delle varie materie non sia un gran male? Ebbene, temo che vi sbagliate. Il sei in condotta non ha cambiato di un millimetro il comportamento degli studenti nelle mie classi. Meno docenti e meno ore a scuola si tradurranno in una drastica riduzione del “tempo formativo”, del tempo cioè che i giovani hanno a disposizione per dare forma alla propria anima e al proprio destino. Così abbiamo sforbiciato con allegra indifferenza – per pagare i nostri debiti – un pezzetto di idee, competenze, curiosità, speranze che entrano nella testa e nel corpo dei giovani proprio in questo periodo “critico”. Meno ore a scuola per imparare e studiare significa più ore davanti alla televisione e a vagare nella rete… Ma questa è la severità e la meritocrazia della scuola pubblica che vi piace ? Adesso, comunque, potremo misurare concretamente questa meritocratica severità… Il ministro Geloni è stata severissima, più severa di Gentile che nel 1923 ha fato l’unica grande riforma della scuola italiana. Secondo Gentile, infatti, gli studi superiori dovevano essere “aristocratici nell’ottimo senso della parola; studi di pochi, dei migliori… cui l’ingegno destina di fatto”. Di conseguenza, non potevano essere ammessi all’esame di Stato - inventato proprio da Gentile – cloro che “non riportino almeno cinque decimi del massimo dei punti da assegnarsi per il profitto (art.38 R.D. n.625/1925)… Fino all’anno scorso, invece, per essere ammessi bisognava avere la media del 6. Adesso, il ministro Gelmini ha battuto tutti. E infatti “potranno sostenere l’esame gli alunni .. che nello scrutinio finale conseguano una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.. e un voto di condotta non inferiore a sei decimi” (art.6 c.1 D.P.R. 22 giugno 2009 n. 122)….Certo, c’è il rischio che quei fannulloni dei professori facciano i gattopardi e nel segreto del CdC trasformino qualche cinque in un sei umanitario.. in questo modo si passerà dal remoto e esecrato 6 politico al nuovo e postmoderno 6 “ipocrita”.

 

TuttoscuolaNEWS 7 giugno

“La maledizione dei grandi numeri e la regola di Robin Hood…rovesciata”

░ Con una serie di efficaci note, il blog di Tuttoscuola, focalizzando sul personale scolastico, sintetizza gli effetti distorti che la manovra economica correttiva va a produrre sulle retribuzione di varie categorie.

“… Una sorta di regola di Robin Hood rovesciata: togliere di più a chi ha di meno (insegnanti e personale ATA: tra 11 e 15% di minori entrate rispetto a quelle contrattualmente definite, per il prossimo triennio per circa metà del personale), salvaguardando nella sostanza chi ha di più, dai dirigenti dell’amministrazione (meno 2,5% in media) ai direttori generali e ai sottosegretari (meno 6%). Colpisce, in particolare, che il taglio del 5% scatti per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro all’anno (quindi fino a 90.000 - che è un ragguardevole stipendio, considerando i 24.000 medi degli insegnanti - il taglio è dello 0%), e che il 10% si applichi solo per l’importo eccedente i 150.000 euro… Certo è che i sacrifici sarebbero più sopportabili se almeno fossero percepiti come equi. Vale per tutti, anche per i magistrati, che dovrebbero spiegare al personale delle aule di giustizia perché decidono di scioperare contro il taglio dei loro consistenti stipendi, che sono colpiti proporzionalmente assai meno delle magre buste paga degli impiegati”.

“Per gli insegnanti un taglio dell’11%, per i sottosegretari del 6%, per i dirigenti del 2,5”%

“… guardando nei meccanismi di dettaglio della manovra si scopre qualcosa di inaspettato: il sacrificio richiesto alla “casta” è in proporzione ben minore di quello chiesto ad altre categorie, come i dipendenti pubblici.

Cosa accadrà nel comparto della scuola? Lo abbiamo calcolato partendo dal personale dipendente fino ad arrivare ai sottosegretari (per quanto riguarda il ministro, essendo anche parlamentare, bisognerà attendere le deliberazioni annunciate dai presidenti di Camera e Senato…): Personale dipendente (docenti, personale amministrativo, bidelli, etc)11 / -15%; Dirigenti ministero -2,5%; Capi dipartimento -5,6%;Sottosegretario -6,0%.

Per il personale dipendente la riduzione si riferisce a quello colpito dal blocco dello scatto di anzianità (circa il 50% del totale) oltre che del contratto, e misura l’impatto in termini di riduzione percentuale rispetto al salario che si sarebbe avuto nel 2011 senza la manovra. Come si vede, ne emerge una piramide rovesciata (e sproporzionata)….

 

Corriere della sera - 9 giugno

“La Gelmini e la Maturità: con un cinque non si boccia”

░ Giulio Benedetti riporta l’invito del ministro ai docenti affinché usino buon senso nell’applicare la norma (O.M. n.44 del 5 maggio scorso) che prescrive tutte sufficienze per l’ammissione agli esami. Il giornalista segnala due fatti che a parere suo dovrebbero tranquillizzare gli studenti: la valutazione finale è collegiale, e l’ordinanza dà ai Consigli di classe la possibilità di adottare “liberamente criteri e modalità.. per la formalizzazione della deliberazione di ammissione”. Con la nostra esperienza (38 anni) di scrutini di classi terminali, saremmo stati più tranquilli se le delucidazioni del ministro fossero state vergate nero su bianco, in una circolare, e non “chiacchierate” alla TV.

“Con un cinque non si boccia nessuno”. Gli scrutini di ammissione alla maturità, appena iniziati, tengono col fiato sospeso tantissimi studenti sul cui collo pende la scure di un’ordinanza ministeriale che esclude dall’esame chi non ha la sufficienza in tutte le discipline. E con provvidenziale tempismo, da PORTA A PORTA, il Ministro dell’istruzione propone ai ragazzi e agli oltre 140 mila commissari una sua valutazione su come un Consiglio di classe dovrebbe interpretare la norma dei sei in tutte le materie. Il ministro, col rispetto dovuto all’autonomia degli insegnanti, li invita ad applicare con senso di responsabilità l’ordinanza… “Rispetto alla prassi di questi anni di ammissione pressoché totale alla maturità –ha affermato il ministro – questa è una delle norme pensate per restituire rigore e maggiore severità alla scuola e alla maturità. Non mi sfugge che laddove c’è l’insufficienza in una materia, il consiglio di classe debba valutare collegialmente se ammettere o no lo studente… L’applicazione delle nuove regole deve essere accompagnata dal buon senso, e quindi con un cinque non si boccia nessuno”. … Quella norma un effetto importante l’ha già ottenuto spingendo tanti ragazzi ad impegnarsi di più nel tentativo di raggiungere almeno la sufficienza in tutte le materie… Da alcune settimane circolavano previsioni catastrofiche: 130mila possibili non ammessi, a fronte degli appena 30mila dello scorso anno, quando bastava avere la media del sei per potere sostenere l’esame….

 

La stampa - 9 giugno

“Pensioni rosa. Tutte a 65 anni già dal 2012”

░ Alessandro Barbera dà i retroscena della decisione: s’è dovuta scartare l’ipotesi dello “scalino” a 63 anni nel 2011, perché bloccherebbe gli esodi di coloro che hanno maturato i requisiti e hanno 61 anni di età. Secondo il Ministero del Tesoro,i risparmi inizialmente saranno irrisori.

“… innalzamento secco dell’età pensionabile, a 65 anni, a partire dal primo gennaio del 2012, accompagnato da una clausola di salvaguardia. Altre strade per rispettare il diktat dell’Europa sull’equiparazione uomo-donna nel pubblico impiego on ce ne sono… Il mondo della scuola è quello che pagherà il prezzo più alto alla equiparazione: gli insegnanti in servizio in Italia sono circa 750 mila, almeno il 70%, circa mezzo milione, sono donne. Molte di esse, soprattutto le insegnanti delle materne e delle elementari, hanno iniziato la carriera lavorativa presto, e arrivano ai 40 anni di contributi prima dei 65 anni di età… Per ammorbidire l’impatto dell’ scalone imposto da Bruxelles, il Governo ha allo studio almeno due soluzioni: la prima è una norma di salvaguardia; ovvero permettere a tutte coloro che hanno maturato i requisiti pr la pensione al 31 dicembre di andarci anche dopo l’entrata in vigore dello scalone. L’altro escamotage è il blocco temporaneo, per le sole donne del settore pubblico, della nuova finestra unica entrata in vigore con l’ultima manovra

 

IL MESSAGGERO - 10 giugno

“La scuola si riforma con il merito e le risorse”

░ Giovanni Sabbatucci ci spiega come non sia possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

… Maria Stella Gelmini si è ispirata con apprezzabile coerenza a due criteri di fondo: introdurre, o reintrodurre, nella scuola e nell’università, criteri di più rigorosa selezione come auspicato da una larga (anche se non maggioritaria) fascia di pubblica opinione; e realizzare significativi risparmi nel suo settore di competenza come richiesto dai suoi referenti politici, tanto più in tempi di sofferenza dei conti pubblici. Intenti entrambi lodevoli (il secondo non meno del primo) ma non sempre conciliabili tra loro e spesso perseguiti con un certo affanno che tradisce la improvvisazione e mancanza di un disegno organico. Esempio tipico di questo modo di operare, il provvedimento, poi corretto per bocca dello stesso ministro, che imponeva il raggiungimento da parte degli studenti della sufficienza in tutte le materie come condizione indispensabile per l’ammissione all’esame di maturità. Provvedimento discutibile … e troppo facilmente eludibile: gli insegnanti, che già si mostravano largamente inclini alla pratica dell’arrotondamento verso l’alto, o del “perdono” di singole manchevolezze, avrebbero potuto continuare in tale pratica, anzi si sarebbero sentiti autorizzati a intensificarla in risposta al secco automatismo del dispositivo ministeriale (come in effetti è avvenuto nel caso di un liceo milanese, dove tutti i cinque sono stati automaticamente trasformati in sei). Il successivo aggiustamento operato ieri dal ministro.. va dunque accolto come una buona notizia. Ma certo non depone a favore dell’efficienza della burocrazia ministeriale… Anche a prescindere da quest’ultimo caso, un certo sentore di improvvisazione s’è potuto cogliere in altre misure. Ad esempio, nell’ambito di misure in materia di cicli didattici e ordinamenti scolastici… C’è poi la questione delle risorse sempre più scarse. Come ho detto, lo sforzo per ridurre le spese, o quanto meno per contenerne la dinamica, è in sé lodevole…. Può accadere però – e gli esempi recenti anche in questo senso non mancano – che, a forza di tagli indiscriminati, la scuola si trovi nell’impossibilità di assolvere ai suoi compiti primari (che costituiscono fra altro uno dei corrispettivi più importanti forniti dallo Stato a fronte del pagamento delle tasse), e non possa nemmeno perseguire quegli obiettivi di miglioramento qualitativo che sono pure negli obiettivi dichiarati del ministro. Obiettivi che non saranno mai raggiunti senza risorse da destinare all’edilizia scolastica, alla formazione degli insegnanti, e anche agli incentivi per i più meritevoli.

 

Corriere del Mezzogiorno - 10 giugno

“Illegittimo anticipo degli scrutini: Cobas in Procura”

░ L’iniziativa dei Cobas di Napoli, che mettono nelle mani del Procuratore la questione del calendario scrutini antisciopero.

I Cobas della scuola presentano stamani un esposto alla Procura della Repubblica, contro “il boicottaggio dello sciopero degli scrutini”. Vale a dire, contro l’anticipazione degli scrutini operata da alcune scuole del napoletano, giudicata “assolutamente illegittima”. Con una nota, i Cobas del comparto spiegano: “Malgrado le diffide fatte dai Cobas ai dirigenti scolastici, al ministro dell’istruzione e al direttore regionale, continuano a manifestarsi comportamenti dei capi d’istituto che, anticipando illegittimamente gli scrutini a prima del termine delle lezioni, boicottano lo sciopero degli scrutini in Campania, indetto per il 14-15 giugno, limitando anche il diritto degli studenti a verificare l’eventuale recupero di debiti scolastici fino all’ultimo giorno di lezione (12 giugno). Per questa ragione, una delegazione di docenti e personale ATA presenterà alla Procura un esposto-denuncia contro questi comportamenti, chiedendo che siano interrotti e sanzionati…

 

 

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

“La scuola non tema le novità”

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

“Licei, pronti i nuovi programmi”

“Si avvicina l’esame di terza media.

Giornale di Sicilia - 26 maggio

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

░ Un problema di ristrutturazione per la messa in sicurezza, risolto. Ne riferisce un articolo di Enzo Gangi.

Il Cipe, nella sua ultima determinazione, ha stilato il piano straordinario di interventi che saranno necessari per effettuare la messa in sicurezza degli edifici scolastici in tutto il Paese. Del provvedimento, che consta di interventi per 358 milioni di euro su scala nazionale, beneficeranno pure le scuole di Monreale. La cittadina potrà godere di un finanziamento di circa un milione e duecentomila euro. Alla scuola Novelli, che ha circa 800 iscritti, saranno stati destinati circa 400 mila euro…. Il Comune, adesso, dovrà predisporre in tempi rapidi un progetto esecutivo per poter avviare i lavori. Per venerdì dovrebbe essere convocata una conferenza di servizio per concertare il piano di intervento. “Mi auguro - afferma il deputato Tonino Russo, componente della commissione Cultura della Camera, che ha istruito il provvedimento - che il Comune sia in grado di predisporre un progetto adeguato, per far sì che la popolazione scolastica monrealese venga risparmiata dai disagi che finora hanno dovuto sopportare”.

 

Superando.it - 27 maggio

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

complimenti Ministro!”

░ Tra i tanti aspetti della Manovra Finanziaria Correttiva, uno tra i più delicati è quello che attiene l’invalidità civile; riportiamo le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e il commento apparso, a cura della Fish, su Press-IN anno II / n. 1368.

Le parole di Tremonti e le nostre chiose. Qui di seguito i virgolettati del ministro dell'Economia Giulio Tremonti- durante la conferenza stampa di presentazione, il 26 maggio, della manovra correttiva nelle parti in cui si esprime sull'invalidità civile. Abbiamo chiosato con nostre note, per rendere più "comprensibili" le argomentazioni del Ministro….

Ministro: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. E’ un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi, su 60 milioni di abitanti… pone la questione se può essere ancora competitivo».Nota: Le prestazioni economiche derivanti da minorazioni civili sono state, nel 2009, 2.637.394. La cifra non corrisponde al numero di invalidi (inferiore) non essendo infrequente che a un cittadino in possesso dei requisiti sanitari vengano riconosciute indennità e pensione.

Ministro:«L’altra cosa impressionante: non è che abbiamo 2.7 milioni di invalidi, ma che il costo delle pensioni di invalidità è salito a 16 miliardi. Un punto di PIL ogni anno vanno agli invalidi…». Nota: L'Italia per l'invalidità (comprese le pensioni di reversibilità) spende l'1,5% del proprio PIL. La Germania spende il 2%, la Francia l'1,8, il Portogallo il 2,3, la Polonia l'1,7, il Regno Unito il 2,4. La media nell’Europa dei 15 è il 2,1%. Spendono meno dell’Italia, Grecia, Bulgaria, Estonia, Romania (Fonte: "Relazione sulla Situazione Economica del Paese - 2009"…, l'evasione fiscale incide per il 22% del PIL)

Ministro:«E questo è stato un effetto negativo del federalismo fiscale inventato dalla Sinistra col Titolo V».Nota: La valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo a un D.M.(e non a un provvedimento regionale) del 1992 e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali. Il controllo sugli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto allo Stato… attraverso l'INPS. I requisiti reddituali vengono stabiliti dallo Stato e non dalle Regioni. Nelle cause civili, infine, presenzia lo Stato attraverso l'INPS e non le Regioni. La riforma del Titolo V della Costituzione non è una riforma di natura fiscale.

Ministro:«Cosa è stato? Che le tabelle di invalidità sono state rese più generose, e quindi era invalido non solo uno che aveva una vera invalidità, ma anche delle malattie, dei difetti magari non invalidanti davvero».Nota: Il Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992 che fissa le percentuali di invalidità e le modalità di valutazione è vigente da 18 anni e non ha subìto alcuna modifica legislativa.

Ministro:«Chessò: il fischio all’orecchio è una causa di invalidità; è molto fastidioso, ma che debba essere causa di pensione di invalidità come se fossi davvero invalido magari è troppo». Nota: Gli "acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di tre anni" ….sono previsti come invalidanti dal citato Decreto Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Viene prevista una percentuale fissa di invalidità pari a 2%. Il minimo per essere considerati invalidi è 33%. Il minimo per avere diritto ad assegno è 74%.

Ministro:«Poi c’è una differenza incredibile da Regione a Regione. Ci sono Regioni, chessò [come] l’Umbria che ha 8.5 di invalidi in percentuale; le Marche, la Toscana dice la sua».Nota: In Umbria sono stati rilevati 6,52 invalidi civili ogni 100 abitanti (Fonte: la già citata "Relazione a cura del Ministero dell’Economia).

Ministro: «Non è un fatto Nord-Sud o Destra-Sinistra. La Sicilia è più bassa di altre Regioni. E comunque c’è dietro una realtà che è degenerata negli ultimi anni, perché siamo passati da una spesa di 6 miliardi nel 2001-2002 a 16 miliardi… Cosa può fare il Governo col suo decreto? Non può, deve fare una nuova procedura rigorosa di controlli…. Sanzioni vere, tabelle che tornano ad essere serie e non da non essere convincenti, controlli su chi ha avuto le pensioni per vedere se è iscritto a circoli sportivi, se guida la macchina (e la casistica è impressionante di recuperi). Ma non basta, perché su chi ha preso la pensione di invalidità, pur sulla grande generosità delle nostre Regioni, e sulla generosità delle tabelle, tuttavia non gli puoi chiedere indietro i soldi».Nota: La pensione a un invalido totale è pari a 256,67 euro al mese. L'indennità di accompagnamento a un disabile che non è in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita è di 480,47 euro al mese.

Ministro: «Non puoi andare da uno che ha avuto la pensione vera su una malattia non invalidante - ma la pensione vera […] c’è - non puoi negargli un diritto che ha acquisito. La scelta che abbiamo fatto è chiedere alle Regioni un sacrificio anche in conto pensioni di invalidità. Per il Titolo V della Costituzione le pensioni di invalidità sono materia delle Regioni. Allora invece di chiedere indietro i soldi alle famiglie che hanno preso… - delle pensioni, chiediamo alle Regioni di accollarsi una quota di sacrificio. Tutti devono concorrere. Le Regioni concorrono un pochino in più, perché c’è dietro questa causale».

 

Aprileonline.info – 27 maggio

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

░ Sul blog “Quotidiano per la sinistra”, diretto da Carla Ronga, una articolata disamina su università e scuola,proposta da Francesco Scommi

Due mandati al massimo, per i rettori, stop al nepotismo, taglio del 20 per cento dei corsi di laurea per eliminare quelli inutili, fondi per gli studenti meritevoli: Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, anticipa a Panorama, in edicola da domani, i punti cardinali della riforma dell'università, attesa in Senato a metà giugno. Una serie di slogan. …. Parole di cauto incoraggiamento dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: la riforma dell'università "in discussione, seppur timida, va nella giusta direzione. E' essenziale che in Parlamento non venga smontata". Alla Gelmini non sarà parso vero, tanto che subito ha definito quelle della Marcegaglia "parole importanti" ed esortato i parlamentari ad approvare il ddl. Dal Partito democratico è arrivata la stroncatura. Il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi: … dovendo la riforma passare alla Camera, quanto anticipato dalla Gelmini ai giornali non sarà realizzabile nel prossimo anno accademico, mentre i tagli di un miliardo e 300 milioni di euro, già previsti dalla legge 133/ 2008, saranno attuabili da subito…”. Il ministro deve fronteggiare anche una dura protesta dei Cobas contro i tagli. I Cobas hanno annunciato oggi una manifestazione il 5 giugno, due giorni di sciopero degli scrutini nel periodo compreso tra il 7 e il 15 giugno con modalità diverse nelle regioni, "per bloccare la finanziaria e i tagli nella scuola". "L'ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei precari"…. Nella scuola, come in tutto il pubblico impiego, "verranno bloccati i contratti per tre anni… Ma in più, nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli 'scatti di anzianita', che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6.000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni".

 

LA STAMPA– 28 maggio

“La scuola non tema le novità”

░ Lettera del ministro Gelmini al direttore del giornale, sull’attualità della scuola. L’”ampiamente condivisa” dà la misura del distacco che c’è tra il sentire del governo e il paese reale.

“… Per la prima volta da molti decenni è stata messa a punto una riforma delle superiori ampiamente condivisa e in linea con le esigenze della cultura e della società dei nostri tempi. Con il Ministro Sacconi abbiamo sottoscritto il Piano per l’occupabilità dei Giovani: Italia 2020, che punta ad una piena integrazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, e una rapida transizione dalla scuola al lavoro. Un piano in sei interventi che darà impulso ad una serie di iniziative volte a rilanciare l’istruzione tecnica e professionale, il contratto di apprendistato, l’utilizzo dei tirocini formativi, il ruolo della formazione universitaria e l’apertura dei dottorati di ricerca al sistema produttivo. Per l’università si prospetta, ora, un’occasione irripetibile, quella di una riforma organica e di ampio respiro in grado di mettere in gioco le energie migliori della nostra ricerca. Nuova governance, bilanci e concorsi più trasparenti, più attenzione ai giovani studiosi. …. La scuola e l’istruzione devono tornare ad una visione rigorosa e – vorrei dire – orgogliosa del loro compito, che è quello di creare e trasmettere conoscenza, anche se questo significa in molti casi abbandonare consuetudini alle quali in molti si erano attaccati. E’ finita un’epoca. Oggi la crisi internazionale ce lo impone: o si cambia o non si è più in grado di reggere la sfida della modernità…”.

 

Bresciaoggi– 28 maggio

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

░ Maurizio Toscano riferisce del fermento in una scuola di Desenzano sul Garda: la dura presa di posizione, contro i tagli e la riforma, da parte di decine di docenti che aderiscono alle iniziative dei Cobas: sciopero degli scrutini, e il 12 giugno un “sit-in” e un confronto pubblico.

Anche a Desenzano il mondo della scuola è in subbuglio. Nella città dove il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini si è formata politicamente, è lo storico Liceo Baratta, che tra altro la avuta come studentessa, a tirare la protesta. Allo sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS per il 14 e 15 giugno, viene reso noto che hanno manifestato la propria intenzione di partecipare anche numerosi insegnanti del Bagatta… hanno anche deciso di organizzare anche una giornata di incontro con le amministrazioni locali e la stampa per rendere pubbliche le difficoltà nelle quali si troverà il liceo…

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

░ di Annachiara Sacchi. Il vista dell’esame, che parte il 22 giugno con la prima prova scritta, studenti.it ha sondato gli umori (e i timori) dei candidati; si calcola che 100,000 circa rischiano di non essere ammessi all’esame, per mancanza del requisito imprescindibile della sufficienza in tutte le materie allo scrutinio di quinta classe; in crescita il numero di coloro che prevedono commissioni più severe che nel passato.

“…secondo l’ordinanza ministeriale n, 44 del 5 maggio scorso, sono ammessi solo gli alunni “che conseguano nello scrutinio finale una votazione non inferiore a 6 decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. In sostanza, visto che alla fine del primo quadrimestre si contavano 300,000 insufficienze, tra gli iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori, si teme che la non ammissione possa riguardare un esercito di centomila ragazzi. Certo, sempre l’ordinanza spiega che “il consiglio di classe adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione delle deliberazioni di ammissione”. Ma resta il fatto: basta un 5 per dire addio all’esame. Terrore. Secondo un sondaggio di Studenti.it il 32% dei maturandi è consapevole del fatto che non ci saranno sconti. Si gioca tutto con le ultime interrogazione. Richiesta disperata: “sei politico”…. Annata dura anche per i 25.800 privatisti: per accedere all’esame dovranno sostenere il test preliminare. E nuovi ostacoli sono previsti per i bravissimi, per i quali la lode diventa quasi un miraggio: potrà essere assegnata solo a chi avrà ottenuto il punteggio massimo in tutte le prove: arriverà a 100 senza usufruire del bonus di cinque punti, e sarà ammesso con la media dell’otto.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

░ Nella stesa pagina del precedente articolo, gli fa da contrappunto il parere bonario dell’”esperto”, il preside Michele D’Elia del Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.

“E’ solo un annuncio: La norma sarà aggirata come un valzer. Perché il voto non è mai del singolo docente. Lo dice la legge: il professore propone una valutazione di cui è prevista una sintesi collegiale…Se i 5 sono due, saranno portati al 6, perché quei voti potrebbero essere il frutto di un momento di calo. Diverso se si tratta di materie d’indirizzo su cui non si può transigere. Comunque, saremo equilibrati…”.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

░ Nella stessa pagina dei due precedenti, ecco la posizione più burbera (ma solo nel tono) del d.s. Ennio Ferrara che dirige il Liceo Umberto I di Napoli.

“Un segnale era necessario, un ritorno a un sano rigore valutativo ci voleva. Rispetteremo la normativa vigente, poi saranno i consigli di classe a valutare. Insomma, per i ragazzi un margine di speranza c’è. Ma se ci sono insufficienze in più materie, allora il miracolo è impossibile. I nostri ragazzi sono stati preparati da tempo alla novità di quest’anno e sanno che chi ha studiato può state tranquillo. La scheda di ogni studente è oggetto di un’attentissima analisi diagnostica.. Non c’è stato mai lassismo nelle nostre valutazioni.. Le regole introdotte dal Ministro Gelmini sono uno stimolo in più ad essere rigorosi”.

 

La Repubblica (ed.Torino)– 31 maggio

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

░ Un articolo di Stefano Parola sugli effetti che i tagli della manovra di aggiustamento produrrà sui bilanci della P.A. in Piemonte, costretta a tagliare i servizi ai cittadini, anche nella scuola. Cresce la protesta.

Nelle Superiori, il prossimo a.s. s’inizierà il 13 settembre. Forse. L’incertezza deriva dal fatto che le operazioni per creare le classi sono ancora in alto mare. “Siamo in ritardo di tre mesi”, denuncia il segretario della Cisl Scuola Piemonte, Enzo Pappalettera. E pure l’assessore provinciale all’Istruzione, Umberto d’Ottavio, concorda….

La colpa è quasi tutta del riordino delle Superiori, varato dal Ministero a inizio anno. La novità ha fatto slittare di due mesi il termine ultimo per le iscrizioni, generando un primo ritardo. Che nelle ultime settimane si sta dilatando ulteriormente. Come spiega Pappaletterra, il Ministero sta valutando se annullare le differenze di organico presenti negli istituti con più tipi di scuole. Finora a quelle che, ad esempio, avevano sia il liceo classico che lo scientifico venivano assegnate due distinte quantità di docenti. Ora negli uffici di Roma stanno valutando di rendere il sistema più flessibile in vista di assorbire meglio i tagli dell’anno prossimo. Un modo per permettere ai prof “di troppo” di trovare un nuovo posto, sempre nello stesso istituto… Altro busillis: chi insegna le materie nuove ? A parte che il decreto che lo stabilisce dev’essere ancora approvato, le scuole avranno comunque bisogno di giorni per ragionare su come salvaguardare il personale sfruttando le nuove possibilità..

 

ItaliaOggi – 1 giugno

“Licei, pronti i nuovi programmi”

░ Mario D’Adamo definitive le indicazioni nazionali, più attenti ai docenti che non alle competenze degli alunni

“…le competenze nazionali, nel loro testo definitivo, sono disponibili dal 26 maggio scorso, sul sito di INDIRE, 415 pagine di regolamento e allegati. Indicazioni elaborate tutte insieme e nel breve volgere di pochi mesi. Il lavoro della commissione, coordinato da Max Bruschi è stato, per altro, facilitato dal patrimonio documentale di decenni di sperimentazioni nelle scuole superiori. Gli esperti hanno dovuto esaminare, prima di concludere la loro attività, gli interventi e i risultati del dibattito culturale e scientifico sviluppatosi intorno alla bozza, resa pubblica non più di tre mesi fa. Il loro lavoro si è inevitabilmente confrontato con i risultati cui erano pervenuti i così detti saggi cui il ministro Berlinguer aveva affidato un analogo compito, quello di individuare i contenuti essenziali della formazione. Le indicazioni stabiliscono che ogni disciplina vada insegnata “con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio”, così da salvaguardare gli “statuti epistemici dei singoli ambiti disciplinari”. Le indicazioni rappresentano la “declinazione disciplinare del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione dei percorsi liceali”…. I due paragrafi su cui sono costituite le indicazioni sono le competenze attese al termine del percorso, e gli obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro raggiungimento.

 

Famiglia Cristiana – 6 giugno

“Si avvicina l’esame di terza media. ”

░ Tutte le novità, a partire dal voto, in un articolo di Rosanna Precchia.

Entra in vigore quest’anno il nuovo sistema di valutazione per l’esame di terza media.. il voto finale sarà frutto della media matematica di: voto di ammissione all’esame, prova scritta di italiano, prova scritta di matematica, prova scritta Invalsi di italiano e matematica, prove scritte di lingue, colloquio. Per uscire con 10 bisognerà ottenere il massimo voto in ognuna, di conseguenza l’esame ha rispetto al passato un’importanza maggiore. Il calendario delle prove è fissato dai dirigenti scolastici, tranne che per quella nazionale, che tutti sosterranno il 17 giugno alle ore 8,30. I test sono preparati dall’Invalsi e consegnati alle singole scuole. Per lo svolgimento, l’alunno ha a disposizione due ore che comprendono consegna, spiegazione e compilazione dei fascicoli con i test.

 

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

“Un risparmio da sei miliardi”

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

“Limina censura presidi e insegnanti”

“Maturità, martedì le commissioni”

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

“Il collegio docenti può fare politica ?”

 

Il Sole 24 ORE – 21 maggio

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

░ Nelle Notizie in breve

Sindacati e amministrazione pubblica hanno firmato il rinnovo del contratto ei 10mila dirigenti scolatici di tutta Italia; l’accordo è stato sottoscritto con la parte pubblica presso L’ARAN, dai sindacati di categoria ANP Cida; CISL Scuola, FLC Cgil, SNALS Confsal e UIL Scuola, e riguarda il quadriennio normativo 2006/2009, e i due bienni economici compresi. Per il primo biennio economico verranno corrisposti 2015 euro mensili mentre sul secondo biennio l’aumento sarà di quasi 150 euro.

 

CORRIERE DELLA SERA (ed.Roma) – 21 maggio

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

░ All’Istituto Newton, l’esito di una campionatura della “satisfaction” degli alunni è la seguente: bene la didattica; male la pulizia dell’istituto; bocciate le gite scolastiche.

Collegio dei docenti a porte aperte, ieri, nell’aula magna del liceo scientifico Newton. Normalmente off limits, come vuole la norma, il Consiglio d’istituto si è trasformato in un dibattito a più voci: Professori, genitori e studenti a confronto…. Dialogo schietto, e qualche faccia sorpresa, si sono avuti quando gli studenti hanno esposto i loro voti a prof, scuola preside. Note dolenti, pulizia e stato dell’edificio scolastico… Bene il rapporto con i docenti e i compagni di classe. Ottima la didattica. Non piacciono invece le gite scolastiche (“disorganizzate”). Anche genitori, docenti e personale ATA hanno espresso il loro giudizio sulla scuola, tramite questionario. Al Newton sono, non a caso, campioni di “finanza creativa”: mercatini, concerti, mostre, prof e studenti si impegnano a scovare fondi per finanziare i progetti scolastici. “L’autovalutazione, rilancia il preside Rusconi – e i consigli a porte aperte dovrebbero essere obbligatori”.

 

La Repubblica (ed.Roma) – 21 maggio

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

░ Sara Grattoggi riferisce del sit-in dei docenti in protesta davanti al ministero. Il presidente della Provincia Zingaretti se ne fa interprete “gli studenti sono danneggiati dall’incapacità del governo”. Anche i dd.ss si attivano inviando una lettera a 200 mila famiglie, sui tagli.

La denunzia dei presidi laziali sullo stato di sofferenza della scuola pubblica rilancia la protesta dei coordinamenti romani e trova sponda nel mondo politico. Il documento inviato a 200 mila famiglie, dai dirigenti dell’Associazione scuole autonome del Lazio “conferma che le scelte del governo sino un colpo mortale all’istruzione pubblica”, secondo il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che ha lanciato un appello all’esecutivo perché cambi rotta…. Dopo giorni di mobilitazioni, in serata arriva una buona notizia da viale Trastevere, dove alcune centinaia di insegnanti e di famiglie del Coordinamento permanente delle scuole di Roma hanno protestato ieri pomeriggio. Il direttore generale per il personale della scuola del Ministero, Luciano Chiappetta ha assicurato che il prossimo settembre sarà attivato un numero di classi a tempo pieno pari a quello dell’a.s. 2009-10.

 

AVVENIRE – 22 maggio

“Un risparmio da sei miliardi”

░ Enrico Lenzi riporta i dati Agesc che suggeriscono quanta riconoscenza lo Stato, cioè tutti noi, debba avere nei riguardi della scuola paritaria

Sei miliardi di euro. A tanto ammonta il risparmio che lo Stato ogni anno realizza con la presenza della scuola paritaria. Un conteggio realizzato dall’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) prendendo in esame quanto lo Stato, cioè tutti noi, spende per l’istruzione per ogni singolo studente, sia nella scuola statale che in quella paritaria. Si scopre così che nella materna statale, lo Stato spende per ogni bambino 6.116 euro, mentre ne stanzia 584 se è iscritto in una paritaria. La differenza: 5.532 euro. Non solo,. Se tutti i bambini delle materne paritarie traslocassero in blocco nella materna statale, lo Stato dovrebbe aumentare la propria spesa di tre miliardi e 436 milioni di euro. Stesso discorso per le elementari: 7.366 euro per studente nella statale e 866 per quello della paritaria. In questo caso, la presenza delle paritarie procura allo Stato un risparmio di un miliardo 202 milioni di euro. Nelle medie inferiori, il risparmio statale si ferma a 496 milioni di euro (7.688 contro 106), mentre per le superiori si supera di poco il miliardo. … Le regioni intervengono prevalentemente nel settore della scuola materna. Quasi tutte, tranne Lazio, Marche e Campania… prevedono contributi (con uno spettro decisamente ampio). Si va dalla completa parità Si va dalla completa parità di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, tra tutte le scuole, indipendentemente dal gestore, agli stanziamenti, anche milionari delle altre regioni…. Lombardia, Veneto e Sicilia si sono dotate di una legge regionale che introduce un buono scuola per le famiglie con i figli iscritti alle paritarie, mentre le altre prevedono contributi inseriti, però, nelle leggi sul diritto allo studio.

 

LA REPUBBLICA – 22 maggio

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

░ Un trafiletto amarissimo, nella edizione di Palermo.

Uno schiaffo allo studente che lo aveva insultato ha nesso nei guai un professore di lungo corso dell’ITI Ettore Maiorana. Il d.s. della scuola di via Astorino ha avviato l’iter disciplinare nei confronti del docente. Intanto, ieri mattina il padre del ragazzo – che non ha ancora presentato denuncia - è arrivato davanti all’istituto per avere spiegazioni sull’accaduto. Il dirigente ha deciso di avvertire la polizia, per paura di un’aggressione ai danni dell’insegnante. Secondo una prima ricostruzione, il professore avrebbe reagito con uno schiaffo al volto di uno studente di IV anno che aveva rimproverato e che, per tutta risposta, lo aveva offeso con alcune parolacce.

 

LA REPUBBLICA (ed.Bologna) – 22 maggio

“Limina censura presidi e insegnanti”

░ La Cgil chiede le dimissioni del direttore dell’USR; aveva detto che è dovere dei dipendenti pubblici non criticare l’amministrazione. Ilaria Venturi riferisce della dichiarazione del funzionario e delle reazioni.

No al bavaglio a presidi e insegnanti. E’ bufera sul richiamo di Marcello Limina a non parlare male dell’amministrazione scolastica sulla stampa. Pena, sanzioni disciplinari. Immediata la reazione della FLC Cgil: il segretario nazionale Mimmo Pantaleo e i segretari regionali Danilo Barbi e Raffaella Morsia ieri hanno chiesto le dimissioni del direttore dell’US dell’Emilia Romagna. La replica del direttore: “Ma quale bavaglio. La nota era riservata solo ai miei dirigenti provinciali,

una comunicazione tra me e loro… Per risolvere i problemi ci vuole una comunicazione adeguata, corretta, non urlata e sguaiata ”.

 

La Sicilia – 22 maggio

“Maturità, martedì le commissioni”

░ Un articolo di Mario Castro, riferito alle scuole della provincia di Catania, nell’imminenza della prova più attesa dagli studenti e dalle loro famiglie (e anche dalla Stampa, sempre coinvolta).

Martedì prossimo arriveranno i nomi dei componenti le 292 commissioni (se i in meno dell’ scorso a.s.)degli esami di Stato edizione 2009-10. Successivamente, gli assenti saranno sostituiti dall’USP (coloro i quali non si presenteranno comunicheranno le motivazioni dell’assenza il 21 giugno, all’insediamento delle commissioni)… Il condizionale sulla effettiva presenza dei candidati agli esami deriva dal fatto che essi, in sede di scrutinio finale, dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline. C’è una somiglianza con i vecchi esami di maturità, quando chi non superava la prova scritta d’Italiano non poteva sostenere l’orale. Però solo in detta disciplina (il colloquio era su tutte le altre materie). In questa edizione si è ancora più rigidi, dal momento che basta una insufficienza per non essere ammessi agli esami…. Ovviamente, questo farà aumentare il contenzioso, per cui è necessario che, anche se la valutazione è ormai numerica, e quindi non desta equivoci ci interpretazione, i verbali dovranno essere redatti con precisione, puntualità e opportune motivazioni… Per quanto concerne i privatisti, entro il mese di maggio dovranno sostenere esami di idoneità, per essere ammessi agli esami, e anche loro dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline…

 

Il Gazzettino - 24 maggio

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

░ Li hanno sbarcati nel porto di Palermo, due “navi della legalità” – provenienti da Napoli e Civitavecchia, ribattezzate coi nomi Giovanni e Paolo, dei magistrati simbolo caduti nella lotta alla mafia.

Obiettivo del viaggio, promosso dal Miur e dalla Fondazione Falcone, è stato quello di fare incontrare i coetanei palermitani, in occasione del 18/mo anniversario della strage, e con loro gridare il “no” alla mafia. Ad attenderli sul molo c’erano la sorella di Giovanni Falcone, Maria.. insieme a don Ciotti, presidente di Libera.. e al procuratore antimafia Piero Grasso… in cielo volavano palloncini tricolore e i ragazzi intonavano l’inno d’Italia.

 

il Giornale – 24 maggio

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

░ “Patto per la legalità” tra studenti, insegnanti e operatori della giustizia ricordando le vittime della strage di Capaci. La dichiarazione del Ministro nell’aula bunker dell’Ucciardone.

“Aveva ragione Bufalino quando diceva che per sconfiggere la mafia occorre un esercito di maestre, e la nostra intenzione è quella di fornire sempre più armi a questo esercito perché si può sconfiggere Cosa Nostra anche con gli strumenti della conoscenza”.

 

la Repubblica – 24 maggio

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

░ Caterina Pasolini firma questo articolo e magari anche lo straordinario titolo. Complimenti, a tutti in redazione; ora so che ho buttato 38 anni in cattedra. Continuateci a giocare con la scuola ! La frase messa nel titolo è tratta dalla intervista alla collega Paola Mastrocola, professoressa-scrittrice, la quale (con una risata enigmatica) auspica che i ragazzi abbiano più tempo “per guardarsi dentro”; giusto giusto il tempo della scuola. Così a lei stessa è accaduto:”Ero una ragazzina timida e solitaria, introversa. Per me stare via dalle aule quattro mesi era un sogno… passavo le ore sul balcone a leggere o giocare”. Ma che li buttiamo a fare questi soldi per la scuola? Viva, ancora e sempre, Deschooling Society, by Ivan Illich).

 

“A scuola il 30 settembre ? Io sarei entusiasta.. tra altro è anche il mio compleanno”. A dirlo senza remore, con una risata che dietro l’ironia nasconde scoramento, è Paola Mastrocola, docente, scrittrice, autrice tra glia altri libri di “La scuola insegnata al mio cane”. “Per come è oggi la scuola, meno ci stanno i ragazzi e meglio è. Come insegnante trovo più giusto che abbiano tempo per riflettere, stare da soli, trovare le passioni che hanno dentro si sé. – Scuola da buttare ? – Ora serve soprattutto come contenitore sociale visto che tutti i genitori lavorano, le famiglie sono desertificate. Comunque, meglio in classe che davanti ai mille schermi che rimbambiscono. Oggi la scuola dà infarinatura, non cultura e poi comunque dipende da chi incontri. Avrebbe bisogno di essere sconvolta, ripensata, altro che riformine, ma mancano le idee e sappiamo solo copiare il modello anglosassone che, tra altro, ha già fallito….

- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…

 

la Repubblica – 25maggio

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

░ Questo curatore della rassegna pregustava già il seguito, nella stessa testata giornalistica che il giorno 24 aveva ammiccato (articolo della Pasolini) al libero pensiero della Mastrocola (…”meno ci stanno i ragazzi e meglio è”). Marina Cavalieri ci informa che la Gelmini i ragazzi li manderebbe non sul balcone a guardarsi dentro, ma in spiaggia a guardare fuori. Aspettiamo, sempre meno pazienti, che di scuola si parli con argomenti pedagogici e non per esprimere giudizi immotivati, nè motivando con esigenze economiche (come ha fatto il ministro fin dal giorno dell’insediamento). Registriamo che la Mastrocola aveva azzeccato (- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…), perché il fronte dei genitori è compatto: riducendo i 200 giorni di scuola – dicono - si va al di sotto dello standard europeo e si fa cassa sulla pelle delle famiglie.

La Lega liquida tutto come una polemica inutile. I presidi si preoccupano. I sindacati si dividono. I genitori non ne vogliono sentire parlare. Favorevole, invece, il sindacato italiano balneari. La proposta di posticipare l’apertura dell’anno scolastico al 30 settembre, fatta da un senatore del PDL, scatena preoccupazioni e polemiche rituali, ma anche qualche consenso. A cominciare dal ministro Gelmini che, intervistata da Sky TG24 ha detto: “Io sono molto aperta su questo, se ne può discutere. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze”…. La paura di avere una scuola ridotta al minimo la esprime anche il PD. Secondo il capogruppo in commissione cultura della Camera… Tra interessi delle famiglie e quelli del turismo c’è però anche la delicata questione dell’apprendimento. “Sarebbe un errore. Il tempo dell’apprendimento è - Spiega Benedetto Vertecchi, pedagogista - il tempo dell’interiorizzazione, per imparare ci voglio tempi lunghi”.

 

la Padania– 26 maggio

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

░ Ancora in tema di calendario scolastico, e ancora una proposta minimalista; questa è argomentata con riferimento all’Europa, dove si fanno, mediamente 20 ore di lezione a settimana. - Perché farne trenta ? Si chiede Sergio Bianchini, presidente dell’Associazione “per una scuola nostra, regionale e federale”. Con i 2 precedenti fanno 3: per questo signore, le ore di scuola sono ore fagocitate ai giovani, dallo Stato

Il dibattito sulla data d’inizio della scuola… ha sicuramente fissato nella mente dei lettori una quantità: 200. Duecento sono i giorni di scuola in Italia. …La riduzione a 5, dei giorni di scuola si può fare ma lasciando inalterato il volume totale delle ore annuali e settimanali, cioè 30 ore (in media) per 33 settimane, pari a 990 ore annue. Quindi, nella scuola in cui si fa la settimana corta bisogna tenere l’alunno in classe sei ore al giorno… Per avere un ritmo ragionevole, pari a 4 ore al giorno per 5 giorni tipici della modernità, il curricolo deve arrivare

A 20 ore settimanali, che non sono un’assurdità bensì corrispondono al peso della scuola di 40 anni fa… Centralismo, meridionalismo, sindacalismo, alleati per la pelle, hanno caricato la vita del giovane di questo peso insostenibile, che è tale anche per la finanza pubblica. In Europa, il curricolo obbligatorio viaggia intorno alle 20 ore settimanali… In Danimarca, le ore annue obbligatorie variano da 600 a 660, e in ogni ora ci sono 15 minuti di pausa ritualizzata. In Finlandia – giudicato il Paese con la massima preparazione degli allievi –le lezioni obbligatorie durano tre ore al giorno.

 

Il Nuovo Corriere viterbese– 27 maggio

“Il collegio docenti può fare politica ?”

░ Cinzia Rossi riferisce della polemica scoppiata tra il sindaco di Viterbo e eurodeputato Pdl, Giulio Marini e un collegio dei docenti auto convocato come assemblea di protesta contro la politica scolastica del governo e alla riforma Gelmini. A questa si è rivolto l’eurodeputato con un’interrogazione a risposta scritta, in sede parlamentare.

Sulla protesta degli insegnanti dell’ISIS di Tarquinia contro la politica scolastica attuata dal governo, interviene il deputato Giulio Marini, che critica aspramente il comportamento del collegio docenti rivolgendosi direttamente al ministro: “Il collegio dei docenti può impartire a genitori e alunni un indirizzo politico?”...L’organo scolastico ha infatti approvato a maggioranza un documento nel quale si illustra la drammatica situazione in cui versa attualmente la scuola, e soprattutto le prospettive per il futuro alla luce della politica dei tagli posta in essere dal governo. Il collegio avrebbe, inoltre, convocato un’assemblea tra genitori e alunni per discutere quella che è stata definita “una dissennata politica di tagli..”. Al Ministro Marini chiede quali provvedimenti riterrà opportuno adottare nel caso venisse accertato un eccesso di competenza e il mancato rispetto di quelle che sono le attribuzioni spettanti all’organo scolastico “

 

 

 

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

“Lo spezzatino della Gelmini”

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

“Tecnici con più cattedre atipiche”

“A scuola un equivoco tecnico”

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

Italia Oggi – 14 maggio

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

░ Un articolo di Simonetta Scarane sul finanziamento CIPE per progetti infrastrutturali; operativi solo i 358 milioni per la messa in sicurezza.

Via libera, ieri, del Cipe a progetti relativi alla realizzazione di infrastrutture per 11 miliardi. Ma a ben guardare, i cantieri tanto attesi dall’industria, in funzione anticrisi, che potranno partire subito saranno soltanto quelli previsti dal piano per le scuole. Interventi straordinari per 358 milioni finalizzati alla messa in sicurezza delle scuole, che hanno ottenuto il plauso dell’Assoviazione dei Comuni, Anci, e dei costruttori, Ance, che insieme faranno opera di tutoraggio sull’attuazione… Ma i progetti licenziati dal CIPE ieri non sono la risposta che si attendono.. per dare subito ossigeno alle imprese.

 

Il Messaggero– 14 maggio

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

░ Un’intervista a Claudio Gentili, direttore dell’area Education lascia capire che Confindustria, da sempre il grillo parlante di scuola-Pinocchio, sembra questa volta essere soddisfatta della politica attuata dal ministro Gelmini per una scuola più in sintonia con il mercato.

“Salvo il caso del Classico, il fascino della tradizione comincia a perdere colpi. Le tecnologie e le scienze applicate piacciono ai giovani, ce ne siamo accorti sommando gli iscritti ai percorsi tecnologici e applicativi…. Quest’anno ci sono dati incoraggianti che riguardano gli indirizzi innovativi; la crescita di iscritti nelle scuole che hanno scienze applicate si registra soprattutto a Nord. … Sono 76.000 le posizioni ancora scoperte sul mercato: purtroppo le aziende cercano tecnici che non trovano. Le colpe risalgono al passato: poco dialogo tra il mondo produttivo e quello della scuola.

 

left– 14 maggio

“Lo spezzatino della Gelmini”

░ Un commento di Ilaria Bonaccorsi critica la Gelmini per un impegno sul tempo pieno, non mantenuto.

Ricordate il capannello con le tende degli insegnanti stazionare per mesi su viale Trastevere di fronte al Ministero ?... Una cosa era sfuggita a molti, una cosa che da settembre 2010 sarà, purtroppo, ben chiara ai genitori di quei bambini che si affacceranno alle primarie: il tempo pieno non esiste più. “Levatevelo dalla testa” ha detto oggi la dirigente di una delle più grandi scuole del centro di Roma, ai genitori disorientati. “Il tempo pieno eliminato. Esiste il tempo scuola”. E che cosa vuol dire, in soldoni ? Qual è la differenza tra tempo pieno e tempo scuola ? Il primo prevedeva, per es., alle primarie, 40 ore di scuola, con un organico di due maestre per classe, più due ore di compresenza. Il tempo scuola prevede, quando va bene, sempre 40 ore ma con un organico di una maestra che copre 22 ore di lezione (la famosa “prevalente”) e poi sulle ore restanti si innesca la macchina mortale di quello che è stato definito “lo spezzatino” cioè un turnover di insegnanti che andranno a coprire le ore di buco… L’inganno, va detto, è stato costruito ad arte perché dovete ammettere che celare dietro alle parole tempo “scuola, la sottrazione di insegnanti.. richiede un certo ingegno. L’ingegno dei demolitori.

 

Il manifesto– 14 maggio

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

░ Bruno Moretto e Giorgio Tassinari disegnano un ritratto in nero dei test che sono stati somministrati, la settimana scorsa, nelle classi seconda e quinta elementare e nelle prime classi della media.

.... L’esercizio INVALSI 2010 ricade nella categoria delle operazioni politiche dal significato ambiguo, e pertanto pericoloso… Il retroterra ideologico e tecnico dell’operazione Invalsi è in un documento redatto da Daniele Cecchi, Andrea Ichino e Giorgio Cittadini, i quali sostengono che il sistema educativo debba fungere da supporto allo sviluppo economico, e dunque debba essere organizzato in funzione ancillare alle necessità dell’economia…. Se si vuole cercare di misurare l’efficacia delle istituzioni scolastiche, ovvero individuare dove concentrare gli interventi.. una rilevazione totale è ridondante, anche perché gli errori di rilevazione conseguenti (in quanto autogestita dalle scuole con personale non specializzato) si presume saranno assai diffusi. Sarebbe sufficiente e molto meno costosa un’indagine campionaria, come il sistema PISA-OCSE che, infatti, costituisce la base conoscitiva per la messa a punto delle politiche scolastiche in molti paesi. E sarebbe necessario che tutta l’operazione avesse un impianto cooperativo, in modo che lo strumento di rilevazione delle competenze affianchi l’attività della scuola e ne valorizzi l’autonomia…. Infine, poche parole sul questionario somministrato ai bambini che dovrebbe servire ad accertare le condizioni socio-culturali e socio-economiche delle famiglie da cui provengono. Ciò pensiamo derivi dalla volontà positiva di metterle in relazione con i risultati degli studenti. Tuttavia, Piero Cipollone e i tecnici al suo servizio hanno pensato che a tali domande debbano rispondere i bambini stessi e non i genitori. Ancora, qual è il motivo di un approccio così grossolano e al limite della legalità ?.. Ad ogni modo, acquisire il consenso dei genitori parrebbe il minimo. Va ricordato che la decisione di sottoporre i bambini alla rilevazione è frutto di una mera circolare di un direttore generale. Pertanto, le prove Invalsi così concepite non sono obbligatorie e le scuole non sono tenute a somministrarle…

 

CORRIERE DELLA SERA – 15 maggio

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

░ Gli editori e i sindacati protestano per lo stato di incertezza che permane nell’editoria e tra i professori (in difficoltà nelle scelte) mentre mancano solo 16 giorni al termine (primo giugno) ultimo entro il quale occorre deliberare le adozioni (e renderle note agli editori che sono in difficoltà, costretti a programmare al buio la linea editoriale). Inutile l’appello dei sindacati al Ministero, per ottenere una proroga.

..Ormai ci siamo. Questione di giorni. Ma non c’è ancora la versione definitiva delle c.d. Indicazioni nazionali, cioè dei nuovi programmi. In sostanza, non è ancora chiaro che cosa ci debba essere in quei testi per il primo anno dei licei, degli istituti tecnici e dei professionali. Le indicazioni non sono state ancora pubblicate in Gazzetta ufficiale; esistono solo delle bozze ancora aperte a modifiche e suggerimenti… “In molti casi, dice Mimmo Pantaleo – segretario generale della Cgil-scuola, i collegi dei professori hanno deciso di rimandare la scelta, tanto più che i libri adesso saranno validi per sei anni.”

 

Avvenire – 15 maggio

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

░ In un trafiletto, il quotidiano dà notizia di un concorso promosso dal Forum della P.A. e dai ministeri competenti

Il premio “A scuola d’innovazione”… vuole promuovere e valorizzare l’utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole, incentivando la produzione di materiali multimediali realizzati dai docenti in collaborazione con gli studenti. Cinque le categorie: giochi educativi, lezioni ed esercizi multimediali su specifiche discipline, simulazioni ed esperimenti, sostegni didattici per studenti disabili, sensibilizzazione su temi sociali, interculturali, ambientali, di pari opportunità e di attualità. I migliori saranno sul portale: www.innovazionescuola.gov.it

 

Il Messaggero – 17 maggio

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

░ Anna Maria Sersale riporta le proteste delle famiglie (che organizzano manifestazioni) e dei sindacati per la difficile situazione del tempo pieno nelle elementari romane. Secondo il Ministro sono state attivate 3000 classi in più.

”Alle elementari, l’anno prossimo ci sarà l’aumento del tempo pieno”, Parola di Ministro. Le rassicurazioni non placano le proteste delle famiglie, che dalle scuole ricevono docce gelate… Roma è una delle città più colpite, affermano i sindacati confederali… Secondo il Ministro, quelle dei genitori sono polemiche strumentali. Viale Trastevere snocciola una serie di dati: “dal 2010-11 saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi.

Per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo quadro orario. Nel 2009-10, infatti, sono state attivate 2176 classi a tempo pieno in più rispetto all’anno scolastico 2008-2009. Significa che negli ultimi due anni, grazie all’introduzione del maestro unico e all’abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento di 2598 classi a tempo pieno. L’anno prossimo l’aumento riguarderà tutte le regioni d’Italia. Gli incrementi maggiori si registreranno in Puglia, Lombardia, Sardegna e veneto…. La scelta del Ministero di ridurre di due o tre il numero di docenti di ogni scuola a tempo pieno con più di 20 classi, fa sì che l’orario di 40 ore verrà coperto con spezzoni di orario dei docenti di tutte le classi…

 

Avvenire – 18 maggio

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

░ IL balletto delle cifre, tra Ministro, opposizione e sindacati, in un articolo di Enrico Lenzi

Sul tempo pieno alla scuola elementare è ancora guerra di cifre. “A settembre aumenteranno”, annunzia il Ministro della P.I. “A noi risultano solo tagli” replicano all’unisono i sindacati. … In mezzo ci sono migliaia di famiglie che, compiuta la scelta in fase d’iscrizione a gennaio-febbraio scorsi, attendono ora di vedere confermata la propria indicazione del tempo scuola per i propri figli… (Secondo il Ministro) con l’introduzione del maestro unico prevalente vi è stato l’aumento di quasi tremila classi complessive negli ultimi due anni. “E’ un altro impegno che il governo ha mantenuto”. Secca la replica dell’opposizione : “Scambiare il tempo pieno per il tempo lungo a maestro prevalente è come spacciare fondi di bicchiere per diamanti”, afferma Francesca Pugliesi, responsabile scuola del Partito democratico. Sulla stessa linea i sindacati… La parola torna al Ministro, soprattutto al tavolo di confronto con i sindacati, per cercare di fare chiarezza su questa guerra di cifre e dare risposte certe alle famiglie.

 

Italia Oggi – 18 maggio

“Tecnici con più cattedre atipiche”

░ Antimo Di Geronimo spiega come l’operazione classi di concorso atipiche consentirà di contenere l’esubero di docenti, negli istituti tecnici e negli istituti professione (nelle prime classi dei quali, da settembre parte la riforma).

Aumenta il numero delle classi di concorso atipiche negli istituti tecnici e professionali; lo ha fatto sapere il Miur con una Nota emanata il girono 11 maggio scorso. L’ampliamento si è reso necessario per agevolare la possibilità di ricollocazione dei docenti di ruolo, a seguito delle modifiche introdotte dalla Riforma. A differenza che in passato, dunque, una determinata materia o un ceppo di discipline potrà essere insegnato da docenti in possesso di abilitazioni diverse. Per es., la Matematica, negli istituti tecnici di indirizzo amministrativo potrà essere insegnata indifferentemente dai docenti in possesso dell’abilitazione in Matematica (cl. a047), Matematica applicata (cl. a048), e ora, dopo le ultime modifiche, anche dai docenti di Matematica e Fisica (cl. a049)… Sempre negli istituti tecnici, il Ministero ha disposto che, nell’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, la Fisica potrà essere insegnata oltre che dai docenti in possesso dell’abilitazione specifica (cl. a038), anche dai docenti di Scienze (cl. a060), Chimica agraria (cl. a012), Chimica e tecnologie chimiche (cl. a013). Idem per l’indirizzo Turismo. Un’altra integrazione importante riguarda Tecnologie informatiche, che saranno insegnate nel biennio dell’indirizzo agrario dai docenti di Dattilografia (cl. a075) e Trattamento testi. (cl. a076). Sempre nell’indirizzo Agraria, agroalimentare e agroindustria, l’insegnamento di Fisica nelle ore di compresenza è stato esteso anche agli insegnanti tecnicopratici di esercitazione agraria (cl. 5/C). Nei professionali, gli insegnanti della classe 5/C potranno essere impegnati in compresenza anche nelle ore di Chimica. Sempre nei professionali, un forte ampliamento della fungibilità degli impieghi riguarda i docenti di Discipline plastiche (cl. a022), Disegno e Storia dell’Arte (cl. a025), Linguaggi per la cinematografia e per la televisione (cl. a044), Tecnica fotografica (cl. a065) che potranno essere impiegati per insegnare Tecnologie e Tecniche di rappresentazione. Quanto alle regole per la ricollocazione dei docenti, l’Amministrazione ha rimandato alla nota del 21 aprile scorso (prot.1348), con la quale ha spiegato ai dd.ss. che gli insegnamenti che trovano confluenza in più classi di concorso del pregresso ordinamento dovranno essere trattati, appunto, come insegnamenti atipici, la cui assegnazione alle classi di concorso dovrà prioritariamente mirare a salvaguardare la titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale determinazione delle cattedre e la continuità didattica. In presenza, nella scuola, di più di un titolare di insegnamenti atipici, i dirigenti dovranno dare la precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria d’istituto, unificata incrociando le varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art.7 del contratto sulla mobilità del 16 febbraio tenendo presente, dunque, anche l’eventuale possesso dei requisiti di amovibilità previsti dalla legge 104/1992 per i disabili e per chi li assiste. In assenza di titolari da salvaguardare, l’assegnazione dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con USP, attingendo alle classi in esubero.. ,

 

Il Sole 24 Ore – 19 maggio

“A scuola un equivoco tecnico”

░ L’istruzione tecnica e professionale avrebbe, per la collocazione tra scuola e impresa, una sua specificità che la collocherebbe su un piano del tutto differente rispetto ai licei. Accade però che, nonostante il riordino scolastico, le iscrizioni negli istituti non aumentano: l’errore, a parere del commentatore,Andrea Casalegno – che prende spunto da uno studio di TreeLLLe, associazione non profit per il miglioramento della scuola - sta nel fatto che la Riforma li avvicina all’area stessa dei licei, e così collocati, non essendone stato potenziato, anzi !, il livello dell’offerta formativa, cedono, nel confronto con i licei.

Un’immagine dell’Italia di domani: è questo, nulla di meno, che emerge dall’analisi delle domande di iscrizione alla scuola secondaria superiore per il prossimo a.s., anticipata dal Sole 24 Ore, mercoledì 12 maggio. Il delicato passaggio dalla scuola media alle superiori si rifletterà nella preparazione dei giovani che si affacceranno nel mercato del lavoro dal 2016. Ma la loro preparazione corrisponderà, a quella data, alla richiesta delle imprese? I giovani e le famiglie continuano a scegliere, in maniera crescente, l’istruzione liceale. Negli ultimi due anni c’era stata una leggera riscossa degli istituti tecnici, ma questa tendenza sembra essersi fermata con l’approvazione della Riforma Gelmini, che pure aveva tra i suoi obiettivi una svolta verso la professionalizzazione. Le scelte dei giovani e delle famiglie sono dunque criticabili ? Credo siano, al contrario, sostanzialmente equilibrate, poiché riflettono la fisiologica tendenza di tutte le società evolute ad accrescere i livelli di istruzione. Una tendenza che si esprime, da noi, nel calo costante (non però nel crollo) delle iscrizioni agli istituti professionali che oggi ammontano a poco meno del 20%, con flessione del 2,2% rispetto all’anno precedente. Non dimentichiamo, inoltre, che la riforma Gelmini muoverà i primi passi nel prossimo a.s. Oggi le scelte sono state compiute in base a una previsione, non all’esperienza diretta, e nei prossimi anni si potranno correggere, se le novità, per ora esistenti solo sulla carta, si conquisteranno sul campo un profilo solido e convincente. Vediamo dunque perché la fotografia scattata dalle domande d’iscrizione all’a.s. 2010-11 non mi pare equilibrata. Sommando il settore economico (14% gli ex ragionieri) e il settore tecnologico (16,8%), l’istituto tecnico, sia pure in calo dell’1,4% rispetto allo scorso anno, conquista saldamente il primo posto: 31% degli iscritti alle scuole secondarie superiori. E’ vero che i licei nel loro complesso arrivano al 49,3% e sono il lieve crescita, ma le diverse forme di istruzione liceale sono largamente disomogenee, ed ha poco senso sommarle. Gli istituti tecnici, invece, pur nella distinzione tra i vari indirizzi, opportunamente ridotti di numero, con la riforma, sono caratterizzati fortemente in senso unitario. Vediamo i licei uno per uno. Il liceo scientifico, con il 25% delle iscrizioni…, resta saldamente al primo posto ed è in crescita. Il classico è sostanzialmente stabile (8,4%... Cresce il linguistico, ma si ferma al 5,5%, mentre è stabile il liceo delle scienze umane… Il liceo musicale e quello artistico sono due scuole di nicchia, culturalmente importanti ma sommati non raggiungono il 4% delle iscrizioni. Ecco dunque la struttura portante dell’istruzione secondaria superiore nel 2010-11: 31% istituti tecnici, 25% liceo scientifico… Se è vero, come è vero che le aziende italiane, soprattutto quelle più innovative hanno difficoltà a reperire tecnici qualificati, come dovremo agire nei prossimi anni per soddisfare le loro richieste e indirizzare i giovani verso le migliori prospettive d’impiego ? Orientando le loro scelte, si dice. D’accordo, ma l’orientamento può soltanto riequilibrare le tendenze in atto, non capovolgerle… La crescita delle iscrizioni ai .licei è una tendenza sociale progressiva e non è possibile né opportuno cercare di invertirla. All’interno di questa crescita, se i nuovo orientamenti (meno latino, più scienze esatte, più scienze umane) sapranno fornire un’istruzione di qualità, le scelte si orienteranno gradualmente verso di essi. Assisteremo così a un’estensione dei nuovi licei… Per quanto riguarda gli istituti tecnici, l’unico modo per farne salire le iscrizioni non è metterli in concorrenza con i licei e scoraggiare l’iscrizione a questi ultimi (in pratica al liceo scientifico) bensì orientare verso i tecnici il calo fisiologico dei professionali. In altre parole. La riscossa degli istituti tecnici non deve avvenire abbassandone i livelli sociali d’istruzione.

Il Giorno – 20 maggio

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

░ Massimo Degli Esposti torna sull’esigenza che le industrie hanno di tecnici specializzati – tale carenza è il principale freno allo viluppo -, e sul loro auspicio per una scuola in grado di formarli. Nella sola Lombardia ne mancano 25 mila.

Il Paese “sta vivendo una situazione estremamente critica, per questo, ogni sforzo deve essere indirizzato nella giusta direzione”. La più giusta di tutte - secondo Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria con delega all’Education e presidente della holding del gruppo omonimo -, “è lo sviluppo del capitale umano”…. Il 43% delle iscrizioni a istituti superiori per l’a.s.2010-11 in Lombardia è ancora rivolta ai licei… Dunque, continueranno a mancare molti profili tecnici, e in totale sarebbero 25.000 le professionalità di questo tipo che l’industria non riesce a reperire… (Nella riforma Gelmini)”è apprezzabile lo sforzo di rivalutare il ruolo dell’impresa nella scuola, superando i pregiudizi degli anni Settanta. Questo ha già prodotto un fermento sul territorio, come dimostrano i 15 istituti promossi dalle 15 maggiori associazioni territoriali di Confindustria. Ma la riforma va completata rendendo più fluida la presenza delle imprese negli istituti scolastici e recuperando nelle scuole quelle figure di presidi ingegneri che tanto hanno influito sulla qualità della formazione nel dopoguerra”