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  5. SCUOLA - “Ingiustificata e irragionevole” la diversità di trattamento degli insegnanti precari rispetto ai colleghi di ruolo: lo scrive il Tribunale di Roma assegnando 2.500 euro a una prof per la Carta del docente negata

SCUOLA - “Ingiustificata e irragionevole” la diversità di trattamento degli insegnanti precari rispetto ai colleghi di ruolo: lo scrive il Tribunale di Roma assegnando 2.500 euro a una prof per la Carta del docente negata

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“La disparità di trattamento riscontrabile tra docenti assunti a tempo indeterminato e docenti assunti a tempo determinato risulta effettivamente priva di oggettiva e plausibile spiegazione, rispetto alla finalità dell’istituto, e dunque ingiustificata ed irragionevole, soprattutto considerando che gli artt. 63 e 64 del Ccnl di comparto del 29.11/.2007, nel disciplinare gli obblighi di formazione, non distinguono tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato”: lo dice la sezione Lavoro del Tribunale di Roma accogliendo il ricorso di un’insegnante che per cinque anni scolastici dal 2017/2018 al 2021/2022 ha svolto supplenze senza ricevere la Carta del docente. Il giudice, dunque, ha deciso che alla docente andranno 2.500 euro.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “l’Ordinanza della Corte di Giustizia europea 450/22, come pure la sentenza 1842 del 16 marzo 2022 emessa dal Consiglio di Stato non può essere sovvertita dai giudici. Per questo presentare il ricorso gratuito in Tribunale per chiedere i 500 euro annuali negati, in modalità singola oppure collettiva, sta diventando una procedura sempre più consueta. Possono farlo tutti i docenti precari che hanno svolto supplenze annuali dal 2016 (anche se oggi di ruolo), come pure gli educatori che sono infatti equiparati ai docenti di scuola primaria”.

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

Il giudice del Tribunale di Roma ricorda anche che “potendosi, quindi, prospettare un possibile contrasto con le clausole 4 e 6 dell’accordo quadro allegato alla direttiva n. 70 del 1999, per il diverso trattamento tra docenti di ruolo e docenti con contratto a termine in relazione al beneficio in esame, la questione della compatibilità della relativa normativa con il diritto euro unitario è stata sottoposta alla CGUE la quale, con ordinanza del 18 maggio 2022, emessa nella causa C-450/21” ha bocciato la “normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di assolvere l’obbligo di effettuare attività professionali a distanza”. Inoltre, “la Corte di Giustizia, nella motivazione di detta ordinanza, ha ribadito “il divieto, per quanto riguarda le condizioni di impiego, di trattare i lavoratori a tempo determinato in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato che si trovano in una situazione comparabile”.

Sempre la Corte di Giustizia UE, si legge ancora nella sentenza di Roma, ha rilevato che essendo “la formazione continua dei docenti (…) obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero” e che per entrambi vanno valorizzate “le competenze professionali”, quindi “ha ribadito che la sola natura temporanea di un rapporto di lavoro non è sufficiente a giustificare una differenza di trattamento tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato”. Quindi “la differenza di trattamento in ordine all’indennità in questione “non risulta giustificata da una ragione obiettiva”.  Dopo avere aggiunto che pure il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1842 del 18.3.2022, ha espresso un giudizio analogo, il Tribunale di Roma ha ricordato che “è noto che l’interpretazione delle norme comunitarie è riservata alla Corte di Giustizia, le cui pronunce hanno carattere vincolante per il giudice nazionale, che può e deve applicarle anche ai rapporti giuridici sorti e costituiti prima della sentenza interpretativa”.

PER APPROFONDIMENTI:

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SCUOLA - Carta del docente, per il giudice di Verona basta una supplenza annuale di 6 ore settimanali: 3 mila euro ad una maestra della primaria precaria dal 2017

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Giurisprudenza e legislazione scolastica
25 Maggio 2023
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