Rassegna stampa

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

“La scuola non tema le novità”

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

“Licei, pronti i nuovi programmi”

“Si avvicina l’esame di terza media.

Giornale di Sicilia - 26 maggio

“Si sblocca la vicenda della scuola Novelli di Monreale”

░ Un problema di ristrutturazione per la messa in sicurezza, risolto. Ne riferisce un articolo di Enzo Gangi.

Il Cipe, nella sua ultima determinazione, ha stilato il piano straordinario di interventi che saranno necessari per effettuare la messa in sicurezza degli edifici scolastici in tutto il Paese. Del provvedimento, che consta di interventi per 358 milioni di euro su scala nazionale, beneficeranno pure le scuole di Monreale. La cittadina potrà godere di un finanziamento di circa un milione e duecentomila euro. Alla scuola Novelli, che ha circa 800 iscritti, saranno stati destinati circa 400 mila euro…. Il Comune, adesso, dovrà predisporre in tempi rapidi un progetto esecutivo per poter avviare i lavori. Per venerdì dovrebbe essere convocata una conferenza di servizio per concertare il piano di intervento. “Mi auguro - afferma il deputato Tonino Russo, componente della commissione Cultura della Camera, che ha istruito il provvedimento - che il Comune sia in grado di predisporre un progetto adeguato, per far sì che la popolazione scolastica monrealese venga risparmiata dai disagi che finora hanno dovuto sopportare”.

 

Superando.it - 27 maggio

“Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»:

complimenti Ministro!”

░ Tra i tanti aspetti della Manovra Finanziaria Correttiva, uno tra i più delicati è quello che attiene l’invalidità civile; riportiamo le dichiarazioni del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, e il commento apparso, a cura della Fish, su Press-IN anno II / n. 1368.

Le parole di Tremonti e le nostre chiose. Qui di seguito i virgolettati del ministro dell'Economia Giulio Tremonti- durante la conferenza stampa di presentazione, il 26 maggio, della manovra correttiva nelle parti in cui si esprime sull'invalidità civile. Abbiamo chiosato con nostre note, per rendere più "comprensibili" le argomentazioni del Ministro….

Ministro: «Sulle Regioni la riduzione è abbastanza consistente. Ma non insostenibile. Si parla di 4, 4.5 miliardi. Beh, lì cosa c’è dietro? Uno dei fenomeni che vi fanno capire perché questo continente e il nostro Paese deve cambiare: le pensioni di invalidità. E’ un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi, su 60 milioni di abitanti… pone la questione se può essere ancora competitivo».Nota: Le prestazioni economiche derivanti da minorazioni civili sono state, nel 2009, 2.637.394. La cifra non corrisponde al numero di invalidi (inferiore) non essendo infrequente che a un cittadino in possesso dei requisiti sanitari vengano riconosciute indennità e pensione.

Ministro:«L’altra cosa impressionante: non è che abbiamo 2.7 milioni di invalidi, ma che il costo delle pensioni di invalidità è salito a 16 miliardi. Un punto di PIL ogni anno vanno agli invalidi…». Nota: L'Italia per l'invalidità (comprese le pensioni di reversibilità) spende l'1,5% del proprio PIL. La Germania spende il 2%, la Francia l'1,8, il Portogallo il 2,3, la Polonia l'1,7, il Regno Unito il 2,4. La media nell’Europa dei 15 è il 2,1%. Spendono meno dell’Italia, Grecia, Bulgaria, Estonia, Romania (Fonte: "Relazione sulla Situazione Economica del Paese - 2009"…, l'evasione fiscale incide per il 22% del PIL)

Ministro:«E questo è stato un effetto negativo del federalismo fiscale inventato dalla Sinistra col Titolo V».Nota: La valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo a un D.M.(e non a un provvedimento regionale) del 1992 e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali. Il controllo sugli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto allo Stato… attraverso l'INPS. I requisiti reddituali vengono stabiliti dallo Stato e non dalle Regioni. Nelle cause civili, infine, presenzia lo Stato attraverso l'INPS e non le Regioni. La riforma del Titolo V della Costituzione non è una riforma di natura fiscale.

Ministro:«Cosa è stato? Che le tabelle di invalidità sono state rese più generose, e quindi era invalido non solo uno che aveva una vera invalidità, ma anche delle malattie, dei difetti magari non invalidanti davvero».Nota: Il Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992 che fissa le percentuali di invalidità e le modalità di valutazione è vigente da 18 anni e non ha subìto alcuna modifica legislativa.

Ministro:«Chessò: il fischio all’orecchio è una causa di invalidità; è molto fastidioso, ma che debba essere causa di pensione di invalidità come se fossi davvero invalido magari è troppo». Nota: Gli "acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di tre anni" ….sono previsti come invalidanti dal citato Decreto Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992. Viene prevista una percentuale fissa di invalidità pari a 2%. Il minimo per essere considerati invalidi è 33%. Il minimo per avere diritto ad assegno è 74%.

Ministro:«Poi c’è una differenza incredibile da Regione a Regione. Ci sono Regioni, chessò [come] l’Umbria che ha 8.5 di invalidi in percentuale; le Marche, la Toscana dice la sua».Nota: In Umbria sono stati rilevati 6,52 invalidi civili ogni 100 abitanti (Fonte: la già citata "Relazione a cura del Ministero dell’Economia).

Ministro: «Non è un fatto Nord-Sud o Destra-Sinistra. La Sicilia è più bassa di altre Regioni. E comunque c’è dietro una realtà che è degenerata negli ultimi anni, perché siamo passati da una spesa di 6 miliardi nel 2001-2002 a 16 miliardi… Cosa può fare il Governo col suo decreto? Non può, deve fare una nuova procedura rigorosa di controlli…. Sanzioni vere, tabelle che tornano ad essere serie e non da non essere convincenti, controlli su chi ha avuto le pensioni per vedere se è iscritto a circoli sportivi, se guida la macchina (e la casistica è impressionante di recuperi). Ma non basta, perché su chi ha preso la pensione di invalidità, pur sulla grande generosità delle nostre Regioni, e sulla generosità delle tabelle, tuttavia non gli puoi chiedere indietro i soldi».Nota: La pensione a un invalido totale è pari a 256,67 euro al mese. L'indennità di accompagnamento a un disabile che non è in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita è di 480,47 euro al mese.

Ministro: «Non puoi andare da uno che ha avuto la pensione vera su una malattia non invalidante - ma la pensione vera […] c’è - non puoi negargli un diritto che ha acquisito. La scelta che abbiamo fatto è chiedere alle Regioni un sacrificio anche in conto pensioni di invalidità. Per il Titolo V della Costituzione le pensioni di invalidità sono materia delle Regioni. Allora invece di chiedere indietro i soldi alle famiglie che hanno preso… - delle pensioni, chiediamo alle Regioni di accollarsi una quota di sacrificio. Tutti devono concorrere. Le Regioni concorrono un pochino in più, perché c’è dietro questa causale».

 

Aprileonline.info – 27 maggio

“Gli slogan della Gelmini; la realtà dei tagli”

░ Sul blog “Quotidiano per la sinistra”, diretto da Carla Ronga, una articolata disamina su università e scuola,proposta da Francesco Scommi

Due mandati al massimo, per i rettori, stop al nepotismo, taglio del 20 per cento dei corsi di laurea per eliminare quelli inutili, fondi per gli studenti meritevoli: Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, anticipa a Panorama, in edicola da domani, i punti cardinali della riforma dell'università, attesa in Senato a metà giugno. Una serie di slogan. …. Parole di cauto incoraggiamento dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: la riforma dell'università "in discussione, seppur timida, va nella giusta direzione. E' essenziale che in Parlamento non venga smontata". Alla Gelmini non sarà parso vero, tanto che subito ha definito quelle della Marcegaglia "parole importanti" ed esortato i parlamentari ad approvare il ddl. Dal Partito democratico è arrivata la stroncatura. Il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi: … dovendo la riforma passare alla Camera, quanto anticipato dalla Gelmini ai giornali non sarà realizzabile nel prossimo anno accademico, mentre i tagli di un miliardo e 300 milioni di euro, già previsti dalla legge 133/ 2008, saranno attuabili da subito…”. Il ministro deve fronteggiare anche una dura protesta dei Cobas contro i tagli. I Cobas hanno annunciato oggi una manifestazione il 5 giugno, due giorni di sciopero degli scrutini nel periodo compreso tra il 7 e il 15 giugno con modalità diverse nelle regioni, "per bloccare la finanziaria e i tagli nella scuola". "L'ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei precari"…. Nella scuola, come in tutto il pubblico impiego, "verranno bloccati i contratti per tre anni… Ma in più, nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli 'scatti di anzianita', che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6.000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni".

 

LA STAMPA– 28 maggio

“La scuola non tema le novità”

░ Lettera del ministro Gelmini al direttore del giornale, sull’attualità della scuola. L’”ampiamente condivisa” dà la misura del distacco che c’è tra il sentire del governo e il paese reale.

“… Per la prima volta da molti decenni è stata messa a punto una riforma delle superiori ampiamente condivisa e in linea con le esigenze della cultura e della società dei nostri tempi. Con il Ministro Sacconi abbiamo sottoscritto il Piano per l’occupabilità dei Giovani: Italia 2020, che punta ad una piena integrazione tra il sistema educativo e il mondo del lavoro, e una rapida transizione dalla scuola al lavoro. Un piano in sei interventi che darà impulso ad una serie di iniziative volte a rilanciare l’istruzione tecnica e professionale, il contratto di apprendistato, l’utilizzo dei tirocini formativi, il ruolo della formazione universitaria e l’apertura dei dottorati di ricerca al sistema produttivo. Per l’università si prospetta, ora, un’occasione irripetibile, quella di una riforma organica e di ampio respiro in grado di mettere in gioco le energie migliori della nostra ricerca. Nuova governance, bilanci e concorsi più trasparenti, più attenzione ai giovani studiosi. …. La scuola e l’istruzione devono tornare ad una visione rigorosa e – vorrei dire – orgogliosa del loro compito, che è quello di creare e trasmettere conoscenza, anche se questo significa in molti casi abbandonare consuetudini alle quali in molti si erano attaccati. E’ finita un’epoca. Oggi la crisi internazionale ce lo impone: o si cambia o non si è più in grado di reggere la sfida della modernità…”.

 

Bresciaoggi– 28 maggio

“Liceo verso lo sciopero degli scrutini”

░ Maurizio Toscano riferisce del fermento in una scuola di Desenzano sul Garda: la dura presa di posizione, contro i tagli e la riforma, da parte di decine di docenti che aderiscono alle iniziative dei Cobas: sciopero degli scrutini, e il 12 giugno un “sit-in” e un confronto pubblico.

Anche a Desenzano il mondo della scuola è in subbuglio. Nella città dove il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini si è formata politicamente, è lo storico Liceo Baratta, che tra altro la avuta come studentessa, a tirare la protesta. Allo sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS per il 14 e 15 giugno, viene reso noto che hanno manifestato la propria intenzione di partecipare anche numerosi insegnanti del Bagatta… hanno anche deciso di organizzare anche una giornata di incontro con le amministrazioni locali e la stampa per rendere pubbliche le difficoltà nelle quali si troverà il liceo…

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Maturità, l’incognita delle ammissioni”

░ di Annachiara Sacchi. Il vista dell’esame, che parte il 22 giugno con la prima prova scritta, studenti.it ha sondato gli umori (e i timori) dei candidati; si calcola che 100,000 circa rischiano di non essere ammessi all’esame, per mancanza del requisito imprescindibile della sufficienza in tutte le materie allo scrutinio di quinta classe; in crescita il numero di coloro che prevedono commissioni più severe che nel passato.

“…secondo l’ordinanza ministeriale n, 44 del 5 maggio scorso, sono ammessi solo gli alunni “che conseguano nello scrutinio finale una votazione non inferiore a 6 decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. In sostanza, visto che alla fine del primo quadrimestre si contavano 300,000 insufficienze, tra gli iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori, si teme che la non ammissione possa riguardare un esercito di centomila ragazzi. Certo, sempre l’ordinanza spiega che “il consiglio di classe adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione delle deliberazioni di ammissione”. Ma resta il fatto: basta un 5 per dire addio all’esame. Terrore. Secondo un sondaggio di Studenti.it il 32% dei maturandi è consapevole del fatto che non ci saranno sconti. Si gioca tutto con le ultime interrogazione. Richiesta disperata: “sei politico”…. Annata dura anche per i 25.800 privatisti: per accedere all’esame dovranno sostenere il test preliminare. E nuovi ostacoli sono previsti per i bravissimi, per i quali la lode diventa quasi un miraggio: potrà essere assegnata solo a chi avrà ottenuto il punteggio massimo in tutte le prove: arriverà a 100 senza usufruire del bonus di cinque punti, e sarà ammesso con la media dell’otto.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“E’ soltanto un annuncio: La norma sarà aggirata”

░ Nella stesa pagina del precedente articolo, gli fa da contrappunto il parere bonario dell’”esperto”, il preside Michele D’Elia del Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.

“E’ solo un annuncio: La norma sarà aggirata come un valzer. Perché il voto non è mai del singolo docente. Lo dice la legge: il professore propone una valutazione di cui è prevista una sintesi collegiale…Se i 5 sono due, saranno portati al 6, perché quei voti potrebbero essere il frutto di un momento di calo. Diverso se si tratta di materie d’indirizzo su cui non si può transigere. Comunque, saremo equilibrati…”.

 

Corriere della sera– 29 maggio

“Si torna a un sano rigore, non ci saranno miracoli”

░ Nella stessa pagina dei due precedenti, ecco la posizione più burbera (ma solo nel tono) del d.s. Ennio Ferrara che dirige il Liceo Umberto I di Napoli.

“Un segnale era necessario, un ritorno a un sano rigore valutativo ci voleva. Rispetteremo la normativa vigente, poi saranno i consigli di classe a valutare. Insomma, per i ragazzi un margine di speranza c’è. Ma se ci sono insufficienze in più materie, allora il miracolo è impossibile. I nostri ragazzi sono stati preparati da tempo alla novità di quest’anno e sanno che chi ha studiato può state tranquillo. La scheda di ogni studente è oggetto di un’attentissima analisi diagnostica.. Non c’è stato mai lassismo nelle nostre valutazioni.. Le regole introdotte dal Ministro Gelmini sono uno stimolo in più ad essere rigorosi”.

 

La Repubblica (ed.Torino)– 31 maggio

“La scuola è nel caos, il riordino delle superiori mette in forse l’avvio”

░ Un articolo di Stefano Parola sugli effetti che i tagli della manovra di aggiustamento produrrà sui bilanci della P.A. in Piemonte, costretta a tagliare i servizi ai cittadini, anche nella scuola. Cresce la protesta.

Nelle Superiori, il prossimo a.s. s’inizierà il 13 settembre. Forse. L’incertezza deriva dal fatto che le operazioni per creare le classi sono ancora in alto mare. “Siamo in ritardo di tre mesi”, denuncia il segretario della Cisl Scuola Piemonte, Enzo Pappalettera. E pure l’assessore provinciale all’Istruzione, Umberto d’Ottavio, concorda….

La colpa è quasi tutta del riordino delle Superiori, varato dal Ministero a inizio anno. La novità ha fatto slittare di due mesi il termine ultimo per le iscrizioni, generando un primo ritardo. Che nelle ultime settimane si sta dilatando ulteriormente. Come spiega Pappaletterra, il Ministero sta valutando se annullare le differenze di organico presenti negli istituti con più tipi di scuole. Finora a quelle che, ad esempio, avevano sia il liceo classico che lo scientifico venivano assegnate due distinte quantità di docenti. Ora negli uffici di Roma stanno valutando di rendere il sistema più flessibile in vista di assorbire meglio i tagli dell’anno prossimo. Un modo per permettere ai prof “di troppo” di trovare un nuovo posto, sempre nello stesso istituto… Altro busillis: chi insegna le materie nuove ? A parte che il decreto che lo stabilisce dev’essere ancora approvato, le scuole avranno comunque bisogno di giorni per ragionare su come salvaguardare il personale sfruttando le nuove possibilità..

 

ItaliaOggi – 1 giugno

“Licei, pronti i nuovi programmi”

░ Mario D’Adamo definitive le indicazioni nazionali, più attenti ai docenti che non alle competenze degli alunni

“…le competenze nazionali, nel loro testo definitivo, sono disponibili dal 26 maggio scorso, sul sito di INDIRE, 415 pagine di regolamento e allegati. Indicazioni elaborate tutte insieme e nel breve volgere di pochi mesi. Il lavoro della commissione, coordinato da Max Bruschi è stato, per altro, facilitato dal patrimonio documentale di decenni di sperimentazioni nelle scuole superiori. Gli esperti hanno dovuto esaminare, prima di concludere la loro attività, gli interventi e i risultati del dibattito culturale e scientifico sviluppatosi intorno alla bozza, resa pubblica non più di tre mesi fa. Il loro lavoro si è inevitabilmente confrontato con i risultati cui erano pervenuti i così detti saggi cui il ministro Berlinguer aveva affidato un analogo compito, quello di individuare i contenuti essenziali della formazione. Le indicazioni stabiliscono che ogni disciplina vada insegnata “con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio”, così da salvaguardare gli “statuti epistemici dei singoli ambiti disciplinari”. Le indicazioni rappresentano la “declinazione disciplinare del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione dei percorsi liceali”…. I due paragrafi su cui sono costituite le indicazioni sono le competenze attese al termine del percorso, e gli obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro raggiungimento.

 

Famiglia Cristiana – 6 giugno

“Si avvicina l’esame di terza media. ”

░ Tutte le novità, a partire dal voto, in un articolo di Rosanna Precchia.

Entra in vigore quest’anno il nuovo sistema di valutazione per l’esame di terza media.. il voto finale sarà frutto della media matematica di: voto di ammissione all’esame, prova scritta di italiano, prova scritta di matematica, prova scritta Invalsi di italiano e matematica, prove scritte di lingue, colloquio. Per uscire con 10 bisognerà ottenere il massimo voto in ognuna, di conseguenza l’esame ha rispetto al passato un’importanza maggiore. Il calendario delle prove è fissato dai dirigenti scolastici, tranne che per quella nazionale, che tutti sosterranno il 17 giugno alle ore 8,30. I test sono preparati dall’Invalsi e consegnati alle singole scuole. Per lo svolgimento, l’alunno ha a disposizione due ore che comprendono consegna, spiegazione e compilazione dei fascicoli con i test.

 

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

“Un risparmio da sei miliardi”

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

“Limina censura presidi e insegnanti”

“Maturità, martedì le commissioni”

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

“Il collegio docenti può fare politica ?”

 

Il Sole 24 ORE – 21 maggio

“Rinnovo contratto per 10mila presidi”

░ Nelle Notizie in breve

Sindacati e amministrazione pubblica hanno firmato il rinnovo del contratto ei 10mila dirigenti scolatici di tutta Italia; l’accordo è stato sottoscritto con la parte pubblica presso L’ARAN, dai sindacati di categoria ANP Cida; CISL Scuola, FLC Cgil, SNALS Confsal e UIL Scuola, e riguarda il quadriennio normativo 2006/2009, e i due bienni economici compresi. Per il primo biennio economico verranno corrisposti 2015 euro mensili mentre sul secondo biennio l’aumento sarà di quasi 150 euro.

 

CORRIERE DELLA SERA (ed.Roma) – 21 maggio

“Gli studenti promuovono gli insegnanti”

░ All’Istituto Newton, l’esito di una campionatura della “satisfaction” degli alunni è la seguente: bene la didattica; male la pulizia dell’istituto; bocciate le gite scolastiche.

Collegio dei docenti a porte aperte, ieri, nell’aula magna del liceo scientifico Newton. Normalmente off limits, come vuole la norma, il Consiglio d’istituto si è trasformato in un dibattito a più voci: Professori, genitori e studenti a confronto…. Dialogo schietto, e qualche faccia sorpresa, si sono avuti quando gli studenti hanno esposto i loro voti a prof, scuola preside. Note dolenti, pulizia e stato dell’edificio scolastico… Bene il rapporto con i docenti e i compagni di classe. Ottima la didattica. Non piacciono invece le gite scolastiche (“disorganizzate”). Anche genitori, docenti e personale ATA hanno espresso il loro giudizio sulla scuola, tramite questionario. Al Newton sono, non a caso, campioni di “finanza creativa”: mercatini, concerti, mostre, prof e studenti si impegnano a scovare fondi per finanziare i progetti scolastici. “L’autovalutazione, rilancia il preside Rusconi – e i consigli a porte aperte dovrebbero essere obbligatori”.

 

La Repubblica (ed.Roma) – 21 maggio

“Scuola al collasso, il governo sospenda i tagli”

░ Sara Grattoggi riferisce del sit-in dei docenti in protesta davanti al ministero. Il presidente della Provincia Zingaretti se ne fa interprete “gli studenti sono danneggiati dall’incapacità del governo”. Anche i dd.ss si attivano inviando una lettera a 200 mila famiglie, sui tagli.

La denunzia dei presidi laziali sullo stato di sofferenza della scuola pubblica rilancia la protesta dei coordinamenti romani e trova sponda nel mondo politico. Il documento inviato a 200 mila famiglie, dai dirigenti dell’Associazione scuole autonome del Lazio “conferma che le scelte del governo sino un colpo mortale all’istruzione pubblica”, secondo il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che ha lanciato un appello all’esecutivo perché cambi rotta…. Dopo giorni di mobilitazioni, in serata arriva una buona notizia da viale Trastevere, dove alcune centinaia di insegnanti e di famiglie del Coordinamento permanente delle scuole di Roma hanno protestato ieri pomeriggio. Il direttore generale per il personale della scuola del Ministero, Luciano Chiappetta ha assicurato che il prossimo settembre sarà attivato un numero di classi a tempo pieno pari a quello dell’a.s. 2009-10.

 

AVVENIRE – 22 maggio

“Un risparmio da sei miliardi”

░ Enrico Lenzi riporta i dati Agesc che suggeriscono quanta riconoscenza lo Stato, cioè tutti noi, debba avere nei riguardi della scuola paritaria

Sei miliardi di euro. A tanto ammonta il risparmio che lo Stato ogni anno realizza con la presenza della scuola paritaria. Un conteggio realizzato dall’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (Agesc) prendendo in esame quanto lo Stato, cioè tutti noi, spende per l’istruzione per ogni singolo studente, sia nella scuola statale che in quella paritaria. Si scopre così che nella materna statale, lo Stato spende per ogni bambino 6.116 euro, mentre ne stanzia 584 se è iscritto in una paritaria. La differenza: 5.532 euro. Non solo,. Se tutti i bambini delle materne paritarie traslocassero in blocco nella materna statale, lo Stato dovrebbe aumentare la propria spesa di tre miliardi e 436 milioni di euro. Stesso discorso per le elementari: 7.366 euro per studente nella statale e 866 per quello della paritaria. In questo caso, la presenza delle paritarie procura allo Stato un risparmio di un miliardo 202 milioni di euro. Nelle medie inferiori, il risparmio statale si ferma a 496 milioni di euro (7.688 contro 106), mentre per le superiori si supera di poco il miliardo. … Le regioni intervengono prevalentemente nel settore della scuola materna. Quasi tutte, tranne Lazio, Marche e Campania… prevedono contributi (con uno spettro decisamente ampio). Si va dalla completa parità Si va dalla completa parità di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, tra tutte le scuole, indipendentemente dal gestore, agli stanziamenti, anche milionari delle altre regioni…. Lombardia, Veneto e Sicilia si sono dotate di una legge regionale che introduce un buono scuola per le famiglie con i figli iscritti alle paritarie, mentre le altre prevedono contributi inseriti, però, nelle leggi sul diritto allo studio.

 

LA REPUBBLICA – 22 maggio

“Schiaffeggia uno studente. Prof nei guai al Majorana”

░ Un trafiletto amarissimo, nella edizione di Palermo.

Uno schiaffo allo studente che lo aveva insultato ha nesso nei guai un professore di lungo corso dell’ITI Ettore Maiorana. Il d.s. della scuola di via Astorino ha avviato l’iter disciplinare nei confronti del docente. Intanto, ieri mattina il padre del ragazzo – che non ha ancora presentato denuncia - è arrivato davanti all’istituto per avere spiegazioni sull’accaduto. Il dirigente ha deciso di avvertire la polizia, per paura di un’aggressione ai danni dell’insegnante. Secondo una prima ricostruzione, il professore avrebbe reagito con uno schiaffo al volto di uno studente di IV anno che aveva rimproverato e che, per tutta risposta, lo aveva offeso con alcune parolacce.

 

LA REPUBBLICA (ed.Bologna) – 22 maggio

“Limina censura presidi e insegnanti”

░ La Cgil chiede le dimissioni del direttore dell’USR; aveva detto che è dovere dei dipendenti pubblici non criticare l’amministrazione. Ilaria Venturi riferisce della dichiarazione del funzionario e delle reazioni.

No al bavaglio a presidi e insegnanti. E’ bufera sul richiamo di Marcello Limina a non parlare male dell’amministrazione scolastica sulla stampa. Pena, sanzioni disciplinari. Immediata la reazione della FLC Cgil: il segretario nazionale Mimmo Pantaleo e i segretari regionali Danilo Barbi e Raffaella Morsia ieri hanno chiesto le dimissioni del direttore dell’US dell’Emilia Romagna. La replica del direttore: “Ma quale bavaglio. La nota era riservata solo ai miei dirigenti provinciali,

una comunicazione tra me e loro… Per risolvere i problemi ci vuole una comunicazione adeguata, corretta, non urlata e sguaiata ”.

 

La Sicilia – 22 maggio

“Maturità, martedì le commissioni”

░ Un articolo di Mario Castro, riferito alle scuole della provincia di Catania, nell’imminenza della prova più attesa dagli studenti e dalle loro famiglie (e anche dalla Stampa, sempre coinvolta).

Martedì prossimo arriveranno i nomi dei componenti le 292 commissioni (se i in meno dell’ scorso a.s.)degli esami di Stato edizione 2009-10. Successivamente, gli assenti saranno sostituiti dall’USP (coloro i quali non si presenteranno comunicheranno le motivazioni dell’assenza il 21 giugno, all’insediamento delle commissioni)… Il condizionale sulla effettiva presenza dei candidati agli esami deriva dal fatto che essi, in sede di scrutinio finale, dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline. C’è una somiglianza con i vecchi esami di maturità, quando chi non superava la prova scritta d’Italiano non poteva sostenere l’orale. Però solo in detta disciplina (il colloquio era su tutte le altre materie). In questa edizione si è ancora più rigidi, dal momento che basta una insufficienza per non essere ammessi agli esami…. Ovviamente, questo farà aumentare il contenzioso, per cui è necessario che, anche se la valutazione è ormai numerica, e quindi non desta equivoci ci interpretazione, i verbali dovranno essere redatti con precisione, puntualità e opportune motivazioni… Per quanto concerne i privatisti, entro il mese di maggio dovranno sostenere esami di idoneità, per essere ammessi agli esami, e anche loro dovranno riportare la sufficienza in tutte le discipline…

 

Il Gazzettino - 24 maggio

“A Palermo, 2500 ragazzi ricordano Falcone”

░ Li hanno sbarcati nel porto di Palermo, due “navi della legalità” – provenienti da Napoli e Civitavecchia, ribattezzate coi nomi Giovanni e Paolo, dei magistrati simbolo caduti nella lotta alla mafia.

Obiettivo del viaggio, promosso dal Miur e dalla Fondazione Falcone, è stato quello di fare incontrare i coetanei palermitani, in occasione del 18/mo anniversario della strage, e con loro gridare il “no” alla mafia. Ad attenderli sul molo c’erano la sorella di Giovanni Falcone, Maria.. insieme a don Ciotti, presidente di Libera.. e al procuratore antimafia Piero Grasso… in cielo volavano palloncini tricolore e i ragazzi intonavano l’inno d’Italia.

 

il Giornale – 24 maggio

“Gelmini: Siamo pronti a dare più armi all’esercito degli insegnanti”

░ “Patto per la legalità” tra studenti, insegnanti e operatori della giustizia ricordando le vittime della strage di Capaci. La dichiarazione del Ministro nell’aula bunker dell’Ucciardone.

“Aveva ragione Bufalino quando diceva che per sconfiggere la mafia occorre un esercito di maestre, e la nostra intenzione è quella di fornire sempre più armi a questo esercito perché si può sconfiggere Cosa Nostra anche con gli strumenti della conoscenza”.

 

la Repubblica – 24 maggio

“Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”

░ Caterina Pasolini firma questo articolo e magari anche lo straordinario titolo. Complimenti, a tutti in redazione; ora so che ho buttato 38 anni in cattedra. Continuateci a giocare con la scuola ! La frase messa nel titolo è tratta dalla intervista alla collega Paola Mastrocola, professoressa-scrittrice, la quale (con una risata enigmatica) auspica che i ragazzi abbiano più tempo “per guardarsi dentro”; giusto giusto il tempo della scuola. Così a lei stessa è accaduto:”Ero una ragazzina timida e solitaria, introversa. Per me stare via dalle aule quattro mesi era un sogno… passavo le ore sul balcone a leggere o giocare”. Ma che li buttiamo a fare questi soldi per la scuola? Viva, ancora e sempre, Deschooling Society, by Ivan Illich).

 

“A scuola il 30 settembre ? Io sarei entusiasta.. tra altro è anche il mio compleanno”. A dirlo senza remore, con una risata che dietro l’ironia nasconde scoramento, è Paola Mastrocola, docente, scrittrice, autrice tra glia altri libri di “La scuola insegnata al mio cane”. “Per come è oggi la scuola, meno ci stanno i ragazzi e meglio è. Come insegnante trovo più giusto che abbiano tempo per riflettere, stare da soli, trovare le passioni che hanno dentro si sé. – Scuola da buttare ? – Ora serve soprattutto come contenitore sociale visto che tutti i genitori lavorano, le famiglie sono desertificate. Comunque, meglio in classe che davanti ai mille schermi che rimbambiscono. Oggi la scuola dà infarinatura, non cultura e poi comunque dipende da chi incontri. Avrebbe bisogno di essere sconvolta, ripensata, altro che riformine, ma mancano le idee e sappiamo solo copiare il modello anglosassone che, tra altro, ha già fallito….

- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…

 

la Repubblica – 25maggio

“Scuola a ottobre, bufera sul Pdl. Gelmini:”Un aiuto al turismo”

░ Questo curatore della rassegna pregustava già il seguito, nella stessa testata giornalistica che il giorno 24 aveva ammiccato (articolo della Pasolini) al libero pensiero della Mastrocola (…”meno ci stanno i ragazzi e meglio è”). Marina Cavalieri ci informa che la Gelmini i ragazzi li manderebbe non sul balcone a guardarsi dentro, ma in spiaggia a guardare fuori. Aspettiamo, sempre meno pazienti, che di scuola si parli con argomenti pedagogici e non per esprimere giudizi immotivati, nè motivando con esigenze economiche (come ha fatto il ministro fin dal giorno dell’insediamento). Registriamo che la Mastrocola aveva azzeccato (- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…), perché il fronte dei genitori è compatto: riducendo i 200 giorni di scuola – dicono - si va al di sotto dello standard europeo e si fa cassa sulla pelle delle famiglie.

La Lega liquida tutto come una polemica inutile. I presidi si preoccupano. I sindacati si dividono. I genitori non ne vogliono sentire parlare. Favorevole, invece, il sindacato italiano balneari. La proposta di posticipare l’apertura dell’anno scolastico al 30 settembre, fatta da un senatore del PDL, scatena preoccupazioni e polemiche rituali, ma anche qualche consenso. A cominciare dal ministro Gelmini che, intervistata da Sky TG24 ha detto: “Io sono molto aperta su questo, se ne può discutere. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze”…. La paura di avere una scuola ridotta al minimo la esprime anche il PD. Secondo il capogruppo in commissione cultura della Camera… Tra interessi delle famiglie e quelli del turismo c’è però anche la delicata questione dell’apprendimento. “Sarebbe un errore. Il tempo dell’apprendimento è - Spiega Benedetto Vertecchi, pedagogista - il tempo dell’interiorizzazione, per imparare ci voglio tempi lunghi”.

 

la Padania– 26 maggio

“Ma quante assurdità negli orari di lezione”

░ Ancora in tema di calendario scolastico, e ancora una proposta minimalista; questa è argomentata con riferimento all’Europa, dove si fanno, mediamente 20 ore di lezione a settimana. - Perché farne trenta ? Si chiede Sergio Bianchini, presidente dell’Associazione “per una scuola nostra, regionale e federale”. Con i 2 precedenti fanno 3: per questo signore, le ore di scuola sono ore fagocitate ai giovani, dallo Stato

Il dibattito sulla data d’inizio della scuola… ha sicuramente fissato nella mente dei lettori una quantità: 200. Duecento sono i giorni di scuola in Italia. …La riduzione a 5, dei giorni di scuola si può fare ma lasciando inalterato il volume totale delle ore annuali e settimanali, cioè 30 ore (in media) per 33 settimane, pari a 990 ore annue. Quindi, nella scuola in cui si fa la settimana corta bisogna tenere l’alunno in classe sei ore al giorno… Per avere un ritmo ragionevole, pari a 4 ore al giorno per 5 giorni tipici della modernità, il curricolo deve arrivare

A 20 ore settimanali, che non sono un’assurdità bensì corrispondono al peso della scuola di 40 anni fa… Centralismo, meridionalismo, sindacalismo, alleati per la pelle, hanno caricato la vita del giovane di questo peso insostenibile, che è tale anche per la finanza pubblica. In Europa, il curricolo obbligatorio viaggia intorno alle 20 ore settimanali… In Danimarca, le ore annue obbligatorie variano da 600 a 660, e in ogni ora ci sono 15 minuti di pausa ritualizzata. In Finlandia – giudicato il Paese con la massima preparazione degli allievi –le lezioni obbligatorie durano tre ore al giorno.

 

Il Nuovo Corriere viterbese– 27 maggio

“Il collegio docenti può fare politica ?”

░ Cinzia Rossi riferisce della polemica scoppiata tra il sindaco di Viterbo e eurodeputato Pdl, Giulio Marini e un collegio dei docenti auto convocato come assemblea di protesta contro la politica scolastica del governo e alla riforma Gelmini. A questa si è rivolto l’eurodeputato con un’interrogazione a risposta scritta, in sede parlamentare.

Sulla protesta degli insegnanti dell’ISIS di Tarquinia contro la politica scolastica attuata dal governo, interviene il deputato Giulio Marini, che critica aspramente il comportamento del collegio docenti rivolgendosi direttamente al ministro: “Il collegio dei docenti può impartire a genitori e alunni un indirizzo politico?”...L’organo scolastico ha infatti approvato a maggioranza un documento nel quale si illustra la drammatica situazione in cui versa attualmente la scuola, e soprattutto le prospettive per il futuro alla luce della politica dei tagli posta in essere dal governo. Il collegio avrebbe, inoltre, convocato un’assemblea tra genitori e alunni per discutere quella che è stata definita “una dissennata politica di tagli..”. Al Ministro Marini chiede quali provvedimenti riterrà opportuno adottare nel caso venisse accertato un eccesso di competenza e il mancato rispetto di quelle che sono le attribuzioni spettanti all’organo scolastico “

 

 

 

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

“Lo spezzatino della Gelmini”

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

“Tecnici con più cattedre atipiche”

“A scuola un equivoco tecnico”

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

Italia Oggi – 14 maggio

“Opere da 11 mld, ma cantieri solo per le scuole”

░ Un articolo di Simonetta Scarane sul finanziamento CIPE per progetti infrastrutturali; operativi solo i 358 milioni per la messa in sicurezza.

Via libera, ieri, del Cipe a progetti relativi alla realizzazione di infrastrutture per 11 miliardi. Ma a ben guardare, i cantieri tanto attesi dall’industria, in funzione anticrisi, che potranno partire subito saranno soltanto quelli previsti dal piano per le scuole. Interventi straordinari per 358 milioni finalizzati alla messa in sicurezza delle scuole, che hanno ottenuto il plauso dell’Assoviazione dei Comuni, Anci, e dei costruttori, Ance, che insieme faranno opera di tutoraggio sull’attuazione… Ma i progetti licenziati dal CIPE ieri non sono la risposta che si attendono.. per dare subito ossigeno alle imprese.

 

Il Messaggero– 14 maggio

“Gentili: Ora una scuola più in sintonia con le esigenze del mercato”

░ Un’intervista a Claudio Gentili, direttore dell’area Education lascia capire che Confindustria, da sempre il grillo parlante di scuola-Pinocchio, sembra questa volta essere soddisfatta della politica attuata dal ministro Gelmini per una scuola più in sintonia con il mercato.

“Salvo il caso del Classico, il fascino della tradizione comincia a perdere colpi. Le tecnologie e le scienze applicate piacciono ai giovani, ce ne siamo accorti sommando gli iscritti ai percorsi tecnologici e applicativi…. Quest’anno ci sono dati incoraggianti che riguardano gli indirizzi innovativi; la crescita di iscritti nelle scuole che hanno scienze applicate si registra soprattutto a Nord. … Sono 76.000 le posizioni ancora scoperte sul mercato: purtroppo le aziende cercano tecnici che non trovano. Le colpe risalgono al passato: poco dialogo tra il mondo produttivo e quello della scuola.

 

left– 14 maggio

“Lo spezzatino della Gelmini”

░ Un commento di Ilaria Bonaccorsi critica la Gelmini per un impegno sul tempo pieno, non mantenuto.

Ricordate il capannello con le tende degli insegnanti stazionare per mesi su viale Trastevere di fronte al Ministero ?... Una cosa era sfuggita a molti, una cosa che da settembre 2010 sarà, purtroppo, ben chiara ai genitori di quei bambini che si affacceranno alle primarie: il tempo pieno non esiste più. “Levatevelo dalla testa” ha detto oggi la dirigente di una delle più grandi scuole del centro di Roma, ai genitori disorientati. “Il tempo pieno eliminato. Esiste il tempo scuola”. E che cosa vuol dire, in soldoni ? Qual è la differenza tra tempo pieno e tempo scuola ? Il primo prevedeva, per es., alle primarie, 40 ore di scuola, con un organico di due maestre per classe, più due ore di compresenza. Il tempo scuola prevede, quando va bene, sempre 40 ore ma con un organico di una maestra che copre 22 ore di lezione (la famosa “prevalente”) e poi sulle ore restanti si innesca la macchina mortale di quello che è stato definito “lo spezzatino” cioè un turnover di insegnanti che andranno a coprire le ore di buco… L’inganno, va detto, è stato costruito ad arte perché dovete ammettere che celare dietro alle parole tempo “scuola, la sottrazione di insegnanti.. richiede un certo ingegno. L’ingegno dei demolitori.

 

Il manifesto– 14 maggio

“Test INVALSI: ambigui, inutili e perfino pericolosi”

░ Bruno Moretto e Giorgio Tassinari disegnano un ritratto in nero dei test che sono stati somministrati, la settimana scorsa, nelle classi seconda e quinta elementare e nelle prime classi della media.

.... L’esercizio INVALSI 2010 ricade nella categoria delle operazioni politiche dal significato ambiguo, e pertanto pericoloso… Il retroterra ideologico e tecnico dell’operazione Invalsi è in un documento redatto da Daniele Cecchi, Andrea Ichino e Giorgio Cittadini, i quali sostengono che il sistema educativo debba fungere da supporto allo sviluppo economico, e dunque debba essere organizzato in funzione ancillare alle necessità dell’economia…. Se si vuole cercare di misurare l’efficacia delle istituzioni scolastiche, ovvero individuare dove concentrare gli interventi.. una rilevazione totale è ridondante, anche perché gli errori di rilevazione conseguenti (in quanto autogestita dalle scuole con personale non specializzato) si presume saranno assai diffusi. Sarebbe sufficiente e molto meno costosa un’indagine campionaria, come il sistema PISA-OCSE che, infatti, costituisce la base conoscitiva per la messa a punto delle politiche scolastiche in molti paesi. E sarebbe necessario che tutta l’operazione avesse un impianto cooperativo, in modo che lo strumento di rilevazione delle competenze affianchi l’attività della scuola e ne valorizzi l’autonomia…. Infine, poche parole sul questionario somministrato ai bambini che dovrebbe servire ad accertare le condizioni socio-culturali e socio-economiche delle famiglie da cui provengono. Ciò pensiamo derivi dalla volontà positiva di metterle in relazione con i risultati degli studenti. Tuttavia, Piero Cipollone e i tecnici al suo servizio hanno pensato che a tali domande debbano rispondere i bambini stessi e non i genitori. Ancora, qual è il motivo di un approccio così grossolano e al limite della legalità ?.. Ad ogni modo, acquisire il consenso dei genitori parrebbe il minimo. Va ricordato che la decisione di sottoporre i bambini alla rilevazione è frutto di una mera circolare di un direttore generale. Pertanto, le prove Invalsi così concepite non sono obbligatorie e le scuole non sono tenute a somministrarle…

 

CORRIERE DELLA SERA – 15 maggio

“La babele dei libri di testo: ancora senza programmi”

░ Gli editori e i sindacati protestano per lo stato di incertezza che permane nell’editoria e tra i professori (in difficoltà nelle scelte) mentre mancano solo 16 giorni al termine (primo giugno) ultimo entro il quale occorre deliberare le adozioni (e renderle note agli editori che sono in difficoltà, costretti a programmare al buio la linea editoriale). Inutile l’appello dei sindacati al Ministero, per ottenere una proroga.

..Ormai ci siamo. Questione di giorni. Ma non c’è ancora la versione definitiva delle c.d. Indicazioni nazionali, cioè dei nuovi programmi. In sostanza, non è ancora chiaro che cosa ci debba essere in quei testi per il primo anno dei licei, degli istituti tecnici e dei professionali. Le indicazioni non sono state ancora pubblicate in Gazzetta ufficiale; esistono solo delle bozze ancora aperte a modifiche e suggerimenti… “In molti casi, dice Mimmo Pantaleo – segretario generale della Cgil-scuola, i collegi dei professori hanno deciso di rimandare la scelta, tanto più che i libri adesso saranno validi per sei anni.”

 

Avvenire – 15 maggio

“La scuola diventa digitale, 800 gli istituti in gara”

░ In un trafiletto, il quotidiano dà notizia di un concorso promosso dal Forum della P.A. e dai ministeri competenti

Il premio “A scuola d’innovazione”… vuole promuovere e valorizzare l’utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole, incentivando la produzione di materiali multimediali realizzati dai docenti in collaborazione con gli studenti. Cinque le categorie: giochi educativi, lezioni ed esercizi multimediali su specifiche discipline, simulazioni ed esperimenti, sostegni didattici per studenti disabili, sensibilizzazione su temi sociali, interculturali, ambientali, di pari opportunità e di attualità. I migliori saranno sul portale: www.innovazionescuola.gov.it

 

Il Messaggero – 17 maggio

“Tempo pieno, nuove proteste. La Gelmini:aumenterà”

░ Anna Maria Sersale riporta le proteste delle famiglie (che organizzano manifestazioni) e dei sindacati per la difficile situazione del tempo pieno nelle elementari romane. Secondo il Ministro sono state attivate 3000 classi in più.

”Alle elementari, l’anno prossimo ci sarà l’aumento del tempo pieno”, Parola di Ministro. Le rassicurazioni non placano le proteste delle famiglie, che dalle scuole ricevono docce gelate… Roma è una delle città più colpite, affermano i sindacati confederali… Secondo il Ministro, quelle dei genitori sono polemiche strumentali. Viale Trastevere snocciola una serie di dati: “dal 2010-11 saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi.

Per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno fruire di questo quadro orario. Nel 2009-10, infatti, sono state attivate 2176 classi a tempo pieno in più rispetto all’anno scolastico 2008-2009. Significa che negli ultimi due anni, grazie all’introduzione del maestro unico e all’abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento di 2598 classi a tempo pieno. L’anno prossimo l’aumento riguarderà tutte le regioni d’Italia. Gli incrementi maggiori si registreranno in Puglia, Lombardia, Sardegna e veneto…. La scelta del Ministero di ridurre di due o tre il numero di docenti di ogni scuola a tempo pieno con più di 20 classi, fa sì che l’orario di 40 ore verrà coperto con spezzoni di orario dei docenti di tutte le classi…

 

Avvenire – 18 maggio

“Su Tempo pieno, nuova guerra di cifre”

░ IL balletto delle cifre, tra Ministro, opposizione e sindacati, in un articolo di Enrico Lenzi

Sul tempo pieno alla scuola elementare è ancora guerra di cifre. “A settembre aumenteranno”, annunzia il Ministro della P.I. “A noi risultano solo tagli” replicano all’unisono i sindacati. … In mezzo ci sono migliaia di famiglie che, compiuta la scelta in fase d’iscrizione a gennaio-febbraio scorsi, attendono ora di vedere confermata la propria indicazione del tempo scuola per i propri figli… (Secondo il Ministro) con l’introduzione del maestro unico prevalente vi è stato l’aumento di quasi tremila classi complessive negli ultimi due anni. “E’ un altro impegno che il governo ha mantenuto”. Secca la replica dell’opposizione : “Scambiare il tempo pieno per il tempo lungo a maestro prevalente è come spacciare fondi di bicchiere per diamanti”, afferma Francesca Pugliesi, responsabile scuola del Partito democratico. Sulla stessa linea i sindacati… La parola torna al Ministro, soprattutto al tavolo di confronto con i sindacati, per cercare di fare chiarezza su questa guerra di cifre e dare risposte certe alle famiglie.

 

Italia Oggi – 18 maggio

“Tecnici con più cattedre atipiche”

░ Antimo Di Geronimo spiega come l’operazione classi di concorso atipiche consentirà di contenere l’esubero di docenti, negli istituti tecnici e negli istituti professione (nelle prime classi dei quali, da settembre parte la riforma).

Aumenta il numero delle classi di concorso atipiche negli istituti tecnici e professionali; lo ha fatto sapere il Miur con una Nota emanata il girono 11 maggio scorso. L’ampliamento si è reso necessario per agevolare la possibilità di ricollocazione dei docenti di ruolo, a seguito delle modifiche introdotte dalla Riforma. A differenza che in passato, dunque, una determinata materia o un ceppo di discipline potrà essere insegnato da docenti in possesso di abilitazioni diverse. Per es., la Matematica, negli istituti tecnici di indirizzo amministrativo potrà essere insegnata indifferentemente dai docenti in possesso dell’abilitazione in Matematica (cl. a047), Matematica applicata (cl. a048), e ora, dopo le ultime modifiche, anche dai docenti di Matematica e Fisica (cl. a049)… Sempre negli istituti tecnici, il Ministero ha disposto che, nell’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, la Fisica potrà essere insegnata oltre che dai docenti in possesso dell’abilitazione specifica (cl. a038), anche dai docenti di Scienze (cl. a060), Chimica agraria (cl. a012), Chimica e tecnologie chimiche (cl. a013). Idem per l’indirizzo Turismo. Un’altra integrazione importante riguarda Tecnologie informatiche, che saranno insegnate nel biennio dell’indirizzo agrario dai docenti di Dattilografia (cl. a075) e Trattamento testi. (cl. a076). Sempre nell’indirizzo Agraria, agroalimentare e agroindustria, l’insegnamento di Fisica nelle ore di compresenza è stato esteso anche agli insegnanti tecnicopratici di esercitazione agraria (cl. 5/C). Nei professionali, gli insegnanti della classe 5/C potranno essere impegnati in compresenza anche nelle ore di Chimica. Sempre nei professionali, un forte ampliamento della fungibilità degli impieghi riguarda i docenti di Discipline plastiche (cl. a022), Disegno e Storia dell’Arte (cl. a025), Linguaggi per la cinematografia e per la televisione (cl. a044), Tecnica fotografica (cl. a065) che potranno essere impiegati per insegnare Tecnologie e Tecniche di rappresentazione. Quanto alle regole per la ricollocazione dei docenti, l’Amministrazione ha rimandato alla nota del 21 aprile scorso (prot.1348), con la quale ha spiegato ai dd.ss. che gli insegnamenti che trovano confluenza in più classi di concorso del pregresso ordinamento dovranno essere trattati, appunto, come insegnamenti atipici, la cui assegnazione alle classi di concorso dovrà prioritariamente mirare a salvaguardare la titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale determinazione delle cattedre e la continuità didattica. In presenza, nella scuola, di più di un titolare di insegnamenti atipici, i dirigenti dovranno dare la precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria d’istituto, unificata incrociando le varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art.7 del contratto sulla mobilità del 16 febbraio tenendo presente, dunque, anche l’eventuale possesso dei requisiti di amovibilità previsti dalla legge 104/1992 per i disabili e per chi li assiste. In assenza di titolari da salvaguardare, l’assegnazione dovrà avvenire prioritariamente, previa intesa con USP, attingendo alle classi in esubero.. ,

 

Il Sole 24 Ore – 19 maggio

“A scuola un equivoco tecnico”

░ L’istruzione tecnica e professionale avrebbe, per la collocazione tra scuola e impresa, una sua specificità che la collocherebbe su un piano del tutto differente rispetto ai licei. Accade però che, nonostante il riordino scolastico, le iscrizioni negli istituti non aumentano: l’errore, a parere del commentatore,Andrea Casalegno – che prende spunto da uno studio di TreeLLLe, associazione non profit per il miglioramento della scuola - sta nel fatto che la Riforma li avvicina all’area stessa dei licei, e così collocati, non essendone stato potenziato, anzi !, il livello dell’offerta formativa, cedono, nel confronto con i licei.

Un’immagine dell’Italia di domani: è questo, nulla di meno, che emerge dall’analisi delle domande di iscrizione alla scuola secondaria superiore per il prossimo a.s., anticipata dal Sole 24 Ore, mercoledì 12 maggio. Il delicato passaggio dalla scuola media alle superiori si rifletterà nella preparazione dei giovani che si affacceranno nel mercato del lavoro dal 2016. Ma la loro preparazione corrisponderà, a quella data, alla richiesta delle imprese? I giovani e le famiglie continuano a scegliere, in maniera crescente, l’istruzione liceale. Negli ultimi due anni c’era stata una leggera riscossa degli istituti tecnici, ma questa tendenza sembra essersi fermata con l’approvazione della Riforma Gelmini, che pure aveva tra i suoi obiettivi una svolta verso la professionalizzazione. Le scelte dei giovani e delle famiglie sono dunque criticabili ? Credo siano, al contrario, sostanzialmente equilibrate, poiché riflettono la fisiologica tendenza di tutte le società evolute ad accrescere i livelli di istruzione. Una tendenza che si esprime, da noi, nel calo costante (non però nel crollo) delle iscrizioni agli istituti professionali che oggi ammontano a poco meno del 20%, con flessione del 2,2% rispetto all’anno precedente. Non dimentichiamo, inoltre, che la riforma Gelmini muoverà i primi passi nel prossimo a.s. Oggi le scelte sono state compiute in base a una previsione, non all’esperienza diretta, e nei prossimi anni si potranno correggere, se le novità, per ora esistenti solo sulla carta, si conquisteranno sul campo un profilo solido e convincente. Vediamo dunque perché la fotografia scattata dalle domande d’iscrizione all’a.s. 2010-11 non mi pare equilibrata. Sommando il settore economico (14% gli ex ragionieri) e il settore tecnologico (16,8%), l’istituto tecnico, sia pure in calo dell’1,4% rispetto allo scorso anno, conquista saldamente il primo posto: 31% degli iscritti alle scuole secondarie superiori. E’ vero che i licei nel loro complesso arrivano al 49,3% e sono il lieve crescita, ma le diverse forme di istruzione liceale sono largamente disomogenee, ed ha poco senso sommarle. Gli istituti tecnici, invece, pur nella distinzione tra i vari indirizzi, opportunamente ridotti di numero, con la riforma, sono caratterizzati fortemente in senso unitario. Vediamo i licei uno per uno. Il liceo scientifico, con il 25% delle iscrizioni…, resta saldamente al primo posto ed è in crescita. Il classico è sostanzialmente stabile (8,4%... Cresce il linguistico, ma si ferma al 5,5%, mentre è stabile il liceo delle scienze umane… Il liceo musicale e quello artistico sono due scuole di nicchia, culturalmente importanti ma sommati non raggiungono il 4% delle iscrizioni. Ecco dunque la struttura portante dell’istruzione secondaria superiore nel 2010-11: 31% istituti tecnici, 25% liceo scientifico… Se è vero, come è vero che le aziende italiane, soprattutto quelle più innovative hanno difficoltà a reperire tecnici qualificati, come dovremo agire nei prossimi anni per soddisfare le loro richieste e indirizzare i giovani verso le migliori prospettive d’impiego ? Orientando le loro scelte, si dice. D’accordo, ma l’orientamento può soltanto riequilibrare le tendenze in atto, non capovolgerle… La crescita delle iscrizioni ai .licei è una tendenza sociale progressiva e non è possibile né opportuno cercare di invertirla. All’interno di questa crescita, se i nuovo orientamenti (meno latino, più scienze esatte, più scienze umane) sapranno fornire un’istruzione di qualità, le scelte si orienteranno gradualmente verso di essi. Assisteremo così a un’estensione dei nuovi licei… Per quanto riguarda gli istituti tecnici, l’unico modo per farne salire le iscrizioni non è metterli in concorrenza con i licei e scoraggiare l’iscrizione a questi ultimi (in pratica al liceo scientifico) bensì orientare verso i tecnici il calo fisiologico dei professionali. In altre parole. La riscossa degli istituti tecnici non deve avvenire abbassandone i livelli sociali d’istruzione.

Il Giorno – 20 maggio

“Studenti, alle aziende servono tecnici”

░ Massimo Degli Esposti torna sull’esigenza che le industrie hanno di tecnici specializzati – tale carenza è il principale freno allo viluppo -, e sul loro auspicio per una scuola in grado di formarli. Nella sola Lombardia ne mancano 25 mila.

Il Paese “sta vivendo una situazione estremamente critica, per questo, ogni sforzo deve essere indirizzato nella giusta direzione”. La più giusta di tutte - secondo Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria con delega all’Education e presidente della holding del gruppo omonimo -, “è lo sviluppo del capitale umano”…. Il 43% delle iscrizioni a istituti superiori per l’a.s.2010-11 in Lombardia è ancora rivolta ai licei… Dunque, continueranno a mancare molti profili tecnici, e in totale sarebbero 25.000 le professionalità di questo tipo che l’industria non riesce a reperire… (Nella riforma Gelmini)”è apprezzabile lo sforzo di rivalutare il ruolo dell’impresa nella scuola, superando i pregiudizi degli anni Settanta. Questo ha già prodotto un fermento sul territorio, come dimostrano i 15 istituti promossi dalle 15 maggiori associazioni territoriali di Confindustria. Ma la riforma va completata rendendo più fluida la presenza delle imprese negli istituti scolastici e recuperando nelle scuole quelle figure di presidi ingegneri che tanto hanno influito sulla qualità della formazione nel dopoguerra”